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Assegno di ricollocazione in arrivo per 350 disoccupati trentini

Ianeselli: «Misura importante che si aggiunge a quanto Agenzia del Lavoro fa con i buoni di servizio per la formazione e la ricollocazione dei senza lavoro»

L'assegno di ricollocazione, la prima misura di politica attiva a livello nazionale, è pronta a partire in via sperimentale.
L'assegno consiste in un buono, per un importo massimo di 5mila euro, utilizzabili per accedere a servizi per l'impiego finalizzati alla ricerca di lavoro; verrà riconosciuto ai disoccupati che usufruiscono della Naspi da almeno 4 mesi.
In Trentino le persone coinvolte nella sperimentazione saranno circa 350, 30mila in Italia.
La misura, erogata dalla nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del Lavoro, in provincia verrà gestita in collaborazione con Agenzia del Lavoro.
 
«E' una misura importante perché rappresenta il primo passo concreto a livello nazionale sul piano delle politiche attive – spiega il segretario generale Franco Ianeselli -. Sosteniamo da tempo la necessità di supportare la riqualificazione e ricollocazione di chi si trova in una fase di transizione. Non è un caso se in Trentino, come spesso accade sulle politiche del lavoro, siamo partiti prima e il nuovo assegno di ricollocazione sarà un'opportunità aggiuntiva per i nostri disoccupati.»
Da maggio 2016, infatti, Agenzia del Lavoro ha avviato l'erogazione in via sperimentale dei buoni di servizio: i disoccupati iscritti ai centri per l'impiego ricevono un voucher per la riqualificazione e la ricollocazione.
Il buono di servizio può essere «speso» presso i servizi offerti dai centri per l'impiego o presso la rete di soggetti privati accreditati e coordinati da Agenzia del Lavoro.
A differenza dell'assegno di ricollocazione nazionale, il buono di servizio trentino è vincolato a più misure, ed in particolare tutoraggio, coaching, bilancio delle competenze e orientamento-ricollocazione.
 
Da maggio ad adesso sono stati erogati 644 voucher, quasi esclusivamente per le persone in mobilità.
«Nei prossimi mesi verrà estesa la diffusione – aggiunge Ianeselli -. Parallelamente il sistema verrà affinato ulteriormente. Già oggi il disoccupato che riceve un buono di servizio viene profilato per comprendere il suo livello di occupabilità. Adesso si punta ad introdurre dei meccanismi che rendano più efficace il monitoraggio del mercato del lavoro, per favorire al meglio l'incontro tra domanda e offerta e favorire, dunque, l'inserimento lavorativo.»
L'assegno di ricollocazione andrà ad aggiungersi a queste misure. I disoccupati che riceveranno la comunicazione dovranno recarsi ai centri per l'impiego; qui verranno profilati con un colloquio ad hoc e dunque potranno attivare il percorso di ricollocazione.
L'assegno viene concretamente corrisposto all'ente che eroga il servizio di assistenza alla ricollocazione e viene erogato solo a fronte del completamento, con l'assunzione, del percorso.

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