Home | Economia | Lavoro | Lavoratori pulizie e ristorazione, pronte otto ore di sciopero

Lavoratori pulizie e ristorazione, pronte otto ore di sciopero

Per entrambi i settori saltano i tavoli per il rinnovo dei contratti, scaduti da 4 anni

Dopo mesi di estenuanti trattative sono saltati i tavoli delle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali, sia per i lavoratori del pulimento e multiservizi, sia per gli addetti dalla ristorazione collettiva.
Per questa ragione Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione e un pacchetto di 8 ore di sciopero a livello nazionale.
Il rinnovo riguarda migliaia di addetti in entrambi i settori.
Si tratta in gran parte di lavoratrici e lavoratori che operano in subappalto, con condizioni di lavoro incerte e con basse retribuzioni.
 
Per il settore del pulimento e multiservizi i sindacati giudicano inaccettabile che a 46 mesi dalla scadenza del contratto nazionale, le controparti datoriali si siano presentate al tavolo di trattativa con una pregiudiziale legata al peggioramento del trattamento normativo ed economico di malattia per proseguire nel confronto.
Sono state presentate proposte imprenditoriali peggiorative sul salario, sul cambio di appalto e sulle condizioni di lavoro per i nuovi assunti (con il mantenimento al primo livello per un tempo superiore a quello attualmente previsto e la riduzione dei giorni di ferie).
L'accordo sembrava ormai vicino, invece, per il comparto della ristorazione collettiva.
Non senza fatica il confronto aveva raggiunto dei punti di equilibrio significativi su aspetti importanti quali la sfera di applicazione, le norme che regolano i cambi di appalto, la fruizione dei permessi individuali, la contrattazione territoriale, la bilateralità, il mercato del lavoro.
 
Anche sulla difficile partita degli aumenti salariali una soluzione appariva ormai a portata di mano.
«Particolarmente grave – per Filcams, Fisascat e Uiltucs - è apparso l’atteggiamento del mondo cooperativo in costante balia degli umori e delle pretese delle proprie associate (Cir e Camst in testa) cui va attribuita grande parte della responsabilità di aver fatto fallire un negoziato che pareva definitivamente avviato ad un esito positivo.»
Nei prossimi giorni partiranno le assemblee tra i lavoratori.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande