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Al via il 37° Festival Drodesera, performing arts alla Centrale Fies

A Dro 9 giorni di spettacoli, film, mostre, installazioni (con molte prime nazionali) ospitati nell’art work space all’interno della centrale idroelettrica trentina

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Nel montaggio qui sopra, uno dei poster dedicati alla 37ª edizione di Drodesera.
 
Si rinnova domani l’appuntamento con uno degli eventi più attesi dell’estate del Garda Trentino: al via la 37ª edizione di Drodesera, il Festival di arti contemporanee (danza, teatro e arti visive internazionali) che si svolge nella suggestiva location della Centrale Fies a Dro.
Dal 21 al 29 luglio una serie di «live works» daranno corpo a Supercontinent, il tema guida di questa edizione, che si dispiega in un sottotitolo che prova a definire l’incrocio di traiettorie umane: #IndigenousRights #RefugeeRights #HumanRights #RobotRights #ArtistsRights.
Supercontinent è un vero e proprio ecosistema da esplorare, dove la complessità non viene letta come disvalore che ne allontana una lettura collettiva, ma permette invece di trattare tematiche o necessità attuali senza dimenticare la potenza della ricerca che sta nel mezzo, nella pratica artistica che genera addizioni e sottrazioni, per farsi segno e presentarsi al pubblico senza rinunciare a immaginare nuove destinazioni a cui approdare.
 
Sarà l’artista Mercedes Azpilicueta ad aprire il programma della nuova edizione del festival con lo spettacolo Yuko & Justine, uno script immaginario composto da gesti, movimenti e suoni che mira a nuove forme di memoria.
Seguiranno 9 giorni di spettacoli, performance, film, mostre, installazioni tra cui alcune prime nazionali come “Orphic exuberance versus solar capitalism”, “Walk + talk”, “Lesson of Moon”, “Occhiacci di legno”, “Hospitalités”, “School of Moon”, “Formazioni”, “Gardens Speak”, “Dance”, “if you want to enter my country!”, “The Perfumed Garden: Hekmat, xx”, "Simple as ABC #2: Keep Calm & Validate", "Think much. Cry much.", “Project Mercury”.
Protagonisti dell’evento, artisti italiani e internazionali. Supercontinent prende forma come un territorio nel quale è necessario lasciare le certezze, dove non basta studiare ciò che è già stato scritto perché non sarà più possibile vivere di rendita del sapere, perché ne andrà costruito di nuovo, con metodologie sconosciute atte ad aprire nuove tratte, riunire ambiti, pratiche artistiche e, a volte, persino continenti in una nuova pangea.
 
La Centrale Fies, location del Festival a Dro, è un art work space nato 16 anni fa in una centrale idroelettrica trentina, in parte ancora funzionante. Si tratta di una delle più importanti testimonianze di architettura industriale della regione.
La trasformazione della vecchia centrale in un centro di produzione delle arti contemporanee (e sede anche del primo cultural hub italiano, Fies Core) si inserisce in un territorio carente di strutture adeguate, in un’area lontana dalle grandi metropoli, che tende ad essere marginalizzata dalle correnti sociali che investono le grandi città, dando linfa, movimento e rinnovamento alle cose.
Attiva in un territorio di alto valore culturale e naturalistico come quello del Garda Trentino, la Centrale si caratterizza come un centro di «ambienti per la creazione di performing arts», con l’impegno di diventare punto di riferimento della cultura contemporanea per la provincia di Trento e per l’Italia.
 
Il festival è organizzato dalla cooperativa Il Gaviale in collaborazione con l'Associazione Fies Project e Fies Core Hub Cultura. Nel rispetto dell’ambiente non è possibile raggiungere la Centrale Fies con mezzi privati.
L’organizzazione ha predisposto allo scopo un servizio gratuito di bus navetta (dalle 18 alle 3 del mattino), attivo tutte le sere con partenza da Piazza Repubblica a Dro.
Per la durata del Festival, alla fine degli spettacoli sono previsti nel parco della Centrale Fies spazi food e dj set.

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