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Politiche migratorie tra severità e integrazione

Minniti in audizione al Comitato parlamentare Schengen: tra i temi affrontati, il terrorismo internazionale, traffico esseri umani e controllo delle frontiere marittime

Nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio, il ministro Minniti è intervenuto in audizione davanti al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen.
Diversi i temi affrontati: dalle minacce terroristiche, al contrasto dei flussi migratori derivanti dal traffico di esseri umani, alle questioni legate alle politiche di accoglienza e rimpatrio.
Sul tema del terrorismo internazionale, il ministro dell'Interno ha sottolineato che «Aumenta il tasso di spontaneità e di imprevedibilità degli atti terroristici.
«Tutto questo abbatte i tempi di reazione. Perciò abbiamo rivisitato il modello di sicurezza. Più intelligence e più controllo del territorio.
«Su quest'ultimo aspetto – rileva Minniti, – si è fatto un passo avanti durante le festività natalizie con un imponente dispiegamento di forze, grazie al rapporto con i sindaci.»
 
«In particolare, Isis è sulla difensiva perché perde terreno in Siria e in Iraq. Nel momento in cui è più forte l'ipotesi di una sconfitta militare sul campo, ci può essere una reazione asimmetrica in un altro campo.»
Per quanto riguarda, invece, la questione del traffico di esseri umani, Minniti sottolinea che l'Accordo firmato con la Libia testimonia la volontà da parte di quel Paese di affrontare il problema.
Aspetto positivo è che la firma ha suscitato la sensibilità su questi temi della società libica.
Inoltre, la protezione della frontiera sud della Libia garantirebbe un contrasto al traffico di esseri umani e al terrorismo e più sicurezza per tutto il Mediterraneo.
L’ Italia può mettere il proprio Know how sia con uomini sia con attrezzature. In questa ottica va anche il rafforzamento della Guardia costiera libica e il suo addestramento, completato a bordo della nave italiana San Giorgio.
 
I trafficanti hanno potenza militare e finanziaria, ha spiegato il ministro, e per questo è anche importante dare ai libici la sensazione che dal contrasto di questi fenomeni derivi crescita economica e sociale e un miglioramento generale delle condizioni di vita.
Del resto, la stabilizzazione di quel Paese non è al momento cosa facile perché non c'è una parte che prevale sull'altra ed è necessaria quindi una collaborazioni tra le due parti della Libia stessa.
Le conclusioni recenti assunte nel vertice di Malta da parte dell'Ue riportano il tema del Mediterraneo come punto centrale dell'Europa.
 
Tema accoglienza: puntare su una «accoglienza diffusa»' sul territorio, ribadisce il ministro, che cita il recente accordo stipulato con Anci perché è necessario creare un «rapporto positivo con le comunità che accolgono" e per questo si sta lavorando con prefetture e Anci.
 
Bisogna, poi, abbattere significativamente i tempi di decisione sul diritto di asilo e su questo abbiamo, spiega il ministro, affrontato la questione con un decreto legge varato dal CdM.
«Questo perché i due pilastri per un'efficace politica migratoria – ribadisce Minniti – sono "severità verso chi è fuori dalle regole" e integrazione per chi è nelle regole.»
Ecco che accanto all'accoglienza diffusa, quindi, serve una politica di rimpatri.
Obiettivo è meno di un mese, ma vi sono alcuni problemi di cooperazione con alcuni paesi che tuttavia si stanno affrontando come nel caso della Tunisia attraverso una commissione mista.
Se funzionano i rimpatri, anche l'istituto del rimpatrio volontario assistito può essere rilanciato e per questo, annuncia il ministro, abbiamo raddoppiato i fondi del ministero dell'Interno.

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