Home | Letteratura | Autori | Ultima tornata del Trentino Book Festival 2017

Ultima tornata del Trentino Book Festival 2017

Andrea Scanzi, Ferruccio De Bortoli, Francesco Vidotto, Katia Bernardi e le Funne

image

>
 La vita da rockstar di Andrea Scanzi 
Il giornalista aretino ha chiuso le presentazioni del Tbf17 al Palazzetto di Caldonazzo con I migliori di noi. In aprile Scanzi, classe 1974, è riuscito ad intervistare uno degli eroi della sua gioventù, Roger Waters dei Pink Floyd. «Nei primi cinque minuti pensavo di aver buttato via l’occasione, ma fortunatamente ho indovinato la terza domanda».
Nel suo romanzo due amici, Max e Fabio, si incontrano dopo 25 anni. Si parla di una brutta canzone, «Dammi il bikini», che però ha riscosso successo.
Scanzi inserisce nel suo libro anche Luciano Ligabue ed il rocker di Correggio è il primo di una lista di personaggi con i quali non scorre buon sangue. Scanzi è divisivo, ma più volte ha fatto capire come veda questo fatto come assolutamente naturale.
Durante la presentazione Scanzi ha teso la mano a Jovanotti, col quale gli attriti risalgono a quando, da cronista de La Stampa, seguì il matrimonio del cantautore di Cortona citando anche dei suoi episodi di gioventù.
 
Scanzi viene criticato di passare come un «tuttologo», visto che si occupa non solo di politica, ma anche di sport, vino, cultura. «Sapessi che noia – la sua risposta – avere a che fare con una persona che scrive o parla sempre della stessa cosa...».
E sul fatto di essere narcisista? «Quale giornalista non lo è? Diffidate di chi fa finta di essere umile, poi magari a riflettori spenti ha dei comportamenti peggiori rispetto a chi è considerato narcisista».
Nell’incontro moderato da Andrea Tomasi de L’Adige si è parlato di sport, visto che Scanzi seguì il motomondiale dal 2009 al 2011.
«Valentino Rossi – spiega – per furbizia e capacità comunicative mi ricorda un po’ Adriano Celentano.
La sua è una storia simile a quella di Francesco Totti, avrà anche lui una sindrome da ritiro quando smetterà l’attività agonistica».
 
Cosa vota Scanzi? «L’etichetta è un vizio di questo Paese. Con Travaglio siamo stati gli unici a capire più di dieci anni fa il fatto che un movimento legato a Grillo avrebbe avuto successo politico. Il miglior Grillo è stato quello del teatro di controinformazione ad esempio su Parmalat o sui bond argentini». Sulla scelta alle urne Scanzi si sente di essere fra gli italiani che sono indecisi fra «l’astensione, il supporto al Movimento 5 Stelle oppure ad una nuova sinistra. Se il centrosinistra diventa troppo simile al centrodestra in cosa posso riconoscermi?».
Si conclude parlando di cani. «Mi piace mettere la dimensione emotiva dei cani all’interno di un libro, così come fecero grandi scrittori come Saramago, Pennac e Benni». L’amore per gli animali è al centro di un altro celebre scazzo di Scanzi, con Giuseppe Cruciani de La Zanzara, «che mi ha fatto molto arrabbiare per il modo nel quale ha voluto prendere in giro i vegetariani».
 
 Volontariato vuol dire fiducia nel nostro Paese 
Ferruccio De Bortoli (foto di copertina) ha offerto molti spunti ai visitatori del Tbf17 al Palazzetto in un incontro ad ampio raggio su politica, economia e giornalismo assieme al direttore del Corriere del Trentino Enrico Franco.
«In Italia mancano poteri forti responsabili» l’incipit di De Bortoli. Un concetto non molto diverso da quello espresso venerdì al Tbf da Alessandra Sardoni.
«Non abbiamo molti marchi trainanti a livello internazionale, ma nel 2016 siamo riusciti ad avere il saldo della bilancia commerciale maggiore della storia, con 417miliardi di euro di export.
Soprattutto da direttore del Corriere della Sera De Bortoli ha avuto l’opportunità di incontrare molti personaggi internazionali.
Nel racconto parte dal mondo ecclesiale. Il cardinal Martini ad esempio ha accompagnato De Bortoli in un cammino di riavvicinamento alla fede.
«Una figura ascetica – ha spiegato De Bortoli – un gesuita molto diverso rispetto a Bergoglio. Martini è stato un padre supplente per molti e rispondeva personalmente a tutti i lettori che gli scrivevano.»
 
