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E’ nata la Cassa Rurale Rotaliana e Giovo

Le assemblee dei soci di Mezzolombardo, Roverè della Luna e Verla di Giovo hanno detto sì

E’ ufficiale. E’ nata la Cassa Rurale Rotaliana e Giovo. Lo hanno deciso, ieri sera, le assemblee straordinarie convocate a Mezzolombardo, Roverè della Luna e Verla di Giovo.
I soci hanno detto sì, esprimendo voto favorevole al progetto di unificazione che ha collocato sotto uno stesso tetto tre esperienze di cooperazione di credito ultracentenarie.
La nuova Cassa Rurale inizierà a operare dal prossimo 1° luglio.
L’ultimo atto prima del via sarà affidato alla firma dell’atto di fusione: attorno allo stesso tavolo si troveranno i presidenti delle Casse Rurali di Mezzolombardo e San Michele all’Adige (Mauro Mendini), di Giovo (Alessandro Lettieri) e di Roverè della Luna (Arrigo Dalpiaz).
 
I numeri 
Lo staff del nuovo istituto di credito cooperativo conta una sessantina di collaboratori.
Quattromila i soci, oltre tredicimila i clienti. Undici le filiali.
Patrimonio di 43 milioni e mezzo di euro, raccolta complessiva di 446 milioni di euro, impieghi pari a 265 milioni di euro.
Considerevole il coefficiente di solidità pari al 18%, abbondantemente superiore al limite minimo previsto.

«Sul piano economico – viene spiegato - la Cassa Rurale Rotaliana e Giovo mira a confermare la sua posizione di mercato e a rafforzare il suo ruolo di banca di riferimento per le famiglie e le piccole-medie imprese. Essendo Cassa Rurale non persegue scopi di profitto ma obiettivi di utilità sociale cercando di conciliare al meglio  logiche economiche e di mercato a necessità sociali e collettive. In buona sostanza punta a generare benessere e partecipare allo sviluppo del territorio.»

Il rapporto con i soci e con il mondo dell’associazionismo e del volontariato «rimarrà centrale – viene precisato – Inoltre un altro aspetto da mettere in evidenza appartiene alla stabilità del personale nelle filiali per consolidare il rapporto di fiducia e di relazione personalizzata con soci e clientela.»
Tra i vantaggi legati alla fusione: razionalizzazione dei costi generali, maggiori risorse dedicate alla consulenza e alle attività a favore dei soci e delle comunità, investimenti elevati in formazione per accrescere le professionalità, sviluppo di nuovi prodotti e nuove aree di business.

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