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A Pergine Spettacolo Aperto vanno in scena le «Variabili umane»

Martedì 11 luglio le creature della compagnia: interpreti coraggiosi che rivendicano con la danza, il canto e le parole la propria diversità e quella di tutti noi

Dopo il sold out di Geppetto e Geppetto del premiatissmo Tindaro Granata e l’intensa pièce di Fiorenza Menni e compagnia Ateliersi sulla figura di Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa fino a giugno 2017, il festival propone una vera e propria prova di coraggio sul diritto alla diversità.
Gabriele Dario Belli uomo transessuale; Cesare Benedetti uomo biologicamente maschio, danzatore; Noemi Bresciani donna biologicamente femmina, danzatrice; Alessio Calciolari uomo biologicamente maschio, drag queen e danzatore; Laura Caruso transgender, formatrice aziendale; Leonario Cumbo uomo transessuale, autista privato; Nicole de Leo donna transessuale, attrice; Arianna Forzani neo donna, dirigente di azienda multinazionale; Antonia Monopoli neo donna transgender, referente sportello trans Ala Milano Onlus…
Questi sono solo alcuni degli attori della Compagnia Atopos diretta da Marcela Serli, regista e drammaturga argentina, che martedì 11 luglio (Teatro comunale, ore 21) porterà in scena «Variabili umane».
 
È la storia di un popolo offeso e della sua rivincita. Protagonisti sono donne e uomini in transizione verso un genere non necessariamente definito.
Interpreti che traducono in parole, in danza e in canto la propria diversità, con uno sguardo multiplo e non conforme sulla realtà, sul Sé e sulla relazione affettiva e sessuale con l’Altro.
Un insieme di «variabili umane», appunto, che vagano in una terra di confine senza riconoscibilità, luogo-non luogo di storie vere e di identità mancate che si svelano come percorsi in definizione.
Lo spettacolo della Compagnia Atopos è innanzitutto una prova di coraggio, una partitura scenica in cui il tema dell’ambiguità si declina in un linguaggio che richiama le forme epiche dello spettacolo di varietà, nella sua dimensione aperta, grottesca, antinaturalistica, plurale.
Prende così forma un urlo di vita, parossistico e indigesto, una tragicommedia sull’ignoranza e sulla ricerca, uno spettacolo tecnicamente pulito, emotivamente sporco.
 
Variabili umane fa parte di una prima «trilogia sul genere», che comprende anche Dell’umiliazione e della vendetta (2015) e Homini (2015), cui è seguito un altro trittico, The Gender Show, che ha debuttato al Teatro Franco Parenti nel 2016.
Da martedì 11 a giovedì 13 luglio (ore 15-23 Rimessa Carrozze) da non perdere anche la performance per un solo spettatore iD della compagnia romana Dynamis.
Performers e partecipanti – uno alla volta e rigorosamente muniti di carta d’identità – si trovano così coinvolti in un gioco teatrale il cui principale ingrediente è la reazione fisica ed emotiva innescata dal confronto.
Si potrà così verificare il disagio causato dal pregiudizio verso l’elemento straniero/estraneo – inteso semanticamente come «ciò che non si conosce» – e porsi un più ampio interrogativo: cosa definisce davvero la nostra identità?
 
Martedì 11 luglio ultimo giorno per partecipare Nuova Produzione del collettivo milanese Circolo Bergman («Pergine, via San Pietro 4», ore 18, 20, 21, 22) che, con l’ausilio di un’audioguida, condurrà il pubblico dentro i luoghi e la storia dell’ex Ospedale Psichiatrico, tracciando un’immaginaria topografia tridimensionale del passato e indagando le strette correlazioni di questo luogo – una sorta di città nella città – con il lavoro e la vita quotidiana degli abitanti di Pergine.
 
Per tutta la durata del festival da non perdere a Palazzo Hippoliti (ore 17-23) la performance immersiva (prenotazione obbligatoria) «Body swap» del gruppo internazionale e interdisciplinare BeAnotherLab.
Si tratta di un dispositivo di personificazione che consente di fare esperienza del mondo attraverso gli occhi e il corpo di qualcun altro, combinando realtà virtuale, telepresenza, immagini controllate in head tracking, contatto fisico e performance.
Due partecipanti mutano reciprocamente prospettiva, calandosi nel corpo altrui, fino a nutrire l’illusione di una immedesimazione totale. Si produce così un dialogo non verbale e un’esperienza intima dell’altro talmente profonda da modificare la stessa percezione del Sé.
 
In Sala Maier, invece, due installazioni del Bando Open 2017: «Diario Blu(E)» di Titta Cosetta Raccagni, un racconto autobiografico che percorre la dolorosa scoperta della propria identità come qualcosa che sfugge a qualsiasi categoria di genere, e «Spazi per corpi in attesa di trasformazione» di Clara Luiselli.
In città continuano inoltre gli esperimenti di «social knitting» al femminile a cura di Codice rosso, l’installazione site specific di Tobia Zambotti «ME|TE» (piazza Municipio) e l’attività di «rigenerazione» per famiglie attraverso il travestimento curata da Federica Chiusole («Regenerators» in piazza Fruet dalle 18 alle 23).
 
 Gli altri appuntamenti 
Mercoledì 12 e giovedì 13 luglio ore 18 e 21 Palazzo Montel – NUOVA PRODUZIONE DEL FESTIVAL
Male/Female. Un gioco di ruolo per maschi e femmine di Boris Bakal/Bacači Sjenki.
 
Venerdì 14 e sabato 15 luglio
Seminario internazionale su lavoro e felicità con ospiti internazionali, workshops e performance
Sabato 15 luglio ore 20.30 Teatro Comunale
DragPennyOpera di Nina’s Drag Queens.

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