Passando alla politica De Bortoli non le manda a dire a Renzi.
«La sua è una bulimia del potere personale. Non riconosce radici né prepara eredità. Riconosco meriti a Renzi per le riforme, ma lo ho contestato per la gestione del potere e per essersi circondato più di amici che di persone competenti».
E Berlusconi? «Vuole piacere a tutti, parla di reddito di cittadinanza anche se sa che non ce lo possiamo permettere».
All’inizio del millennio De Bortoli intervistò Assad e riconosce un suo errore di valutazione: «pensavo potesse cambiare il profilo politico della Siria».
Degli altri paesi europei De Bortoli loda la saldezza delle istituzioni, che funzionano nonostante «ci siano politici come ad esempio Theresa May o David Cameron che hanno dimostrato sprovvedutezza politica».
 
Quindi in ambito giornalistico De Bortoli torna sul suo rapporto fatto di litigi e riappacificazioni con Oriana Fallaci, «della quale ammiro forza, coraggio e lungimiranza. La rabbia e l’orgoglio è un atto d’amore verso l’Italia.
«Lei aveva capito prima di altri il torpore nel quale si trova l’Occidente.»
De Bortoli ha negato la possibilità di iniziare un percorso politico, ha lodato invece il valore del volontariato, «che vuol dire avere fiducia nel nostro Paese».
Infine un accenno alle tematiche giovanili.
«Purtroppo in Italia non c’è un conflitto generazionale perché molti ragazzi decidono di andare all’estero, con buoni risultati che mostrano come la formazione sia di qualità.
«Preoccupano i 2milioni di giovani tra i 15 ed i 32 anni che non studiano né lavorano».
 
 Le rughe sono calligrafie del tempo 
Francesco Vidotto da Tai di Cadore ha presentato il suo «Fabro» in un contesto alpino come quello del ristorante Pineta, stimolato da Gabriele Buselli.
Alla presenza anche del «vecchio Heinz», Heinz Steinkötter, alpinista e insegnante di tedesco che l’anno scorso presentò il suo libro al festival nello stesso contesto.
Vidotto è nato nel 1976, dopo due «pit-stop annuali» durante il liceo (con una bocciatura molto rara nella casistica, quella dopo l’esame di maturità), si è laureato in Economia e poi ha intrapreso una brillante carriera nella consulenza aziendale per la Deloitte.
«Se vuoi fare lo scrittore devi aspettare ed io ho aspettato 21 anni. Poi è venuto un viaggio a Erto da Corona per comperare un Cristo in legno. E da lì è venuta la chiamata a Mondadori.»
 
Come mai si passa da un lavoro remunerativo da 100mila euro l’anno a prendere mille euro al mese nel mondo dell’editoria?
«Un venerdì mi ricordo di essermi stufato di raccontare bugie a me stesso, la vita mi stava scappando di mano.»
La storia di Fabro è nata dall’incontro con Agnese, anziana di Tai che Vidotto ha aiutato in un gesto semplice: portare a casa la spesa.
Vidotto ama parlare con gli anziani ed «è il bar il vero social network. Oggi la digitalizzazione è un pericolo, i bambini hanno invece bisogno di una soffitta, altrimenti si perde la memoria.
A settembre uscirà un nuovo libro di Vidotto, «Lorenzo meraviglia», dedicato questa volta al mondo dell’adolescenza.
«La bellezza è fragilità, l’adolescenza è fragile e bellissima».
Vidotto ama i posti nei quali «quando muore qualcuno si percepisce la sua mancanza».
Conclude l’incontro con un omaggio alla montagna: «amo la bellezza e fragilità della natura. Non c’è pessimismo in montagna, si vive splendidamente.»
 
 Il crowdfunding funziona, lo dimostrano le Funne
Katia Bernardi nella sua «tournee» regionale e nazionale è passata anche dalla Casa della Cultura di Caldonazzo con la storia pazzesca delle Funne.
La storia delle donne di Daone è riuscita anche a creare tante piccole altre storie di comunicazione. Dal video di come si fa la messa in piega anche con la parrucchiera di Daone fino alle immagini con la Tv coreana, Mtv e la Bbc.
Bernardi sta lavorando attualmente ad un progetto fra Piemonte e Scozia, ma rimane sempre disponibile a raccogliere storie.
Tornando alle Funne sono stati tre i tentativi di raccogliere denaro per andare al Santuario della Madonna della Neve croato prescelto. Per andare a vedere, finalmente, il mare.
Con le torte le Funne hanno raccolto 200 euro.
Il calendario aveva una certa concorrenza, anche se sul piano delle immagini e del concept era originale: i sogni da «grandi».
Per la pensione completa mancavano 3116 euro e lì è arrivato il crowdfunding. Una pagina Facebook molto attiva con una storia diventata virale. Ed il sogno è diventato realtà.
«Ho cercato di affrontare la terza età in un’ottica nuova, non trattando le Funne per l’età che avevano».

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande