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Rilanciare con l'agricoltura lo sviluppo di aree montane marginali

Eurac presenta il piano per lo sviluppo socio-economico della Val di Seren (Belluno)

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«Qui una volta ogni famiglia aveva almeno cinque figli, in valle abitavano duemila persone che avevano bestie e lavoravano i campi. Ora siamo rimasti in pochi, solo anziani, e il bosco si è preso tutto.»
È così che Maria, una dei pochi residenti in Val di Seren, racconta passato e presente della valle.
Per rivitalizzare la zona dal punto di vista socio-economico la Fondazione Val di Seren ha contattato gli esperti di sviluppo regionale di Eurac Research incaricandoli di elaborare una strategia.
I risultati, frutto di una interazione virtuosa tra ricercatori e comunità locale e di una proficua cooperazione interregionale, verranno presentati sabato a Seren del Grappa alla presenza dell’assessore all’agricoltura del Veneto Giuseppe Pan.
 
Con l’occasione sarà inaugurato il vigneto sperimentale di Col dei Bof, uno dei primi progetti che sono stati avviati durante il percorso.
La storia comincia quasi per caso, con un podologo bolzanino che compra casa in una frazione di Seren del Grappa, e si conclude con un piano di sviluppo territoriale per l’intera valle.
Il podologo è Oskar Unterfrauner, presidente della Fondazione Val di Seren Onlus che ha tra i suoi intenti quello di sperimentare nuove modalità per tornare ad abitare la montagna.
Per tradurre in pratica i propri obiettivi la Fondazione ha richiesto la consulenza degli esperti di sviluppo regionale di Eurac Research che hanno elaborato un piano coinvolgendo la popolazione locale.
 

 
«I reali protagonisti del cambiamento sono le persone che abitano il territorio, noi ricercatori abbiamo stimolato la loro partecipazione e cercato di creare un clima di fiducia per lavorare bene insieme», spiega Federica Maino di Eurac Research.
Attraverso workshop, tavoli di lavoro progettuali, visite guidate, tavole rotonde e serate di formazione, i ricercatori hanno raccolto proposte ed esigenze della popolazione ed elaborato un piano di medio e lungo termine per lo sviluppo socio-economico e demografico della valle.
«La via prioritaria che abbiamo individuato con il supporto dei ricercatori è quella dell’agricoltura. Abbiamo capito che se non si falciano i prati, non si arresta l’avanzata del bosco e non si cura la manutenzione delle strade, non si riesce nemmeno a recuperare i borghi e a riportare qui la gente», racconta Andrea Bona, architetto e membro della Fondazione.
Per strappare superficie al bosco a favore dell’agricoltura è nata l’idea di realizzare un vigneto sperimentale composto da ibridi resistenti al freddo e alle malattie.
 
«Queste varietà potrebbero essere una soluzione per recuperare aree della valle che sono state abbandonate. Se riusciamo a ottenere vini di buona qualità possiamo estendere questo tipo di viticoltura ad altre zone del feltrino e del bellunese», spiega Marco De Bacco, curatore del vigneto.
Oltre al vigneto sperimentale, sono state realizzate altre iniziative concrete come il restauro della casa che ora ospita la Fondazione, un corso di web marketing per operatori economici, e un festival della montagna che ha richiamato in valle sia esperti, sia persone che hanno fatto del ritorno alla montagna una scelta di vita.
La realizzazione di un sistema di ospitalità diffusa, il riordino fondiario dei terreni frammentati della valle e la creazione di una cooperativa di comunità, sono i prossimi progetti strategici da avviare.
Il piano strategico verrà presentato a Seren del Grappa (Sala degli alpini – Pian della Chiesa) sabato 8 aprile alle ore 11.30, dopo l’inaugurazione del vigneto sperimentale (Col dei Bof, ore 10.30).

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