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«Così cambieremo l'aria nelle regioni del nord Italia»

La Provincia di Trento ed altri 17 partner in campo con «PREPAIR», il più ambizioso progetto di lotta agli inquinanti atmosferici


 
Migliorare la qualità dell'aria in un'area vasta che va dal Bacino Padano alla Slovenia: questo l'ambizioso obiettivo che si propone il progetto europeo PREPAIR (Po Regions Engaged to Policies of AIR), cofinanziato dal Programma per l’ambiente e l’azione per il clima LIFE 2014-2020 e nel quale la Provincia autonoma di Trento ha un ruolo di primo piano.
PREPAIR, che è partito ufficialmente il 1 febbraio scorso, è un progetto di tipo «integrato», cioè in grado di garantire la mobilitazione di fondi strutturali complementari (in totale circa 850 milioni di euro tra fondi FESR, FEARS e altri fondi regionali) in aggiunta al budget vero e proprio di progetto, che è pari a circa 17 milioni di euro (dei quali il 60% a cofinanziamento comunitario).
I partner dell’iniziativa sono 18, tra i quali 6 regioni italiane, 6 agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (il Trentino partecipa tramite Appa e Apriae), 3 città metropolitane e il Ministero dell’ambiente sloveno.
Oggi pomeriggio all'Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell'Università degli Studi di Trento la presentazione nel corso di un seminario aperto dall'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi.
«Un progetto importante per le regioni del nord Italia e per le Alpi, solo uno sforzo comune ci può aiutare ad andare nella direzione giusta; dobbiamo però comprendere che la partita di una migliore qualità della vita si gioca sul piano culturale, dobbiamo insomma imparare a spostarci anche culturalmente verso forme alternative di mobilità delle persone.»
Al termine del seminario dedicato al progetto PREPAIR anche la firma dell'intesa sul progetto CAMINI di Novaledo.
 

 
 Lo stato attuale della qualità dell'aria in Trentino 
Le misurazioni raccolte presso le centraline provinciali di qualità dell’aria evidenziano attualmente il rispetto dei valori limite di legge per gli inquinanti atmosferici principali, con l’eccezione dell’inquinante biossido di azoto (NO2) presso una singola stazione di monitoraggio, situata a ridosso di un'arteria stradale particolarmente trafficata in accesso alla città di Trento da Nord (via Bolzano), dove la concentrazione media annua misurata nel 2016 (46 µg/m3) supera, seppur di poco, il valore limite (40 µg/m3).
Oltre al traffico veicolare, un’altra criticità è rappresentata dalla combustione della legna negli impianti domestici, responsabile di emissioni di particolato atmosferico e benzo[a]pirene (un composto cancerogeno), occasionalmente rilevati in alte concentrazioni in alcune valli trentine, in particolare in situazioni di prolungata stagnazione atmosferica tipiche della stagione invernale.
 
 Il Bacino Padano 
L'area del Bacino Padano è caratterizzata da diffusi problemi di rispetto dei valori limite degli inquinanti atmosferici, a causa dell'elevata concentrazione di attività umane e di sorgenti emissive, nonché per le caratteristiche territoriali e meteorologiche (scarsità dei venti, stabilità atmosferica, inversione termica) che interagiscono con i meccanismi di formazione e di rimozione degli inquinanti atmosferici e rendono ancora più difficoltoso il rispetto degli obiettivi di qualità dell'aria.
Considerata l'estensione dell'area e le caratteristiche intrinseche dei fenomeni di inquinamento atmosferico, pianificazioni ed azioni attuate a scala locale non sono sufficienti, anche se va osservato come, a partire dal 2007, l'applicazione sul territorio provinciale del Piano di tutela della qualità dell'aria è stata accompagnata da sensibili riduzioni dei livelli di inquinamento nel nostro territorio.
Nel 2013 è stato sottoscritto l'«Accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell'aria» da tutte le Regioni del Bacino Padano, incluse le Province di Trento e di Bolzano, e da cinque Ministeri (Ambiente, Sviluppo economico, Trasporti, Agricoltura e foreste, Salute), con l'obiettivo di sviluppare azioni coordinate di breve e lungo periodo.
Attraverso il progetto PREPAIR - di cui è capofila la Regione Emilia Romagna e che durerà fino al gennaio 2024 - sarà possibile realizzare a livello locale ed in modo coordinato alcune delle azioni previste nell'Accordo, che si concentrano sulle principali sorgenti emissive: combustione della biomassa legnosa, trasporti, agricoltura, consumi energetici degli edifici.
 

 
 La strategia di PREPAIR 
Coerentemente con i Piani di tutela della qualità dell’aria delle regioni partner di progetto (Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Provincia di Trento, Friuli Venezia Giulia), la strategia di PREPAIR insiste in particolare sulla riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici dai settori emissivi più rilevanti per il Bacino Padano.
Il progetto prevede in totale 36 azioni, organizzate in 7 pilastri tematici: emissioni, valutazione della qualità dell’aria, agricoltura e allevamento, biomassa, trasporti, efficienza energetica e comunicazione.
Delle azioni di progetto, 3 sono direttamente coordinate dalla Provincia autonoma di Trento (vedi sotto), mentre nella maggior parte delle altre azioni le strutture provinciali sono coinvolte come partner.

Uno dei punti di forza più significativi di PREPAIR è l’adozione di un approccio coordinato al problema dell’inquinamento atmosferico nel Bacino Padano.
Le Regioni partner di progetto si impegneranno infatti nei prossimi anni per arrivare all’utilizzo di dati, metodi e strumenti comuni nei processi di valutazione, pianificazione e monitoraggio della qualità dell’aria.
La Provincia autonoma di Trento è coinvolta nella maggior parte delle azioni appartenenti ai pilastri «emissioni» e «valutazione della qualità dell’aria», che perseguono obiettivi come: la costruzione di strumenti comuni di stima delle emissioni a scala di Bacino Padano, la messa a punto di un catalogo comune delle misure previste dai piani di qualità dell’aria e della loro efficacia, la realizzazione di un’infrastruttura per lo scambio di dati e di un sistema modellistico comune di dispersione degli inquinanti.
 
 Biomassa legnosa: da problema a opportunità 
Tra i settori di maggiore impegno della Provincia nell’ambito di PREPAIR c'è la valorizzazione della risorsa della biomassa legnosa e l’ottimizzazione del suo utilizzo negli impianti domestici per ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, in primo luogo di particolato (PM10 e PM2,5).
In particolare, saranno forniti ai cittadini tutti gli elementi necessari per una gestione virtuosa dei loro impianti domestici, a partire dalle caratteristiche qualitative del combustibile bruciato, per arrivare alla scelta e alla gestione degli impianti stessi, nonché alla manutenzione e alla pulizia delle canne fumarie.
L’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) si occuperà della formazione dei tecnici progettisti, installatori e manutentori di impianti a legna, ma anche di spazzacamini e fumisti.
A tale scopo saranno banditi incarichi per la realizzazione di format didattici specifici per i corsi di formazione (che saranno distribuiti anche agli altri partner di progetto), nonché per la docenza di diverse edizioni di tali corsi.
Inoltre, per quanto riguarda spazzacamini e fumisti, sarà effettuata un’analisi della figura professionale e della sua attuale regolamentazione, per giungere infine alla creazione di un Registro volontario dei professionisti formati e certificati, che possa fungere da riferimento per i cittadini.
Un’ulteriore azione, nella quale la Provincia è coinvolta come partner, consisterà nell’analisi logistica della produzione e del consumo di biomassa legnosa a scala di Bacino Padano per ottimizzare la gestione delle filiere locali, in parallelo alle attività in corso all’interno del Tavolo tecnico provinciale sulla biomassa legnosa.
 

 
 Maggiore «efficienza energetica» nelle Pmi e negli edifici pubblici e privati 
È questo il campo d'intervento specifico dell’Agenzia provinciale per l’energia e le risorse idriche (APRIE).
Sul fronte piccole-medie imprese è prevista una serie di azioni volte a raccogliere dei casi studio di riqualificazioni energetiche di edifici e di processi già realizzati; in seguito verranno realizzate delle linee guida volte ad indirizzare le scelte delle imprese che si cimenteranno con il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda invece gli edifici privati le azioni sono rivolte soprattutto ai condomini, che rappresentano il principale potenziale di risparmio energetico e la principale sfida della riqualificazione dell’edilizia privata.
In particolare, APRIE coordinerà direttamente attività di formazione e training sui temi dell’efficienza energetica, della sostenibilità ambientale e di un approccio integrato alla progettazione edilizia, destinate ad architetti, ingegneri e costruttori, finalizzate a creare una filiera locale per la riqualificazione del patrimonio edilizio condominiale.
Questo avverrà tramite la realizzazione di un format didattico specifico (da diffondere a tutti i partner di progetto) e l’offerta di più edizioni dei corsi previsti.
Per gli edifici pubblici, le azioni interesseranno la riqualificazione degli edifici stessi e gli «acquisti verdi pubblici»: per il primo obiettivo, sarà curata la messa a punto di una piattaforma informativa di supporto agli enti pubblici (comuni, comunità di valle, etc.) per facilitare l’accesso alle già esistenti, ma poco sfruttate, opportunità di finanziamento e incentivazione nel campo del risparmio energetico.
Per il raggiungimento del secondo obiettivo sarà rivolta alle amministrazioni pubbliche la promozione della diffusione dei cosiddetti «acquisti verdi pubblici», cioè di quei beni e servizi certificati «verdi» che gli enti pubblici sono stati recentemente obbligati per legge ad acquistare.
 
 Mobilità elettrica, agricoltura e campagne nelle scuole 
All’interno del pacchetto di azioni del pilastro «trasporti» il Trentino ha privilegiato quelle azioni che trattano il tema della mobilità elettrica integrata a scala di Bacino Padano.
La Provincia è inoltre coinvolta nelle azioni del pilastro «agricoltura e allevamento», che prevedono l’individuazione e la promozione delle migliori pratiche di applicazione dei fertilizzanti per ridurre le emissioni di ammoniaca, e l’applicazione di un modello comune per la valutazione e la riduzione delle emissioni e degli odori causati da allevamenti intensivi.
Infine, considerata la rilevanza delle azioni di sensibilizzazione e formazione rivolte ai cittadini nell’ambito del programma di finanziamento LIFE, un notevole impegno sarà profuso dai partner di progetto sia in attività di educazione ambientale sul tema della qualità dell’aria per le scuole elementari, medie e superiori, che in campagne di informazione specifiche sul corretto uso della biomassa legnosa e iniziative pubbliche di supporto alla diffusione della mobilità elettrica.
I risultati di alcune azioni di progetto tra le più significative saranno inoltre divulgati grazie a conferenze rivolte agli addetti ai lavori nei settori interessati, alla pubblicazione di moduli di e-learning, alla realizzazione di video promozionali e a specifiche campagne di comunicazione rivolte alla cittadinanza.

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