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Storie di donne, letteratura di genere/ 178 – Di Luciana Grillo

«Le Signore della botanica. Storie di grandi naturaliste italiana » di Elena Macellari – Le difficoltà delle donne in un settore tradizionalmente maschile

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Titolo: Le Signore della botanica
            Storie di grandi naturaliste italiana
 
Autrice: Elena Macellari
Editore: Aboca 2017
 
Pagine: 224, rilegato
Prezzo di copertina: € 17
 
L’autrice di questo bel libro che affascina fin dalla copertina e presenta un ricco apparato iconografico, si occupa di progettazione di giardini e del paesaggio.
Ha già pubblicato libri su temi di carattere botanico e per il 2017 ci regala questa interessante rassegna che prende in considerazione grandi naturaliste italiane. Prima di passare alle biografie, la Macellari offre alla nostra attenzione alcune considerazioni sul ruolo delle donne nel passato e sull’affermazione assai generalizzata e condivisa relativa alla «superiore capacità intellettiva del genere maschile».
 
Nella storia antica, sono veramente poche le donne scienziate: Aspasia di Mileto, Ipazia di Alessandria d’Egitto, Ildegarda di Bingen, Trotula de Ruggiero, mentre numerose sono le divinità femminili, dalla Dea Madre a Cerere, Cibele, Inanna, Iside, Pomona, ecc., fin quando, con «l’avvento della religione cristiana, ebraica e musulmana…la divinità maschile assume un ruolo di rilievo».
E solo «agli albori del Rinascimento, la figura femminile torna a padroneggiare nel giardino di cui era stata… dea protettrice, nell’hortus conclusus… spazio di piacere e di vanto per la donna… luogo di rappresentazione del femminile nell’iconografia sacra e profana».
 
Dunque, non scienziata, ma creatrice e curatrice di giardini e parchi, da Caterina de’ Medici a Caterina II di Russia fino a Cristina di Svezia, fondatrice dell’«Accademia delle Esperienze».
Con l’Illuminismo, anche per le donne si aprono spazi nuovi e a loro si dedicano dipinti e opere, come «Newtonianismo per le dame» di Francesco Algarotti, pubblicato nel 1737.
Più di un secolo dopo, «si comincia ad avere notizie di viaggi effettuati in Europa, Asia e Africa da parte di donne di diversa nazionalità» e Amalia Nizzoli, Carla Serena, Cristina di Belgioioso, Elena di Savoia vengono comprese nella «Bibliografia dei viaggiatori italiani» (1874) e nel «Dizionario generale degli esploratori».
 
Altre interessanti pagine sono dedicate alle viaggiatrici-esploratrici, ammesse «nell’organo ufficiale della Società geografica italiana… fin dalla sua fondazione nel 1867».
La Macellari non dimentica neanche le collezioniste e le realizzatrici di Erbari.
Le biografie sono ricche e documentate: conosciamo Elisabetta Firini Mazzanti, socia della «Pontificia Accademia delle Scienze» a Roma, appassionata botanica, proprietaria di ottimi moderni microscopi, «donna di particolare ingegno e intraprendenza»; l’udinese Silvia Zenari, «esempio di una donna che, nonostante la perseveranza e la dedizione incondizionata alla scienza, non riesce ad avverare il sogno di una vita: ottenere la cattedra di Botanica; la plurilaureata Carmela Cortini Pedrotti, nata nel 1931, autrice di numerosi testi, medaglia d’oro nel 2007 della Società Botanica Italiana».
A lei, definita dalla Macellari la «regina dei muschi», è stato intitolato l’Orto Botanico di Camerino.
 
La rassegna prosegue, con altre botaniche di grande spessore umano e culturale. L’ultima della serie è Eva Mameli Calvino, di origine sarda, vissuta anche a Cuba, madre di Italo che la definisce «di indole rigida, severa, austera… donna del XX secolo… sa di appartenere a una categoria di privilegiate, in quanto autonome, laureate e libere di disporre del proprio destino».
In conclusione, la Macellari riporta brevi notizie biografiche di altre studiose, naturaliste, botaniche, ecc. e per chi vive a Trento è gradevole trovare, fra le altre, anche la biografia di Giulia Turco Lazzari che, con lo pseudonimo maschile di Jacopo Turco scrisse, insieme a testi di vario genere, anche un interessante saggio sulla micologia.
 
Così la Macellari, partendo da tempi lontani, ci fa giungere ai nostri giorni e mentre apprezza l’impegno e l’approccio scientifico alla botanica di tante donne, non può non sottolineare le difficoltà che la donna incontra quando vuole entrare in un campo tradizionalmente maschile.
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Precedenti recensioni)

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