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12ª edizione del Festival dell'Economia – Di Daniele M. Bornancin

«La salute disuguale», un tema ahimè particolarmente sentito dalla popolazione

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«La salute disuguale». Questo è il tema trattato in quest’edizione del Festival dell'economia a Trento, avviato quasi in sovrapposizione con la Festa della Repubblica Italiana.
Una festa del Trentino culturale quella del Festival, una ricorrenza per tutti gli italiani quella della Repubblica.
Argomento molto importante quello della salute, che si può associare al tema della prima edizione, quella della sperimentazione, della novità, dove si parlava di ricchezza e povertà.
Momento di confronto, di approfondimento che cresce ogni anno, che pone i suoi frutti, in una cornice cittadina che ogni volta si tinge di «arancio», come simbolo di una festa collettiva, popolare.
Un popolo che partecipa attivamente e discute dei problemi della vita quotidiana attraverso l'economia, ma anche come in quest’occasione, dove si toccano argomenti importanti per ogni cittadino: la salute, i trattamenti, le cure, i costi e le differenze riscontrabili nelle condizioni di salute, ma anche i diversi livelli di reddito, che mostrano un approccio diverso nell’uso dei farmaci, delle cure o delle terapie.
Un tema complesso, trattato con un linguaggio semplice, alla portata di tutti, con esempi compresi da tutti; forse è proprio questa la forza del Festival: essere strumento di conoscenza popolare, che sprigiona attenzione, curiosità e quindi grande interesse.
 
La presentazione di Maria Concetta Mattei, nota giornalista RAI di origini trentine, ha raccolto con delicata professionalità le caratteristiche dell’argomento trattato, sfidante, trasversale e che interessa tutte le persone, toccando con esempi la situazione delle due tipologie della sanità italiana, una di eccellenza e una d’inadeguatezza di trovare soluzioni immediate di diagnostica e di cura, in casi di malattia come l’ictus, infarti e difficoltà respiratorie, (un’Italia a due velocità) di cittadini che non riescono ad acquistare le medicine per i costi dei farmaci o anziani in difficoltà per l’impossibilità di sperimentare l’uso di medicinali innovativi che rallentino la malattia e che indirizzino ad una quasi totale guarigione.
Salute intesa come fattore umano per seguire un sogno, per fare una programmazione della vita.
Con il suo saluto il Sindaco Andreatta, nel condividere questo Festival, ha descritto una città pronta ad accogliere gli ospiti di questa manifestazione, come città organizzata, aperta, accogliente, decisa anche a sostenere gli studiosi, gli esperti e gli interessati al tema della salute.
Una Trento dalle diverse sensibilità, attenta anche a quel 33% di persone sole o ai quaranta centenari, o agli anziani, o alle persone con disabilità.
Una Trento come città straordinaria, che vuole continuare su questa strada degli approfondimenti di argomenti di pubblico interesse, non disperdendo l’esperienza vincente del Festival.
 
Tutto il capoluogo è coinvolto, dai volontari, ai pubblici esercizi, agli alberghi, ai negozi, ai giornalisti, agli interpreti del sapere, ai premi nobel, docenti, studiosi, politici e professionisti, ma anche tanta gente comune; ossia un nuovo turismo del sapere, del conoscere, aperto agli orizzonti e alle sfide del futuro, ai nuovi modelli dell'innovazione.
Secondo il Presidente dell’Università Trentina, Cipolletta sanità e università fanno rima, ecco perché questo Festival che ci apre alla salute e al benessere, interessa l’università.
Pensiamo solo a quello che fa, qui a Trento, l’Università per la salute: gli studi della Facoltà di Neuroscienze (funzionamento del cervello), oppure le scienze cognitive, ingegneria dei materiali, o gli studi sulle cartilagini o sui nuovi strumenti di biotecnologie.
Sanità e salute non sono solo medicina, ma è sempre di più un discorso trasversale, che investe temi come: i sistemi radioattivi, la psicologia, la sociologia, le scienze e la ricerca indispensabile per nuove conoscenze.
La sanità non è un costo, ma è un bene comune. I Paesi che investono sulla sanità hanno a cuore la salute delle persone, sono paesi che crescono, che creano nuove professionalità.
 

 
Il Presidente della Provincia Rossi ha affermato che riflettere su un tema come quello di quest’anno è importante e che non bisogna aver paura di confrontarsi, di discutere, di capire.
Il Trentino non ha paura e questo è merito dei cittadini che sono, come risulta dalle ultime statistiche, ai primi posti per lettura, sport, e volontariato. Siamo una comunità attiva, pronta e al passo con i tempi.
Il sistema sanitario trentino, totalmente digitalizzato, si trova in vetta alle classifiche per la qualità dei servizi erogati. Per questo ha saputo trainare, con l’aiuto della ricerca universitaria, imprese nel campo dell’informatica sanitaria, ha saputo inserire nel contesto produttivo, imprese farmaceutiche divenute importanti a livello internazionale; inoltre ha da poco introdotto il servizio dell’elisoccorso h 24.
Il Trentino ha creato un sistema di autogoverno anche nel sistema sanitario. Siamo una comunità del fare e per questo siamo pronti anche a metterci in discussione, affrontando con serietà anche il tema del Festival.
Il Rettore dell’Università Collini ha evidenziato che il tema di quest’anno è molto forte, desta curiosità e consentirà di aumentare il pubblico. Il ruolo dell’Università è quello di essere motore di sviluppo per il territorio e attrattore di talenti. Per noi è anche un’occasione per fare il punto su quanto stiamo facendo come Università e Istituti di ricerca: Non si dimentichi che il pubblico del Festival è fatto di gente che vuol conoscere, vuole capire, ha aggiunto.
 
