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«A Reggio per imporre il nostro basket e la nostra versatilità»

Domenica al PalaBigi confermato l'assetto delle 4 vittorie in fila ma senza David Lighty

Sarà una Dolomiti Energia senza David Lighty, liberato a tempo di record dal club aquilotto per assecondare la volontà del giocatore interessato ad approdare al Banco di Sardegna Sassari per giocare la Champions League, quella che domenica sarà di scena al PalaBigi (diretta regionale ore 18.15 su Trentino TV) per affrontare la Grissin Bon Reggio Emilia andando a caccia del quinto successo consecutivo in campionato.
Della gara che aspetta i bianconeri sul campo di una delle sue bestie nere (tra serie A e Coppa Italia Trento è 0-6 contro Kaukenas e compagni, battuti invece due volte su due nella scorsa edizione dell'Eurocup), hanno parlato coach Maurizio Buscaglia e il general manager Salvatore Trainotti, dopo aver spiegato alla stampa le ragioni che hanno portato il club bianconero a rescindere il proprio accordo con Lighty.
 
 MAURIZIO BUSCAGLIA 
(Coach DOLOMITI ENERGIA TRENTINO)
«Grazie alla disponibilità e allo sforzo fatto dal club abbiamo mantenuto alto il livello dopo l'infortunio di David.
«Con il suo ritorno avevamo deciso di gestire il turnover, e per questo voglio ringraziare subito tutto il gruppo per la disponibilità che aveva dimostrato in proposito, ma ora la situazione è stata superata dagli eventi.
«Domenica andremo quindi a Reggio confermando l'assetto con cui abbiamo vinto le ultime quattro partite, con tanta voglia di misurare la nostra crescita in un test altamente probante.
«Reggio infatti è una squadra che a propria volta ha inserito due nuovi giocatori, Reynolds e Williams, che si sono già dimostrati non solo di grande qualità, ma anche perfetti per dare profondità ad un roster di assoluto valore come quello della Grissin Bon.
«La nostra bravura dovrà quindi essere quella di giocare la nostra pallacanestro per limitare la loro profondità. Dovremo essere molto tosti, solidi, per dare continuità al nostro momento.
«Cervi? E' un giocatore molto difficile da marcare, e Reynolds da questo punto di vista non è da meno. Ci stiamo però abituando sempre meglio a dover gestire il potenziale di giocatori di tale stazza, e credo che essendo adeguatamente aggressivi sui due lati del campo il nostro essere "undersize" vicino a canestro possa creare delle difficoltà anche ai nostri avversari, e non solo l'opposto.»

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