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Nicolò Degiorgis: «E se l'orizzonte non fosse il confine?»

Il tema del confine al centro del nuovo progetto presentato da Museion e Autobrennero

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Sono stati presentati ieri mattina (24/07/2017) a Museion, i contenuti del nuovo progetto di Nicolò Degiorgis, che affronta i temi del confine e del suo attraversamento.
Il giovane artista bolzanino ha scelto il Plessi Museum come sede per la quarta mostra satellite, che anticipa la sua esposizione «Hämatli & Patriæ».
Il Plessi Museum, situato al Passo del Brennero in prossimità del luogo in cui sorgeva la dogana tra Italia e Austria, si caratterizza come una struttura architettonica innovativa e ospita, al suo interno, una sede espositiva permanente dedicata all’arte di Fabrizio Plessi.
Il Passo del Brennero è diventato, negli anni, simbolo di connessione tra il mondo mediterraneo e quello mitteleuropeo, superando quel ruolo di sterile confine che, a partire dalla fine della prima guerra mondiale e fino all’entrata in vigore del trattato di Schengen (1 gennaio 1995), ha rivestito. Il museo, collocato su un territorio di confine, si trova spesso all’attenzione della cronaca per via dei flussi migratori che lo attraversano.
 
L’ing. Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero SpA, ha aggiunto a questo proposito: «Brennero, confine storico tra Italia ed Austria, Passo un tempo dall’atmosfera tipica di frontiera, luogo privo di pregio architettonico, ha abbattuto il suo confine fisico, di certo il più sensibile tra area germanica ed area italiana, celebrando una nuova era di unione. Ora che il successo del “progetto Europa” sembra vacillare e nuove paure ed egoismi minacciano il ripristino dei vecchi confini, ogni sforzo culturale di riflessione assume valenza preziosa, specie quando mira a ricordare il dolore e le difficoltà del vivere umano, nei luoghi dove soffiano venti di separazione tra popoli.»

Dal 25/07 al 15/09 il Plessi Museum ospiterà E se l’orizzonte non fosse il confine? il progetto di Degiorgis che, in linea con lo spirito del luogo, racconta i confini e il loro attraversamento, ampliando lo sguardo verso una prospettiva europea e rovesciando i punti di vista.
Nei pressi di un confine via terra come il Brennero viene presentato il video My head under water but still breath fine (la mia testa è sott’acqua, ma ancora respiro bene), girato da Nicolò Degiorgis durante un attraversamento via mare del Canale della Manica, tra Calais e Dover.

Come dichiara l’ing. Walter Pardatscher, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero SpA: «Il valore che abbiamo dato agli spazi dell’ex dogana, grazie alla riqualificazione effettuata con il complesso architettonico del Plessi, si arricchisce ora grazie alla collaborazione con Museion, attraverso il progetto di Nicolò Degiorgis. Con la sua riflessione sulle frontiere interne, il giovane artista guarda al concetto di Europa e alla sua storia, ricollocando un luogo dalla forte carica evocativa come il Passo del Brennero in un contesto più ampio. Colgo l’occasione per dire che questa mostra dà il via a un ciclo espositivo, con cui rivolgeremo l’attenzione al tema dell’attraversamento e del confine.»


Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero Spa; Letizia Ragaglia, Direttrice di Museion; Nicolò Degiorgis, artista; Walter Pardatscher, Amministratore Delegato di Autobrennero.

La narrazione è impostata su un rovesciamento e un dialogo tra due elementi: le immagini mostrano infatti un continuo capovolgimento tra cielo e mare, mentre la linea dell’orizzonte muta, oscilla, si inclina e si rovescia.
Se l’orizzonte si capovolge anche il limite del confine cambia posizione.
Di qui l’interrogativo su cui l’artista invita il a riflettere nel titolo «E se l’orizzonte non fosse il confine?»

In questo senso, è parte della mostra un momento di coinvolgimento del pubblico: i visitatori troveranno nello spazio espositivo delle cartoline su cui riportare le proprie opinioni, che entreranno a far parte di un dibattito pubblico con l’artista durante la Giornata del Contemporaneo (sabato 14/10/2017).
È parte del lavoro anche una fotografia scattata da Degiorgis nel campo profughi di Dunkerque (Francia), in cui compare la scritta che dà il titolo al video My head under water but still breath fine, allusione alla condizione dei migranti.
 
Parallelamente alla mostra al Plessi Museum sarà esposto, a Museion Passage, il nuovo libro d’artista di Degiorgis «blue as gold».
Per questo lavoro, nato in occasione della residenza d’artista presso l’Istituto italiano di cultura di Parigi nel 2017, Degiorgis ha utilizzato immagini di barche di migranti in viaggio verso l’Europa reperite da internet.

Le fotografie sono private della loro geolocalizzazione e delle informazioni sulla provenienza delle persone in viaggio. Attraverso un linguaggio dialettico, le immagini sono proposte in positivo, e in negativo, in modo che dal colore blu delle acque del mare si ottiene il colore opposto, ovvero un fondo dorato.
Le mostre al Plessi Museum e a Museion Passage sono parte del più ampio progetto di Nicolò Degiorgis Hämatli & Patriæ, la mostra tematica con cui il curatore ospite rilegge i concetti di Heimat e patria alla luce dell’attuale situazione politica in Europa.
Hämatli & Patriæ inaugura il 15 settembre prossimo alle ore 19.00 a Museion.

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