Bressanone, aggredisce un coetaneo in discoteca e fugge
Le indagini dei Carabineri lo inchiodano: arrestato su ordine della magistratura
Il 2 luglio scorso, verso le 3 di notte, in una nota discoteca di Bressanone, un giovane brissinese di 28 anni, mentre stava ballando insieme ad alcuni amici, dopo una breve discussione con un altro avventore, veniva da questi colpito improvvisamente al volto con un pugno violentissimo che lo faceva cadere privo di sensi al suolo.
L’aggressore si allontanava immediatamente prima dell’arrivo dei soccorsi. Poco dopo, presso il locale notturno, arrivava un’ambulanza del pronto soccorso dell’ospedale di Bressanone ed i Carabinieri della locale Compagnia.
Le condizioni del ragazzo, sebbene non in pericolo di vita, hanno destato subito la preoccupazione dei medici, per l’evidente lesione subita all’occhio sinistro, e per tali motivi ne veniva disposto il ricovero in ospedale.
Immediatamente venivano attivate le indagini al fine di identificare l’aggressore.
Gli investigatori hanno visionato le telecamere di sorveglianza del locale e i video dei telefoni degli avventori della discoteca, al fine di ricavarne degli indizi.
Tramite alcuni particolari fisici dell’aggressore, come ad esempio un vistoso tatuaggio sul braccio, è iniziata una meticolosa e paziente ricerca, incrociando tutte le immagini reperite dai Carabinieri nei giorni successivi, le numerose testimonianze raccolte e la conoscenza del territorio dei più esperti investigatori, fino ad arrivare all’identificazione dell’aggressore, un giovane fabbro di 22 anni di Brunico, già noto alle forze dell’ordine.
Purtroppo, invece, per la giovane vittima dell’aggressione, frattanto trasferita presso l’ospedale di Brunico, sono svanite le speranze di recuperare il danno fisico subito, poiché il violentissimo colpo gli aveva procurato il distacco della retina con la conseguente perdita permanente della vista dall’occhio sinistro.
Oggi i Carabinieri del Nucleo Operativo di Bressanone hanno proceduto all’arresto dell’aggressore, notificandogli la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Bolzano su richiesta della locale Procura.
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