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Trentino Wild sulla cresta dell’onda – Di Daniela Larentis

Il Centro sportivo-culturale outdoor opera nel settore fluviale e naturalistico: l’intervista al fondatore Vincenzo Minenna

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Trentino Wild è un Centro sportivo formato da un team di professionisti del settore fluviale e della formazione outdoor esperienziale, uniti dalla passione per la natura e per lo sport.
Un fiore all’occhiello della nostra realtà territoriale, in quanto concorre a valorizzare una regione straordinaria come il Trentino, tanto amata sia dai suoi abitanti che dai numerosi turisti che la affollano in ogni stagione.
I fondatori del centro, la cui sede principale è in Val di Sole, in Località Contre a Caldes, sono Vincenzo Minenna, detto Viky, e Cristina Orsingher, i quali hanno dato vita a questo ambizioso progetto credendo nel rispetto e nella sostenibilità del territorio.
La rete di Trentino Wild si estende anche a Romallo, a Castello di Molina, a Trento e Rovereto, proponendo numerosissime attività che favoriscono la conoscenza dell’ambiente e l’avvicinamento alla natura.
 

 
ette attività sono rivolte a tutti, alle scuole, alle famiglie, ma anche ai gruppi, agli amici e a tutti coloro che hanno voglia di divertirsi in sicurezza: rafting sul fiume Noce, hydrospeed, kayak, canoa, vie ferrate-climbing, ma anche paintball, archery tag, laser tag, soft rafting sul fiume Adige, citandone solo alcune, senza dimenticare le attività invernali.
Presso il Trentino Wild Village si possono prenotare campi da tennis, da basket, da volley, da calcio, sono disponibili permessi di pesca ed è usufruibile un ampio parcheggio e un’attrezzata area di sosta per camper.
Precisiamo che Trentino Wild è un Centro Nazionale di Formazione al soccorso fluviale e alluvionale Scuola Rescue Project; un Centro di Formazione Accredito per corsi di sicurezza sui luoghi di lavoro; un Centro affiliato FICK (Federazione Italiana canoa e kayak), un Centro Test canoe e kayak Dragorossi; un Centro di formazione aziendale outdoor esperienziale e molto altro.
 

 
È indescrivibile ciò che si prova durante una discesa sul fiume Noce, un corso d’acqua spettacolare con rapide fra le più belle d’Europa (è considerato il primo in Europa e il nono al mondo per quanto riguarda la pratica del rafting).
Questo fiume nasce nel Gruppo dell’Ortles-Cevedale a circa duemila metri di quota, formando il lago artificiale di Pian Palù. Alimentato dalle acque di altri torrenti come il Noce Bianco, la Vermigliana e il Rabbies, prosegue impetuoso il suo viaggio lungo la Val di Sole, in un continuo alternarsi di rapide e tratti relativamente più tranquilli.
La discesa sul Noce è un’attività divertente che ci ha regalato forti emozioni, un’esperienza che noi stessi abbiamo vissuto in assoluta sicurezza, in quanto accompagnati da esperte guide munite di brevetti internazionali.
 
Abbiamo avuto il piacere di porgere a Viky alcune domande.
 

 
Lei e Cristina Orsingher siete i fondatori di Trentino Wild. Quando e come è iniziata l’attività?
«Trentino Wild nasce circa dieci anni fa con l’idea inizialmente di praticare rafting sul fiume Adige. Noi avevamo già lavorato in molti centri sia in Italia che all’estero, il nostro lavoro consisteva fra l’altro nella preparazione di guide e nell’avviamento di diverse compagnie.
«A un certo punto ho deciso di vendere una compagnia rafting di cui ero proprietario e assieme a Cristina abbiamo deciso di avviare questa attività al fine di creare un qualcosa di totalmente nostro e di concretizzare idee diverse, puntando sulla qualità.»
 
Da quanto Trentino Wild pratica il rafting sul Noce?
«Trentino Wild pratica rafting sul Noce da circa tre anni. In questo momento è uno dei centri con maggiori attività a livello italiano.»
 

 
Che caratteristiche deve avere una guida rafting?
«Per quanto riguarda il nostro centro, operano solo guide con esperienza internazionale, guide della Federazione Italiana Rafting, quello che conta molto è anche che siano dei soccorritori.
«Tutti devono avere il brevetto riconosciuto dalla Scuola di formazione Rescue Project, con il BLS-D, con il pronto soccorso in ambiente impervio, e poi naturalmente quello che noi perseguiamo è un costante aggiornamento e formazione dei nostri professionisti, in quanto lavorando con bambini e famiglie dobbiamo garantire il 100% di sicurezza.»
 

