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Scatta l’«Operazione Pinocchio», chiuso il «Gatto e la Volpe»

I Carabinieri di Trento hanno sgominato una banda di spacciatori e i fornitori da fuori provincia – Sei arrestati, 2 ricercati, 4 con l’obbligo di firma, 22 denunciati

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I militari del Nucleo Investigativo provinciale dei carabinieri hanno concluso all’alba di giovedì una maxi operazione antidroga su Trento, scaturita da indagini serrate iniziate e mai interrotte dalla fine del 2016, di cui avevamo dato notizia a suo tempo.
I controlli si erano concentrati nel corso dell’inverno attorno alla clientela e ai movimenti sospetti che animavano lo spazio antistante del locale notturno di Trento Nord intitolato«Il Gatto e la Volpe» (da cui il nome Pinocchio dato all’operazione).
 
Le indagini hanno consentito agli investigatori di ricostruire la dinamica dello smercio di droga, con l’individuazione esatta dei canali di approdo della droga in Trentino.
I controlli sul buttafuori del locale notturno - ora chiuso - che intratteneva i principali contatti coi clienti e con il sommerso mondo trentino dello spaccio e della malavita, hanno chiuso il cerchio.
 
Il gruppo criminale, individuato al completo, operava a Trento e provincia e soltanto gli specifici accertamenti tecnici di questi mesi da parte del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Trento hanno consentito di tracciare la mappa di approvvigionamento, individuando le due provenienze degli stupefacenti (marijuana e cocaina): Crema in provincia di Cremona e Montichiari in provincia di Brescia.
Da queste due località venivano riforniti i principali soggetti protagonisti dello spaccio tridentino.
 
Tra gli arrestati, tra coloro cioè che smistavano i diversi quantitativi di cocaina e hashish su Trento ricevendoli direttamente da tre fornitori albanesi provenienti da Brescia e Crema, anche un collaboratore di giustizia, sul quale ovviamente va mantenuto il completo riserbo sulle generalità.
Egli è stato condotto in carcere con le pesanti accuse che la dottoressa Maria Colpani, PM che ha seguito ogni minima fase dell’indagine, ha evidenziato in punto di smercio di stupefacenti.
 
Ecco cosa recita l’ordinanza del GIP Marco La Ganga, nel disporre il carcere e altra misura per ulteriori 4 indagati: «[Il collaboratore di giustizia] prosegue in Trentino nella commissione di condotte illecite quali il traffico di cocaina che sono le medesime per le quali è già stato inquisito in passato e non si fa scrupolo di perseguire la propria attività delinquenziale arruolando manovalanza rumena e allacciando contatti con organizzazioni albanesi del nord Italia dedite allo spaccio ingente, nonostante il suo status di collaboratore gli permetta di godere di una posizione economicamente sicura […]».
 
Durante i numerosissimi servizi di osservazione e pedinamento è stata ricostruita la trama fittissima degli spacci nell’area nord di Trento città e a Lavis.
Sono stati identificati e deferiti 22 assuntori (tutti anche segnalati al Commissariato del Governo di Trento per gli accertamenti previsti dalla legge) che hanno completato il quadro accusatorio, confermando responsabilità di smercio al dettaglio in capo agli arrestati.
Ogni arrestato aveva tra i suoi contatti abituali almeno 20 clienti.
 

 
I carabinieri di Crema, nell’ambito di questa operazione, indirizzati dai colleghi di Trento, hanno sequestrato ben 40 kg di marijuana a uno dei due albanesi, residente a Bagnolo Cremasco, ad oggi latitante assieme all’altro soggetto collegato residente a Montichiari.
La fuga precipitosa dei due e i quantitativi di stupefacenti sequestrati dai carabinieri di Crema hanno dato conferma che i canali esatti fossero proprio questi e fossero assolutamente ben rodati e garantiti da un «bacino di ricezione» in provincia di Trento di assoluto rispetto.
 
Ancora un colpo ben assestato allo spaccio che raggiunge i parchi e i marciapiedi della nostra città.
La Magistratura e i carabinieri non si stancano di ripetere che è necessario (anche) questo impegno costante di uomini e mezzi nella lotta allo smercio “di strada”.
Ed un altro segnale forte - con questa operazione - oggi è giunto: in termini di prevenzione alle famiglie e ai cittadini di Trento e in termini di pronta repressione alle organizzazioni dedite al traffico di droga che operano in Trentino.
 
Importante per ogni attore sociale, in primis, le famiglie e poi anche le istituzione riconoscere e combattere il disagio e gli stili di vita a rischio. Avendo come obbiettivo la sensibilizzazione sugli stili di vita pericolosi e di disagio, creando un sistema di promozione della legalità, del rispetto prima di tutto di se stesso poi degli altri e del mondo che ci circonda, promuovendo la partecipazione giovanile e non solo a stili di sani e responsabili, la costituzione di una rete drugs free. Aiutateci ad aiutarvi (#POSSIAMOAIUTARVI).

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