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Imprenditoria femminile: Giovanna Flor – Di Daniele Bornancin

Bontà e naturalità, ingredienti principali della «ricetta» di una piccola grande impresa trentina diretta da una donna: la Bauer Spa

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Un nuovo confronto, una conversazione con un’imprenditrice che vanta una grande e particolare esperienza nella gestione di una piccola impresa trentina, che ha contribuito a far conoscere questa terra, la sua impostazione, le caratteristiche non solo turistiche, ma anche produttive e sociali, fuori dai propri confini.
«Scenari», prosegue con questi momenti d'informazione e di rappresentazione di quelle che possono essere considerate oggi, le «piccole eccellenze» del sistema produttivo ed economico di un territorio di confine, spesso preso ad esempio da vari studiosi del sociale e dalle Amministrazioni pubbliche.
Una presenza femminile importante che raffigura quei nuovi modelli di fare l'economia, dove la storia e la tradizione si confrontano con l'innovazione, con nuovi mercati, dove lo stimolo giornaliero si racchiude nella convinzione di «resistere comunque».
 
Affrontare le questioni legate all'imprenditoria femminile, nella gestione di piccole imprese è importante anche per l'evoluzione del lavoro, per cercare di dare un'informazione diversa, ma allo stesso tempo è scambiare opinioni, idee,è affrontare i temi del futuro dell'economia della terra trentina.
Un tentativo questo di raccontare quelle esperienze d'imprese storiche trentine e/o realtà produttive meno conosciute, che operano nel nostro territorio e che coprono settori tradizionali conosciuti, dove normalmente non vi è una grande attenzione da parte dell'opinione pubblica.
Alcune storie di vita e di affermazione del valore delle donne, che riescono oggi ad applicare le naturali capacità dell'essere «imprenditrici» nella gestione del lavoro, nei successi delle proprie aziende, possono comunque essere momento di conoscenza, di curiosità, d’interesse e anche di condivisione.
 
Oggi, dove vi è un’elevata forma d’incertezza in tutti i settori, rimane costante l'obiettivo di migliorare la produttività e il lavoro, per meglio qualificare la vita dell'azienda, questo è lo spirito imprenditoriale che si presenta nella realtà e che fa parte del patrimonio delle piccole imprese, dove la presenza femminile è spesso decisiva per lo sviluppo del sistema aziendale.
In questo periodo ogni imprenditore è chiamato ad affrontare le complessità dell'ambiente esterno in continua evoluzione e quindi deve sapersi districare in quest'epoca; spesso diventa ponte tra la complessità esterna e l'organizzazione interna, sperimentando nuove forme di esplorazione, di vari ambienti di mercato, di nuove produzioni, di nuovi criteri organizzativi nell’operatività aziendale.
 
Le nuove sfide che si affacciano velocemente nel sistema produttivo forse si possono vincere insieme, uomini e donne, in un percorso basato su strategie comuni di crescita, di collaborazione e di coinvolgimento dei dipendenti.
Ecco perché è necessario continuare questo cammino, guardando al futuro, occorre pertanto partire da qui, in conformità a questi nuovi paradigmi, per orientare nuovamente l'economia trentina.
Oggi incontriamo un'imprenditrice alla direzione di una storica azienda del Trentino, operante nel settore alimentare che ha sempre fondato il proprio operato su una produzione di alimenti sani, con ingredienti naturali e di qualità.
Prodotti «non arricchiti da sostanze altre», ma preparati con metodi artigianali volti a mantenere inconfondibili le proprietà organolettiche e i sapori delle referenze.
 
Si tratta di BAUER S.p.A. di Trento, azienda produttrice di preparati per brodo in cubetto e granulari, insaporitori e condimenti.

Impresa: Associata a Confindustria Trento e Trentino Export
Attività: produzione di dadi per brodo, insaporitori, granulati istantanei, gulasch, preparati per soffritti, per salse, condimenti a base di funghi, gelatine
Età: 88 anni (1929 – 2017)
Dipendenti: 18 di cui 8 donne
Mercato: 95% Italia, 5% Estero (Austria, Germania, Inghilterra, Ungheria, Europa, America, Panama)
Clienti: GDO (Grande Distribuzione Organizzata), Ristorazione e Retail
Nuovi prodotti: Dadi convenzionali con Olio di Girasole.

Un'impresa che nasce nel 1929 quando Augusto ed Edoardo Bauer, dopo aver imparato a Berlino l'arte della lavorazione dei dadi per brodo portano a Trento questa attività.
Infatti, con la crisi del ’29 le importazioni subiscono un brusco arresto: i tempi sono maturi per intraprendere una nuova avventura tutta trentina nella produzione dei Dadi.
Augusto ed Edoardo danno vita alla prima azienda italiana specializzata nella produzione di Dadi da brodo di Pollo.
Nasce il primo laboratorio Bauer nel quartiere San Martino a Trento, dietro il Castello del Buonconsiglio.
I metodi di produzione tradizionale, la maestranza della manodopera e l’attenzione nella scelta delle materie prime d’alta qualità, portano Bauer a diventare una delle aziende trentine più apprezzate sul territorio nazionale.
 
