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La gran fioritura della Vinca del Madagascar – Di Davide Brugna

Nella scelta di questa pianta è fondamentale prestare attenzione ad alcuni indicatori naturali…

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Eccoci alla nostro consueto appuntamento settimanale dedicato a tutto ciò che riguarda il mondo del verde.
Vi avevo promesso che avremmo proseguito il cammino alla scoperta delle piante d'appartamento, ma ho cambiato idea… Questo perché nelle ultime settimane sto notando che molti miei clienti stanno scegliendo una piantina dalla fioritura molto abbondante per riempire di colore balconiere e aiuole e quindi mi sembrava doveroso dedicare almeno una settimana a questo splendore.
Stiamo parlando della Vinca o Pervinca del Madagascar.
Questa pianta è un arbusto perenne sempreverde, che però da noi viene utilizzato come annuale, che produce instancabilmente fiori da metà primavera fino a fine estate.
Può raggiungere i 30 cm di altezza e formare dei piccoli arbusti molto compatti, le foglie sono ovali di colore verde scuro, i fiori sono fucsia, rosa, bianco, bianco con occhio e molti altri.
 
La coltivazione della vinca ha delle regole molto semplice ma da seguire alla lettera.
Prima di tutto è fondamentale regolarsi con l'apporto idrico, troppa acqua porta al marciume la pianta, quindi è sempre meglio evitare il ristagno che sicuramente porterà alla morte la vinca.
Meglio poca acqua con maggiore frequenza che tanta acqua poche volte.
La resistenza alla siccità è ottima, anche se vedete la vostra piantina tutta passita sappiate che annaffiando, nel giro di un paio di ore questa ritornerà perfetta!
Questo è uno dei motivi per il quale questa pianta viene venduta soprattutto nel periodo estivo, dove c'è abbondanza di caldo e di secco.
La vinca predilige zone soleggiate o semi ombreggiate, se dovessimo posizionarla all'ombra è meglio cambiare pianta perché produrrebbe pochi fiori.
 
Il vero difetto è la resistenza al freddo: appena la temperatura scende sotto i 12 gradi la nostra vinca comincia a deperire e di lì a poco o viene portata all'interno o sarà destinata ad essere cambiata con le Callune o crisantemine.
Quando andremo a piantare le nostre vinche ricordiamoci sempre di utilizzare terreno soffice e ben drenante, questo fa sì che le radici della pianta trovino subito del terreno dove è facile svilupparsi e che non provochi ristagno.
Chiaramente, come già detto molte volte, diffidate dai terricci che costano una pipa di tabacco: sono fatti con scarti di lavorazione e potrebbero «bruciare» le vostre piante.
 
L'apporto di concime è sicuramente inferiore rispetto a quello che siamo abituati con gerani e surfinie, basta una volta ogni 15 giorni per del concime liquido, oppure al momento del rinvaso si aggiunge un po' di concime granulare a lento rilascio e siamo apposto per tutta la stagione.
La scelta di questa pianta da parte vostra è fondamentale, abbiamo visto come sia delicata per quanto riguarda il ristagno idrico, quindi quando la comprate controllate sempre il colletto della pianta, cioè il primo pezzettino di fusto che esce dal terreno; se vedrete che ha un colore molto scuro quasi nero allora cambiate pianta, hanno sbagliato a dar acqua oppure le piante sono state inzuppate per poi restare giorni in camion refrigerati.
Meglio se comprate piante prodotte dal vostro vivaio di fiducia o in regione.
 
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
 
Buon lavoro, Brugna dott. Davide
d.brugna@ladigetto.it

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