Alla Provincia di Trento arrivano «arretrati» per 770 milioni
Il Consiglio dei ministri riconosce alla Provincia le quote variabili 2006-2009: il via libera allo schema del Dpr è arrivato stamani da Roma
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Buone notizie per il Trentino dalla riunione di oggi del Consiglio dei ministri: nel corso della seduta è stato infatti approvato lo schema di Dpr riguardante gli arretrati spettanti alla Provincia per il periodo 2006-2009, in totale 770 milioni di euro, che verranno corrisposti in tre tranches corrispondenti alle quatto annualità.
Nel 2017, quindi, verranno liquidati i crediti relativi alle prime due tranches, nel 2018 e 2019 quelli corrispondenti alle altre 2 tranches.
«Non sono soldi nuovi – ha sottolineato stamani il presidente Ugo Rossi – ma la decisione di oggi è importante sia perché per la riscossione dei crediti dallo Stato è necessario un atto come questo, sia anche perché testimonia del buon clima dei rapporti fra la Provincia autonoma e il Governo, in particolare con il viceministro Morando, con cui ci stiamo confrontando anche su altri temi analoghi, e che ringraziamo per la collaborazione.»
Le quote variabili originariamente erano state istituite con lo scopo di adeguare anno per anno le finanze delle Province autonome al raggiungimento delle proprie finalità e all'esercizio delle proprie funzioni.
Tali somme sono venute meno a seguito dell’introduzione delle norme, nel 2009, sul Federalismo fiscale e al conseguente Accordo di Milano, che ha stabilito un meccanismo diverso di finanziamento dell'Autonomia, interamente gestito dalla Provincia.
Dal 2018-2018 la voce relativa a questo tipo di arretrati andrà dunque ad esaurirsi.
L’approvazione del decreto di oggi consente di confermare il volume complessivo delle entrate iscritte nel Bilancio 2017-2019, che già teneva conto di questi gettiti arretrati.
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