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«1917, anno della crisi. Aspetti militari, economico-sociali, nazionali»

Venerdì 5 maggio a Fortezza, in Alto Adige/Sudtirol una giornata internazionale di studio sulla Prima Guerra Mondiale

Venerdì 5 maggio, dalle 8.45 alle 17.30 si svolgerà al Forte di Fortezza, in Alto Adige/Sudtirol, un convegno sulla prima guerra mondiale: «1917. L’anno della crisi. Aspetti militari, economico-sociali, nazionali» al quale parteciperanno studiosi italiani, austriaci, polacchi, cechi e ungheresi.
La giornata di studio è organizzata dal Museo della Guerra di Rovereto, dal Tiroler Geschichtsverein, dall’Archivio provinciale di Bolzano e dai musei provinciali di Castel Tirolo e del Forte di Fortezza.

«I due anni e mezzo di guerra, tra l’agosto 1914 e la fine del 1916 – sottolinea Camillo Zadra, direttore del Museo della Guerra di Rovereto - misero alle corde i Paesi europei coinvolti nel conflitto. Tranne che sul fronte orientale e su quello balcanico, dove le armate tedesche e, più a fatica, quelle austro-ungariche avevano costretto gli eserciti russo e serbo sulla difensiva o alla resa, le battaglie sul fronte occidentale e italo-austriaco, condotte nella certezza della irresistibilità dello spirito offensivo sorretto da un adeguato armamento, si erano rivelate un sostanziale fallimento. 
«Nel 1917 le perdite di uomini e materiali erano state una vera emorragia, la militarizzazione della produzione e - per gli Imperi centrali - il blocco commerciale, avevano provato all’estremo le società; l’esercito di Vienna mostrava crepe sempre più profonde nella sua funzione di baluardo dell’unità sovranazionale mentre crescevano nella società austro-ungarica le spinte a svincolarsi dal nesso imperiale, spezzato simbolicamente dalla morte dell’anziano imperatore Francesco Giuseppe avvenuta nel novembre 1916.»

«Alla fine del 1917 – prosegue il direttore – molte cose stavano cambiando: sul piano militare vennero messe in campo nuove forme di combattimento, l’armamento si arricchì di nuovi materiali, su quello politico la rivoluzione russa diede nuovo respiro alla mobilitazione sociale e alle manifestazioni contro la guerra. La crisi assunse forme differenti nei diversi Paesi europei (Russia, Francia, Italia) giungendo, tra la fine del 1917 e quella del 1918, al suo drammatico compimento con la sconfitta delle potenze centrali e la dissoluzione dell’Austria-Ungheria.»

Dopo gli indirizzi di saluto, la giornata si articolerà in tre sezioni: «Crisi ed evoluzione delle tattiche militari»; «La crisi economico-sociale»; «La crisi etnico-nazionale nell’esercito e nella società».

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