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Amatrice, oltre 11mila euro in offerte anonime da Ville D'Anaunia

È bastata poco più di una settimana per raccogliere una somma che nessuno immaginava si potesse raggiungere. Risultato? 157 balloni di... solidarietà

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È bastata poco più di una settimana per raccogliere una somma che nessuno immaginava si potesse raggiungere.
Oltre 11mila euro in offerte anonime, servite per acquistare 157 balloni di fieno destinati agli allevatori di Amatrice.
I cittadini, le associazioni e le aziende di Ville d'Anaunia hanno così dimostrato ancora una volta la loro solidarietà nei confronti delle popolazioni del Centro Italia colpite da un infinito rosario di scosse iniziato a fine agosto e dal maltempo di quest'inverno.
La consegna di una parte del fieno e dei buoni per il ritiro dei restanti balloni è avvenuta sabato, quando una delegazione ha raggiunto Amatrice e incontrato il primo cittadino Sergio Pirozzi.
 

 
La proposta di sostenere le aziende zootecniche era stata lanciata dai vigili del fuoco volontari di Tuenno con il loro comandante Angelo Valentini e subito era stata sposata dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Facinelli.
Valentini era entrato direttamente in contatto con gli allevatori del paese-simbolo del terremoto lo scorso novembre, in occasione di una spedizione con i ragazzi dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige.
Lì ha conosciuto persone fortemente attaccate al territorio, persone che non mollano e fanno il possibile per continuare a produrre.
Gli allevatori di Amatrice hanno infatti dimostrato grande tenacia: costretti a vivere in strutture di fortuna, ogni giorno affrontano grandi difficoltà per mantenere in vita i loro animali.
 

 
«Il nostro è un territorio a vocazione fortemente agricola, ed è forse anche per questo che la comunità di Ville d'Anaunia ha risposto in maniera sorprendente all'iniziativa, consentendo la raccolta di una somma incredibile in pochi giorni» osserva Facinelli, orgoglioso della comunità che è andato a rappresentare in Centro Italia con il vicesindaco Romina Menapace.
Nel gruppo partito dalla val di Non non mancavano ovviamente i vigili del fuoco volontari di Tuenno che hanno lanciato la raccolta fondi.
«Avendo la sicurezza di aiutare chi ne ha effettivamente bisogno, i cittadini non hanno esitato a contribuire secondo le proprie possibilità» ha affermato il sindaco Facinelli di fronte agli allevatori di Amatrice, ai quali è stato fatto dono anche di mele e grana del Trentino.
Per individuare le aziende che più di altre necessitano del fieno, fondamentali sono stati i contatti con il sindaco di Amatrice e Mirko Tabarelli, autotrasportatore originario di Rallo ma residente da tempo nel paesino in provincia di Rieti con la moglie Susan e la figlia.
 

 
Parole di riconoscenza sono state espresse dai titolari delle 15 stalle beneficiarie della donazione di fieno e il sindaco Facinelli ha manifestato «sincera vicinanza alla comunità. Non vi dimenticheremo».
Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha allestito il suo ufficio in un piccolo container.
«Il municipio è inagibile e così mi sono sistemato qui» ha spiegato allargando le braccia alla delegazione di Ville d'Anaunia che ha raggiunto il Centro Italia per la consegna di cinque autotreni di erba medica alle aziende zootecniche del territorio più in difficoltà.
Un'operazione resa possibile grazie alla generosità dei cittadini che hanno risposto con entusiasmo alla proposta di una raccolta fondi lanciata dal comandante dei vigili del fuoco volontari di Tuenno Angelo Valentini.
 

 
Un'iniziativa di cui si è peraltro occupata la trasmissione di Radio Uno Rai «Coltivando il futuro» nella diretta di sabato proprio da Amatrice.
«Vi auguriamo di non perdere la speranza di poter ricostruire non solo gli edifici, ma anche il tessuto sociale e tutte le attività che valorizzano i vostri paesi» è l'auspicio che il sindaco di Ville d'Anaunia Francesco Facinelli ha espresso al suo omologo Pirozzi.
Quella di Amatrice era una comunità forte e coesa, ma il terremoto ha sconvolto la vita di tutti, tanto da costringere molti ad abbandonare le casa e il paese che amavano.
A resistere sono soprattutto gli agricoltori: la rinascita parte dalla terra.

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