Sviluppare l’argomento della salute, che è interesse personale di tutti, non da una visione strettamente economica, ma attraverso ambiti diversi, diventa la ricchezza del Festival.
Sapere e conoscere è la base della curiosità che catturerà in questi giorni i cittadini, ma anche tanti ospiti provenienti da diverse Regioni e da alcuni Paesi Europei.
Tito Boeri, Direttore scientifico dei Festival, nonché presidente dell’INPS, ha spiegato che le differenze nelle condizioni di salute e nella longevità delle persone sono più incisive che nelle varianti dei livelli di reddito. Sono anche ascrivibili al diverso grado di educazione alla salute. Una migliore conoscenza dei rischi della salute e delle possibilità di cura potrebbe favorire una vita più sana, senza ulteriori costi e con un utilizzo migliore delle cure o delle prestazioni sanitarie e ospedaliere, perché vi è una completa informazione sulle tipologie dei servizi.
Tutto questo sarà oggetto di analisi in questo Festival.
Boeri ha poi ricordato, come esempio, che chi ha avuto momenti lunghi di disoccupazione può avere, magari dopo anni, problemi seri di salute. Nella recessione degli ultimi anni, in Italia, è stato riscontrato un aumento delle malattie di natura mentale e questo incremento è riportato nei dati della disoccupazione, in particolare giovanile, molto elevati.
 
Anche per questo è molto importante affrontare i temi del precariato e della disoccupazione giovanile, anche dal punto di vista sociale oltre che sanitario.
Si tratta di generazioni perse, di talenti inespressi, di persone preparate, ma non utilizzate e costrette a emigrare. Non è questa una diseguaglianza, una marginalità?  
 

 
IL Festival è un’occasione per fare il punto della situazione e su quanto si va facendo o che è in cantiere anche per la sicurezza del lavoro, per le nuove sperimentazioni di contratti a tutela crescente, perché il lavoro crea benessere e quindi anche salute.
L’editore Laterza ha posto l’attenzione sugli argomenti che saranno trattati dai relatori che vogliono condividere il loro pensiero. Una varietà di esperti provenienti da tutto il mondo, che affronteranno in modo diretto un tema essenziale e attuale, ossia la fragilità e il bisogno di protezione sociale e quindi la salute.
Un pubblico attento e desideroso di conoscere, di sapere, dimostra che in Italia c’e un grande numero di persone che vuole capire cosa succede nel mondo ed è pronto a investire risorse e tempo. Una scelta quella del Festival, di comunità, di lungimiranza e di responsabilità che arricchisce il sapere e la conoscenza di ogni partecipante.
De Felice, economista di Intesa San Paolo, ha citato l’art. 32 della Costituzione, dove s’indica che la Repubblica tutela la salute dei cittadini, ma ha anche evidenziato che il disagio sociale è in aumento e dove i giovani disoccupati e gli anziani hanno minor accesso ai servizi sanitari e alle cure mediche.
La sanità non può essere de localizzata, ma è un settore dove bisogna investire in nuove tecnologie, in nuovi farmaci e in ricerca, per fare in modo che diventi un settore di eccellenza. Bisogna però ridurre gli sprechi ed efficientare il sistema organizzativo e gestionale e investire anche sulla prevenzione.
 
Gli investimenti fatti in Germania per la prevenzione corrispondono, come valore assoluto in 114 Euro a persona, in Svezia 126, in Italia 90.
Se si promuove e se s’investe maggiormente nella prevenzione, si riduce la spesa sanitaria complessiva, si crea occupazione di qualità e crescita sociale.
Le indicazioni emerse da questo primo incontro di presentazione del Festival 2017 fanno capire che migliorare la salute della popolazione, con strumenti più equi è in fondo imboccare insieme la strada giusta e costruire un sistema sociale e sanitario di qualità per tutti; infatti in tutti vi è la palpabile convinzione che per generare una salutare crescita per il nostro Paese è sempre necessario:
- investire maggiormente in ricerca e innovazione;
- investire nel capitale umano (i giovani sono il capitale umano del futuro);
- rispettare le regole e le leggi;
- usare meglio le risorse.
 
Certo, in questa edizione il tema trattato è difficile e nello stesso tempo delicato, ma utile a tutti per l’importanza e per l’attualità, nonché per il futuro. Infine, dobbiamo avere tutti la consapevolezza che l'economia e la salute non sono inscindibili, ma sempre di più vicine.
Buon Festival dell'economia a tutti e in particolare alle persone provenienti dalle altre Regioni Italiane e dai Paesi Europei.
 
Daniele Maurizio Bornancin

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