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La storia rimette il Trento al suo posto: il calcio torna in Serie D

Il 4-2 di Maso Ronco dà il via libera ai festeggiamenti per l’attesissima promozione

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Ph. Studio Elite.
 
Il momento è arrivato: l’aquila gialloblu torna a volare nelle competizioni nazionali al termine di un triennio di purgatorio che solo l’arrivo dell’attuale dirigenza ha evitato che fosse inferno.
Quello in cui la quasi centenaria società di Via Sanseverino stava sprofondando a causa delle scellerate gestioni precedenti che avevano fatto toccare il punto più basso di una storia iniziata nel 1921.
Il recupero della 22ª giornata con la terzultima della classe si è confermato l’ultimo tassello mancante per la matematica certezza del passaggio di categoria.
Serviva un punto, è arrivata una vittoria come tante in questo campionato: tante reti, tantissimo entusiasmo e la garanzia di un gruppo che ha confermato tutta la stima di cui gode da inizio stagione. 
Infine appuntamento alla Birreria Roccaforte Trentina, dove la squadra, lo staff e la direzione hanno festeggiato il risultato tanto desiderato tagliando la torta con l'impegno scritto in rima sulla cioccolata: «Serie D, ma non ci fermiamo qui».
La festa pubblica è stata programmata per il pomeriggio di sabato 8 aprile allo Stadio Briamasco, dove sono invitati i cittadini che potranno assistere allo show di aquile e falchi (veri e propri, non solo simbolici).
 
 

 Cromnaca della gara  
La cronaca della gara racconta della classica fase iniziale di studio spezzata dal primo vantaggio aquilotto al 15’: Gherardi è lesto a ribattere alle spalle di Iardino una corta respinta della difesa biancorossa sugli sviluppi di un cross di Appiah dalla destra.
L’Appiano, reduce da una striscia positiva che aveva riacceso la speranza di una clamorosa rimonta verso la quartultima piazza, mette una grinta che non si era vista né all’andata, né in occasione della finale di Coppa Italia vinta dal Trento, e al 22’ si fa vedere dalle parti di Demetz con un tiro di Breglia che si spegne a lato.
Tre minuti dopo Cascone prova a bissare il centro di domenica in Valle Aurina, ma la sua deviazione verso la porta di Iardino su spiovente di Boldini è di spalla ed il portiere biancorosso si ritrova la sfera tra le mani.
Sull’altro fronte il calcio d’angolo battuto dalla destra trova ancora pronto al tiro Breglia che aggiusta la mira e stampa un destro dai 20 metri sulla parte bassa della traversa con palla che termina oltre la linea di porta, rimettendo la gara sui binari della parità.
Una conclusione dal limite per parte, Boldini per il Trento al 39’ e Osti su punizione al 41’, trova i due estremi difensori pronti alla presa.
Iardino, però, deve superarsi a due minuti dal riposo su Appiah che con uno slalom sulla linea di fondo alla sinistra della porta biancorossa entra in area di rigore e scaglia un gran sinistro sul primo palo che il portiere biancorosso respinge di piede in angolo.
 

 
Sugli sviluppi del corner è Casagrande a concludere con un destro debole da buona posizione che trova ancora pronto il portiere dell’Appiano.
Il Trento affronta la ripresa di gran lena e già dopo 30” Di Fusco trova la testa di Gherardi dal fondo per il colpo di testa della punta gialloblù che mette la palla a lato.
Lo stesso Di Fusco al 52’ calcia una punizione a rientrare dal vertice destro dell’area di rigore sulla quale Iardino respinge di pugno prima di inchinarsi per la seconda volta al 58’.
È Casagrande a scegliere proprio questa gara per mettere a segno la sua prima rete stagionale, anticipando sul primo palo tutti e deviando in rete il calcio d’angolo battuto da Lucena con un perentorio colpo di testa.
Il forcing gialloblu non si ferma: al 63’ Gattamelata serve di testa Gherardi il cui tiro debole finisce tra le braccia di Iardino.
Proprio lo scatenato Gherardi si rifà al 71’: il bomber aquilotto ruba palla a Clementi sulla destra e si invola verso la porta di Iardino: rasoterra sul secondo palo e doppietta per il capocannoniere dell’Eccellenza che, dopo l’occasione sprecata da Osti al 77’ per ridurre lo svantaggio, porta a tre le proprie marcature con un piattone mancino a porta vuota su assist di un generosissimo Gattamelata.
I minuti finali trascorrono in attesa della festa e la marcatura nel recupero del neoentrato Arber Lekiqi è solo un lenitivo per i pur generosi padroni di casa.
 

 
Al triplice fischio del direttore di gara parte la meritata esultanza con giocatori, staff tecnico e dirigenti ad abbracciarsi e salutare i sostenitori giunti dal capoluogo trentino.
Il più entusiasta di tutti è, naturalmente, il presidente della capolista.
«Siamo felicissimi ed orgogliosi di aver restituito al Trento la dimensione minima che meritano una città ed una Provincia di grande tradizione come le nostre – afferma un irrefrenabile Mauro Giacca mentre si gode le maglie celebrative indossate appena terminata la gara – sappiamo che questo è solo il primo passo per raggiungere gli obiettivi programmati insieme al Consiglio d’Amministrazione cui dedico questo importante traguardo.
Sabato 15 aspettiamo i tifosi al Briamasco, quelli più giovani come quelli storici, per festeggiare anche e soprattutto con loro il salto di categoria – conclude il presidente gialloblù – con un gadget preparato per l’occasione, uno spettacolo a sorpresa ed un doveroso momento conviviale.»
 

 
 Il tabellino di Appiano 2 – Trento 4 
Reti: Gherardi (T) 15’, Breglia (A) 29’, Casagrande (T) 58’, Gherardi (T) 71’ e 82’, A. Lekiqi (A) 93’
 
Appiano (4-4-1-1): Iardino; Nava, Parisi, Clementi (72’ Tschigg); Cirillo; Filippin, Breglia, Tibolla (65’ A. Lekiqi), Zelger; Maoual (68’ Sadiku); Osti. All. Nanni
A disposizione: Walcher, S. Lekiqi, Ruscelli, Amofah.
Trento (4-3-3): Demetz; Acka (87’ Rizzon), Cascone, Casagrande, Di Fusco; Appiah, Lucena, Boldini; Ferraglia (76’ Menegot), Gherardi, Gattamelata (84’ Bentivoglio). All. Manfioletti
A disposizione: Scali, Cavagna, Dallavalle, Ortolani.
Arbitro: Patrick Tonini di Bolzano (assistenti Michele Lex e Giuseppe Fantauzzo di Merano)
Ammonito: 90’ Parisi (A) 
Note: Spettatori 200 circa, recupero 0’ e 3’.

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