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Giovedì 16 febbraio allo Spazio Archeologico del Sas di Trento

Suono, silenzio, musica: ripensarsi nella relazione con la persona affetta da demenza


 
Proseguono al S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento sotto piazza Cesare Battisti, gli incontri nell’ambito della mostra «T-essere memoria. Il museo incontra l'Alzheimer».
Giovedì 16 febbraio alle ore 17.30 si terrà «Suono, silenzio, musica: ripensarsi nella relazione con la persona affetta da demenza» a cura di Stefania Filippi, educatore professionale sanitario e musicoterapista presso l’APSP Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona M.Grazioli di Povo con la collaborazione di Evelin Boccone, studentessa in Musicoterapia presso il Centro di Musicoterapia di Milano e in Didattica della Musica al Conservatorio Bonporti di Trento. Gli interventi saranno intervallati da letture di Roberto Maestri di Teatroovunque.
 
Il suono e la musica come strumenti di sostegno alla persona affetta da demenza e ai suoi caregiver: è quanto si sta sperimentando da alcuni anni presso l’Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona di Povo dove è stato elaborato un «approccio sonoro-musicale alla persona» con l’obiettivo di migliorare la presa in carico mettendo al centro dell'attenzione gli aspetti non verbali della relazione e le emozioni.
Sono questi infatti «la parte preservata della persona» nonostante il progredire della malattia e il graduale deterioramento cognitivo che inibiscono i canali «tradizionali» dell'espressione e della comunicazione. Da qui l’esigenza di trovare nuove strategie e modalità relazionali che possano raggiungere la persona nelle abilità che ancora possiede.
L'approccio sonoro-musicale propone una riflessione in tal senso e nella pratica attiva mette in atto interventi, scelti da una équipe pluriprofessionale assieme al musicoterapista, quali attività musicali in piccoli gruppi, momenti di ascolto musicale individualizzato, utilizzo del canto/vocalizzo durante l’attività assistenziale, attività motoria con l’impiego di strumenti melodici e ritmici e trattamenti di musicoterapia.
 
«T-essere memoria» è un percorso sperimentale avviato nel 2015 dai Servizi educativi dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento con l'intento di rendere accessibile il Museo delle Palafitte di Fiavé anche alle persone affette da malattie legate alla demenza che difficilmente in questa fase della vita vengono accompagnate in museo o partecipano a laboratori archeologici.
Il progetto ha coinvolto circa 60 residenti dei nuclei Alzheimer di sette APSP del Trentino che hanno preso parte ad incontri, laboratori pratici e a visite al Museo delle Palafitte di Fiavé.
L’iniziativa ha dimostrato come alcune abilità, quali il «saper fare», la manualità e la creatività permangano nonostante la malattia, se adeguatamente sollecitate.
Una seconda fase del percorso ha interessato agli alunni di una scuola dell’infanzia e di una scuola primaria che hanno progettato e costruito strumenti e materiali efficaci per comunicare con persone affette da demenza e quindi interagito con gli anziani.
Il percorso svolto ha evidenziato come il museo, se reso fruibile e partecipativo, possa avere un ruolo sociale e aiutare a migliorare la qualità di vita per i pazienti ma anche per chi si occupa di loro.
 
La mostra «T-essere memoria. Il museo incontra l'Alzheimer» è visitabile fino al 20 aprile da martedì a domenica con orario 9-13/14-17.30.
L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione dell'Assessorato alla Salute e Politiche Sociali in coerenza con le attività previste nel Piano provinciale demenza.
Hanno partecipato l'Associazione Alteritas Trentino Interazione tra i popoli, UPIPA Unione Provinciale Istituzioni per l'Assistenza, APSP M.Grazioli di Povo, Teatroovunque e Associazione Alzheimer Trento Onlus.

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