 
A chi si rivolge?
«Tutte le nostre attività si rivolgono sia ai neofiti che agli esperti, a seconda dei percorsi.
Offriamo rafting per adulti e bambini, ci siamo specializzati nell’accompagnamento di famiglie, si tratta di un outdoor sicuro. Noi lavoriamo moltissimo con le scuole, il nostro centro è affiliato alla rete Safety Network, un progetto costruito a livello nazionale a cui aderiscono compagnie che condividono lo stesso pensiero, attraverso cui viene insegnata la sicurezza in acqua, i corretti comportamenti da tenere. Essendo anche un Centro Nazionale di Formazione al soccorso fluviale e alluvionale, abbiamo deciso non solo di puntare sul soccorso ma anche sulla prevenzione.»
 

 
Altre attività in breve?
«Riguardo al rafting facciamo attività di canyoning, hydrospeed. Nella sede distaccata di Cles, in collaborazione con il Parco Fluviale di Rio Novella svolgiamo attività in canoa nel canyon, è un’attività bellissima. La novità di quest’anno è il paintball per adulti e bambini.
«Per quanto riguarda il paintball disponiamo di uno dei campi più grandi a livello italiano; siamo stati il primo campo italiano di laser tag outdoor, prima si faceva solo indoor; è una sorta di guerra simulata, un gioco, che prevede l’uso del laser: si indossa una fascetta e quando si viene colpiti si genera una vibrazione e un suono.
«Altra attività è l’archery tag, una guerra simulata che prevede l’utilizzo di archi e frecce, un po’ alla Robin Hood. Ci tengo a ricordare che le nostre attività sono rivolte anche ai portatori di handicap, abbiamo studiato appositamente per loro dei pacchetti con le attività più idonee, a seconda della problematica.»
 

 
Cosa l’ha spinta a scegliere questo tipo di vita così avventurosa e particolare?
«Io vado in canoa da quando avevo 4 anni. Ho girato il mondo come canoista, come guida.
«È l’unica cosa che so fare bene, quindi quello che ho fatto è semplicemente sfruttare le mie competenze per farle diventare un lavoro, sono stato fortunato in questo».
 
Fra tutte le esperienze che ha fatto, ce n’è una che più di tutte le è rimasta nel cuore?
«Anche se non è stata l’esperienza più forte, mi piace ricordare quella vissuta due anni fa con tutto il team al completo, siamo stati per venticinque giorni in piena autonomia sul fiume Colorado, con una temperatura di meno venti gradi, lo abbiamo infatti affrontato in inverno, percorrendo circa 500 chilometri. E’ stata una bellissima esperienza.»
 

 
Vuole aggiungere qualcosa?
«Mi piacerebbe concludere ricordando che Trentino Wild è aperto tutto l’anno e che offre alle scuole un pacchetto particolare durante i mesi invernali che si chiama Soft rafting, si tratta di una discesa sul fiume Adige sia a Trento, da Roncafort al Bicigrill di Trento sud, che a Rovereto.
«È l’unico luogo in tutta Europa che offre lo sci al mattino e al pomeriggio rafting (soft, in quanto è molto più tranquillo rispetto a quello praticato sul Noce, non ci si bagna), ci si ferma poi al Muse, il museo delle scienze di Trento, per una visita.
«Il pacchetto, naturalmente, non è rivolto solo alle scuole ma può essere richiesto da tutti. I pacchetti delle scuole che solitamente partono da febbraio, possono comprendere anche percorsi in bicicletta, oltre che rafting sull’Adige e visita al Muse. Da aprile le scuole si trasferiscono per qualche giorno qui nel nostro centro, dove è possibile cimentarsi con l’arrampicata.
«Non si tratta solo di una gita a scopo ludico ma anche a scopo didattico, infatti vengono date molte informazioni sulla flora e la fauna del luogo, viene insegnata la prevenzione di incidenti che si possono verificare in acqua e che avvengono spesso per la non conoscenza di questo elemento, ecc.. Fare prevenzione e far conoscere ai ragazzi quali siano i comportamenti da tenere in prossimità dell’acqua, sia fiume, lago o mare, è una delle nostre priorità.»
 
Progetti futuri?
«Ampliarci ancora, creare nuove attività. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il Sindaco di Caldes, da poco diventato papà, e tutta l’amministrazione: hanno creduto nel nostro progetto e ci hanno dato la possibilità di crescere.»
 
Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


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