Bauer, in controtendenza con gli altri produttori, continua a puntare sulla qualità e la naturalità dei propri prodotti, filosofia perseguita anche dalla famiglia Flor, che acquista le quote societarie di Bauer negli anni ’80.
Nascono nello stabilimento di Mattarello i primi formati a cubetti, venduti sfusi o nel «nostalgico» astuccio a due pezzi, usciti di produzione a fine anni ’70 e reinseriti in produzione nei primi anni ’90.
Ogni passo intrapreso da Bauer è volto all’etica e alla qualità a tutto tondo: nel 2012 infatti viene inaugurato il fiore all’occhiello della filosofia aziendale: la nuova sede, completamente ecosostenibile.
La prima in Italia e nel mondo ad aver ricevuto la prestigiosa certificazione LEED con punteggio GOLD.
L'imprenditrice è Giovanna Flor (Amministratore unico della società) che, assieme ai collaboratori, conduce con passione questa realtà industriale, qualificata presenza sul mercato dei preparati per brodo.
 

 
Giovanna, parliamo del settore in cui opera la vostra azienda e della sua storia?
«La nostra è una produzione alimentare che comprende oltre ai preparati per brodo, insaporitori e condimenti.
«Bauer, da molti anni sul mercato, ha fatto della qualità e della genuinità gli ingredienti irrinunciabili e distintivi delle proprie scelte strategiche, operative e comunicative.
«Il nostro gruppo di Ricerca e Sviluppo lavora alacremente alla formulazione delle ricette che devono rispondere ai rigorosi parametri di autentica bontà imposti dalle molte certificazioni che abbiamo fortemente voluto e dovuto ottenere quale garanzia per i nostri lavoratori e consumatori.
«I nostri sono prodotti senza glutine, senza lattosio e glutammato, con sale iodato e senza grassi idrogenati fatti di materie prime selezionate.
«Il nostro interlocutore principe è il cliente, stakeholder [influente – NdR] indispensabile per formulare o riformulare le linee di prodotto. La nostra forza sta nella ricerca e nell’innovazione; il nostro lavoro quotidiano è mantenere alta la qualità e anticipare i trend di mercato per essere vincenti in un contesto dominato da due grandi multinazionali come Star e Knorr, che negli ultimi anni hanno subito flessioni sensibili.
«Bauer ha invece, in particolare negli ultimi anni, incrementato significativamente le proprie quote di mercato, tenuto conto che come piccola impresa, la nostra azienda raggiunge il 5% dell'intero mercato del settore.
«I consumatori di oggi sono più evoluti di un tempo, pongono attenzione agli ingredienti dei prodotti, alla provenienza e alla naturalità dei componenti.
«La nuova impronta aziendale è anticipare e conoscere l'evoluzione dei consumi, i nuovi stili alimentari sempre più orientati all'integrale, al vegetariano e vegano, alle produzioni senza glutine.
«A questo proposito abbiamo introdotto la gamma dadi BIO fatti di sole materie prime certificate Bio.»
 
«La naturalità è uno dei valori fondanti di Bauer che ha ottenuto la certificazione ICEA (Istituto per la certificazione etica e ambientale). Inoltre tutte le referenze sono inserite nel prontuario degli alimenti per celiaci dell'Associazione Italiana Celiachia.
«Lo stabilimento di Spini di Gardolo è il primo edificio certificato secondo gli standard LEED Italian 2009 NC con punteggio GOLD a livello mondiale: dalla scelta dei materiali agli innovativi sistemi energetici e idrici, la sostenibilità è garantita.
«L’elemento più innovativo è sicuramente il giardino pensile: 2.500 metri quadrati di copertura verde. Una piccola oasi felice che assicura ampio isolamento termico, riduzione del deflusso idrico, dell’inquinamento sonoro e mitigazione del microclima grazie alla facoltà delle piante di assorbire calore.
«Nulla è lasciato al caso. L’acqua piovana raccolta dal tetto viene reimpiegata per i servizi igienici, per l’irrigazione e, se necessario, come raffreddamento. L’impianto fotovoltaico e i collettori solari garantiscono un’autonomia pari al 23% dell’energia complessivamente consumata.
«Tutto questo ci consente un risparmio di emissioni di CO2 di ben 123,9 tonnellate all’anno, che corrispondono alla capacità di assorbimento di anidride carbonica che possono dare circa 25 ettari di bosco.»
 
