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Il CdA di Mediocredito TN AA approva il bilancio 2016

La Banca ritorna in utile un anno in anticipo rispetto alle previsioni del piano industriale

Nel corso del 2016 la Banca ha aumentato i propri volumi di attività, grazie alla graduale ripresa dell’economia e all’incremento della domanda per investimenti da parte delle piccole e medie imprese.
Mediocredito ha sostenuto i programmi di sviluppo delle aziende, registrando una crescita del 38,3% nei volumi di nuovi finanziamenti erogati, che hanno raggiunto quota 238 milioni di Euro.
Questo positivo andamento ha consentito al portafoglio crediti in bonis di sfiorare il miliardo di Euro,  con una crescita dell’1,4% (+13 milioni di Euro).
Sotto il profilo economico, la Banca ha registrato un calo del margine di interesse, a causa di una sensibile riduzione degli spread di mercato. Il contenimento dei costi di gestione e il minor impatto delle rettifiche sui crediti, hanno peraltro consentito alla Banca di ritornare in utile, un anno prima rispetto alle previsioni.
Buoni gli indici di copertura del credito deteriorato ed i coefficienti patrimoniali, con un CET1 al 17,64% che conferma la tradizionale solidità patrimoniale della Banca.
 
 L’attività 
«Nell’anno 2016 – afferma Diego Pelizzari (che da luglio 2016 ha sostituito Leopoldo Scarpa alla guida della Banca) – Mediocredito si è focalizzato sulla selezione e lo sviluppo del nuovo credito.
«I volumi dei finanziamenti concessi hanno raggiunto i 267 milioni di Euro, con una crescita del 46% rispetto al 2015.
«Anche le erogazioni sono cresciute in modo sensibile, sfiorando complessivamente i 240 milioni di Euro: 66 milioni di Euro in più rispetto al 2015.»
La ripresa è stata particolarmente significativa in regione Trentino Alto Adige, con un +34% dei crediti concessi e un +15% del flusso di nuove erogazioni rispetto ai dati 2015. Altre aree in crescita sono state il Veneto e la Lombardia. A livello settoriale si è registrato un incremento a due cifre percentuali di nuovi finanziamenti ai settori del manifatturiero e dell’energia.
 
«Anche i crediti verso la clientela in bonis raggiungono quota 1 miliardo di Euro con un incremento dell’1,4% rispetto al 2015, per effetto dei maggiori volumi di attività” specifica il direttore.
«Per ripartizione geografica, il Trentino Alto Adige si conferma il principale mercato della Banca: qui è concentrato il 49,5% del totale del portafoglio crediti, il resto è distribuito tra Veneto (23,7%), Emilia Romagna (9,8%), Lombardia (10,6%) e altre aree (6,4%).»
 
L’ammontare dei crediti deteriorati, dopo diversi anni di continua crescita, evidenzia un’apprezzabile inversione di tendenza (-10,6%) riscontrabile anche a livello di sofferenze (-12,3%).
L’incidenza dei crediti deteriorati rispetto al totale del portafoglio crediti complessivo scende di 2 punti percentuali e passa dal 17,8% di dicembre 2015 all’attuale 15,8%.
«L’indice di copertura del credito deteriorato – continua il dott. Pelizzari – si assesta su buoni livelli (34,0%), così come l’indice specifico di copertura delle sofferenze (41,2%).»
 
 La sinergia con il credito cooperativo 
«Si consolida il rapporto sempre più strategico e di sistema con il credito cooperativo – afferma il presidente Franco Senesi. – Oltre ad una discreta crescita dell’operatività negli impieghi in sinergia con il sistema, si rafforza un continuo e solido contributo del credito cooperativo nelle attività di provvista ed in altre aree di supporto alla Banca.»
 
 La provvista 
Nel 2016, infatti, la provvista non ha presentato particolari criticità ed i nuovi flussi per 573 milioni di Euro, sono per lo più rappresentati da depositi, ottenuti in larga parte dalle Casse Rurali, Raiffeisen, BCC e da nuovi tiraggi da Cassa Depositi e Prestiti e dalla Banca Centrale Europea (TLTRO-II).
 
 La redditività 
«Il 2016 è stato un anno di flessione del margine di interesse (-1,1 milioni di Euro) a causa di spread di mercato sempre più compressi e poco remunerativi per una banca specializzata nel corporate, come la nostra, – afferma il direttore. – Non di poco impatto è stato il contributo al fondo per la risoluzione delle crisi bancarie, di circa 1,8 milioni di Euro, di cui 1,2 milioni di natura straordinaria.»
La gestione del portafoglio titoli ha generato plusvalenze per 1,1 milioni di Euro, in calo rispetto al dato 2015, mentre dalla cessione di titoli di capitale sono emerse plusvalenze per 1,6 milioni di Euro (1,4 milioni di Euro nel 2015).
 
Infine, il contenimento dei costi di gestione (-740 mila Euro), unitamente alle minori rettifiche sulle attività finanziarie, hanno portato la Banca in area utile, con un risultato netto di periodo di 259 mila Euro.
«Rispetto alla previsione del piano industriale 2016/2018 – afferma infine il direttore – siamo soddisfatti di aver anticipato di un anno il ritorno in utile della Banca.»
Il piano industriale della Banca 2016/2018, dopo un 2015 caratterizzato da una perdita di esercizio, prevedeva per il 2016 un risultato ancora di segno negativo e intravedeva un ritorno in area positiva solo a fine 2017.
 
 Le prospettive strategiche 
«Sotto il profilo strategico – afferma Franco Senesi, – risulta avviato il confronto negoziale tra i Soci pubblici e del Credito cooperativo per la definitiva attuazione dell’evoluzione strategica da tempo programmata che, attraverso un riassetto societario, dovrebbe portare Mediocredito a diventare la Banca Corporate del Gruppo Cassa Centrale Banca.»
«Questa nuova collocazione strategica – conclude il presidente – consentirebbe a Mediocredito di avere una dimensione aziendale adeguata a supportare al meglio le aziende del nostro territorio regionale e delle aree delle BCC aderenti al gruppo, con evidenti vantaggi in termini di qualità, di efficienza e di redditività.»

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