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Lorenzo Cremonesi, dai fronti di guerra a Rovereto

L’inviato di guerra del Corriere della Sera ha raccontato la sua avventura ai giovani e ai cittadini della città della Quercia

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Rovereto qualche giorno fa ha vissuto un’intensa emozionante giornata con Lorenzo Cremonesi, noto e apprezzato cronista di guerra del Corriere della Sera.
Il tutto grazie a un’indovinata intelligente iniziativa del Rotary Club Rovereto e dei tre Lions Club della città.
Al mattino Cremonesi ha incontrato in due distinte assemblee gli attenti studenti del Liceo Pedagogico Filzi e del Liceo Tecnologico Marconi.
Più di 500 ragazzi hanno potuto ascoltare le toccanti parole di Cremonesi, che in viva voce ha raccontato loro i drammi, i paradossi, le ipocrisie, le tragedie e il dolore che accompagna sempre e ovunque la guerra.
In particolare le guerre che oggigiorno infiammano molti Stati intorno al Mediterraneo, terre e genti assai vicine a noi. Dall’Iraq all’Afghanistan, dalla Siria alla Libia, da Israele alla Palestina.
Ha narrato cosa diventa la vita quotidiana in uno stato di guerra, laddove anche le cose apparentemente più semplici vengono a mancare, come l’acqua, la luce, la benzina.
 
Le priorità divengono il cosa mangiare, il dove trovare un rifugio sicuro, il come salvare la propria famiglia, il di chi fidarsi.
Gli essere più colpiti sono i bambini, i vecchi e le donne. Cremonesi ha illustrato anche i molti aspetti che accomunano tutti i conflitti, dalla Prima Guerra Mondiale alle guerre di oggi.
Lo ha fatto prendendo spunto dal suo ultimo libro «Da Caporetto a Baghdad», che raccoglie molte sue ricerche e molte sue testimonianze sui molti fronti di guerra dell’ultimo secolo. Preziosa, in tal senso, la collaborazione con il Museo Storico della Guerra di Rovereto.
Molte le domande poste dagli studenti, certamente colpiti da una narrazione più che mai autentica, che solo un personaggio come Lorenzo Cremonesi può garantire.
 
Alla sera il gradito ospite ha incontrato un pubblico più adulto, che ha riempito la Sala Piave di Trentino Sviluppo.
Anche in questa circostanza le parole di Cremonesi hanno colpito i presenti, ai quali si è rivolto anche da «europeo», auspicando che l’Europa, per l’appunto, abbia a costruire una sua presenza più attiva nella politica internazionale e, nel contempo, sappia esportare il suo modello di convivenza pacifica in tutto il bacino del Mediterraneo.
Cosa certamente non facile, ma la storia e la cultura dell’Europa, ha proseguito Cremonesi, sono una forza e una garanzia in questa intrapresa.
Sono seguite anche qui molte domande dei presenti, a cui Cremonesi a risposto sempre con un linguaggio chiaro e, proprio per questo, molto apprezzato.
In conclusione, un’iniziativa che premia i Club service della città, il Rotary Club Rovereto e i tre Lions Club, con la quale si è potuto dialogare facilmente con un grande cronista del nostro tempo, che, tra le molte cose dette, ha confessato con piacere di tutti i presenti il suo forte proficuo legame con Rovereto e con il Trentino per motivi di studio.

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