Com'è la sua esperienza di donna imprenditrice, amministratore unico di una piccola impresa?
«Sono entrata in azienda nel 1995, dopo la laurea, prima affiancando mio padre e poi nella gestione diretta coadiuvata da validi collaboratori.
«Nei 22 anni trascorsi e un inizio faticoso, sia come donna che come lavoratore, ho toccato con mano tutti i settori aziendali, dal magazzino, alla produzione, alla contabilità, al commerciale, all’amministrazione. Questo mi è servito per capire come funziona un’industria del comparto alimentare, scoprirne le debolezze, le qualità e l'organizzazione, insomma, tutte le sfaccettature del sistema aziendale.
«L'impostazione aziendale di vecchio stampo non ha facilitato l’inserimento della mia visione imprenditoriale innovativa, ma con un lavoro indubbiamente impegnativo, con tanta determinazione e la collaborazione dei dipendenti siamo giunti a ottenere i successi odierni.
«La condivisione della mission aziendale con tutta la squadra Bauer è stata ed è tuttora la chiave del raggiungimento degli obiettivi che ci prefiggiamo.
«Senza questa collaborazione trasversale tra reparti aziendali non avremmo potuto conquistare il posizionamento che oggi il mercato ci attesta.»
 


E dell'organizzazione aziendale e dei collaboratori cosa può dire?
«La squadra di Bauer è formata da 18 persone e il clima che si respira è armonioso e appassionato.
«Sono le persone che formano l’azienda e, fermamente convinta di ciò, ho da sempre valorizzato i momenti di confronto e di dialogo, con pazienza e coerenza, per far sì che questa realtà sia una seconda casa per tutti noi.
«In questo senso siamo approdati al percorso di certificazione Family Audit, strumento manageriale che certifica il costante impegno per il bilanciamento della vita lavorativa con la vita personale e familiare.
«Partendo dai suggerimenti dei miei dipendenti abbiamo individuato traguardi ed iniziative che consentono di migliorare il benessere olistico di chi lavora in Bauer.
«Dalla metà dello scorso febbraio, nel nostro edificio è nato il distretto Family Audit le Palazzine con il coinvolgimento di Dedagroup e di Delta Informatica con lo scopo di creare servizi di qualità che favoriscano il massimo benessere dei collaboratori. Si tratta del primo distretto italiano promosso da aziende private, dove Bauer funge da capofila.»
 
Mi può fare un esempio di una vostra vicinanza al territorio in opere sociali?
«Da qualche tempo facciamo parte, come azienda, del Consorzio Aquila Sport Trentino e insieme ad altre 52 aziende trentine, siamo sponsor ufficiali di Aquila Basket.
«La scelta di sostenere il basket trentino non è dettata da aspettative di visibilità del marchio Bauer: in Trentino siamo molto ben posizionati e le dirette tv nazionali celebrano gli sponsor di maglia. È la stretta relazione della struttura valoriale tra il sistema Aquila Basket e Bauer che mi ha convinta a diventare socio di questa realtà sportiva, che come noi eleva il territorio.

A proposito di Trentino, come vede questo territorio oggi?
«Il Trentino è visto come un’isola felice, dove alberga il benessere. Credo abbia però bisogno di nuove visioni strategiche, mettendo al centro l’importanza della rete fra i vari attori del territorio. È necessario il confronto con chi ha già perseguito i passi verso una socialità evoluta, un welfare concreto appropriato a questo periodo storico e ha ottenuto buoni risultati.
«Cogliere le opportunità significa anche adeguarsi a nuovi sistemi sociali, educativi ed imprenditoriali. La nostalgia dei tempi andati non aiuta ad affrancarsi, ma paralizza in un limbo senza uscita.
«I mercati, sia nazionali che esteri, sono sempre più difficili da raggiungere, anche per un’ offerta di alta qualità. Il mercato dà spazio solo a produzioni distintive per innovazione, creatività e qualità, diversamente le aziende sono destinate a soccombere.
«Cambiare la mentalità imprenditoriale, manageriale e organizzativa non deve essere vissuta come un costo, ma come un’opportunità, per altro necessaria.»
 
Come ultima considerazione cosa ritiene di dire?
«Ribadisco l’importanza di lavorare insieme in un'ottica di apertura, con uno sguardo lungo, affinché il Trentino possa essere ancora per molto tempo considerato un luogo dove si vive e si lavora con giovamento.
«Essere quel contesto appetibile per nuove imprese che rintracciano qui politiche e condizioni ottimali per insediarsi e creare sviluppo economico e sociale.»
 
Giovanna, grazie con un augurio di continui successi per la vostra realtà imprenditoriale, che parla Trentino.
 
Maurizio D. Bornancin

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