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«Inclusione scolastica e disturbi dello spettro autistico»

Se ne parla a Rovereto sabato 1 aprile al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento, Palazzo Piomarta

Dai primi anni di scuola al tempo dell’adolescenza, dagli studi universitari alle prime esperienze lavorative. L’inclusione di bambini, bambine, studenti e studentesse con disturbi dello spettro autistico dipende da una serie di fattori.
E soltanto la giusta combinazione degli elementi porta a rimuovere le difficoltà d’apprendimento, a sostenere il successo scolastico e a preparare cittadini e cittadine responsabili e attivi.
Un gioco di squadra dove tutti i soggetti (dalla famiglia alla scuola al contesto sociale) devono fare la loro parte perché ragazzi e ragazze abbiano pieno diritto di istruzione e cittadinanza.
 
Di inclusione scolastica e disturbi dello spettro autistico, di esperienze e prospettive, si parlerà anche in Trentino alla vigilia della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, promossa dalle Nazioni Unite e giunta alla sua X edizione.
Fitto di interventi il convegno che si terrà sabato 1 aprile, con inizio alle 9, a Rovereto (Palazzo Piomarta/Istruzione, aula magna, Corso Bettini, 84). Si parlerà di inclusione scolastica (dall’infanzia all’adolescenza) e di partecipazione sociale.
Ci si soffermerà sul metodo COMPASS per migliorare competenze e rendimento (un modello collaborativo di consulenza e coaching per famiglia-insegnante-minore) e su un’esperienza innovativa di apprendimento all’Istituto Arti Grafiche Artigianelli (Project based learning).
L’attenzione sarà rivolta anche alla formazione degli insegnanti dei vari gradi di scuola. Ci si concentrerà poi sull’importanza del supporto psicologico. Altro tema: il ruolo che i “pari” ovvero compagni di scuola e colleghi di università e lavoro di chi presenta disturbi dello spettro autistico possono avere nel favorire l’inclusione scolastica e lavorativa.
 
A introdurre alle tematiche del convegno saranno Paola Venuti (direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento), Monica Zambotti (direttore dell’Ufficio Programmazione e organizzazione della scuola e attività formative, Dipartimento della Conoscenza, Provincia autonoma di Trento), Luciano Covi (direttore Iprase – Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa), Stefano Calzolari (direttore Struttura complessa neuropsichiatria infantile dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari) e Giovanni Coletti (presidente della Fondazione Trentina per l'Autismo onlus).
 
L’iniziativa è realizzata nell'ambito del Fondo sociale europeo (FSE 2014/2020) con il sostegno finanziario della Provincia autonoma di Trento e dello Stato italiano.

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