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Le strategie macroregionali nelle politiche europee dopo il 2020

A Bruxelles si è discusso il presente e futuro delle macroregioni, con particolare attenzione alla Strategia macroregionale alpina (EUSALP)

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Dal 2009 sono state istituite in Europa quattro strategie macroregionali, che coinvolgono 19 Stati membri e 8 Stati terzi e connettono 270 milioni di cittadini.
La macroregione alpina EUSALP è l’ultima in ordine di creazione ed è molto attiva a partire dall’anno scorso.
In questi mesi comincia la pianificazione del bilancio Ue per il periodo finanziario 2020 – 2027.
Uno dei temi di discussione sarà come sostenere le strategie macroregionali e quindi anche EUSALP.
L’europarlamentare sudtirolese Hebert Dorfmann è co-fondatore e presidente dell’iniziativa «Friends of Eusalp», un gruppo di parlamentari europei che hanno particolarmente a cuore il successo di questa strategia.
 
In collaborazione con il Land della Baviera, che detiene attualmente la presidenza di EUSALP, il gruppo di europarlamentari ha organizzato lo scorso mercoledì un incontro a Bruxelles, dove si è discusso del finanziamento futuro delle strategie macroregionali.
«Dobbiamo riuscire a collegare meglio la Strategia alpina alla politica regionale dell’Unione europea. Per fare questo, è importante creare maggiori sinergie tra gli attuali programmi europei, come Horizon 2020, Erasmus+, Creative Europe, COSME, LIFE o il CEF e lavorare a obiettivi comuni. Si tratta di un obiettivo che non richiede né una nuova legislazione né nuove istituzioni europee. Nel contesto alpino, la cornice di EUSALP consente, infatti, di trovare un’intesa su interessi condivisi, a favore dei quali investire le risorse a disposizione.»

Dorfmann sostiene che la Strategia per lo spazio alpino debba essere strutturata in maniera tale da permettere a chi vive nelle Alpi di apprezzarne in vantaggi concreti.
Secondo Dorfmann: «EUSALP offre l’opportunità di lavorare insieme per portare avanti interessi comuni alle realtà alpine. In tal senso, offre l’opportunità per compiere un passo importante verso un’Europa delle Regioni.»

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