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Inaugurazione 1° giorno di scuola/ 6 – L'assessore Olivi

Agli studenti di Rovereto degli Istituti Fontana, Marconi e Don Milani: «Dalla scuola nozioni, ma anche valori»

Primo giorno di scuola a Rovereto per il vicepresidente della Giunta provinciale, e assessore allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi.
La visita agli istituti Fontana, Marconi e Don Milani è stata l'occasione per fare gli auguri ai ragazzi, ai docenti e al personale, in avvio dell'anno scolastico, ma anche per parlare di principi e valori come comunità, inclusione, responsabilità, democrazia.
«A scuola – ha ricordato Olivi – si apprendono nozioni, ma si praticano anche l'inclusione e l'uguaglianza. Si impara, in quella che è una vera e propria comunità, ad essere cittadini maturi, responsabili e democratici.»
La novità dell'alternanza scuola-lavoro ha fatto da filo conduttore alla mattinata.
«Dalla scuola – ha aggiunto Olivi – ci si attende un contributo importante anche per la crescita e l'evoluzione qualitativa del tessuto produttivo, anche a Rovereto.»
 
Il primo appuntamento è stato all'Istituto Tecnico Economico e Tecnologico Fontana dove il vicepresidente, accolto dalla dirigente Elena Ruggieri e dai suoi collaboratori, ha incontrato i ragazzi presso la palestra.
«La scuola – ha ricordato loro Olivi – è il terreno su cui misurate per la prima volta il legame costituito da vincoli di collaborazione, da obiettivi comuni, da sogni e da speranze.»
Una scuola, il Fontana, che, come è stato ricordato, ha da sempre avuto un ruolo molto importante per la città di Rovereto e che oggi annovera oltre 500 iscritti nei vari corsi di studio che vanno dall'amministrazione, finanza e marketing, alle costruzioni, ambiente e territorio, comprendendo anche sistemi informativi e tecnologie del legno nelle costruzioni.
 

 
Che l'Istituto Tecnico Tecnologico Marconi sia una realtà di eccellenza lo ha ricordato invece il nuovo dirigente Giuseppe Rizza nel saluto di benvenuto all'assessore provinciale, ai suoi collaboratori e ad una rappresentanza di giovani.
Centralità dello studente, internazionalizzazione e rapporto col mondo contemporaneo per inteccettarne i trend, ha detto Rizza, sono i valori di riferimento verso cui intende orientare la sua attività.
L'Istituto Marconi ha più di 900 alunni, impegnati in vari ambiti come automazione, energia, informatica, meccanica e meccatronica.
Il ruolo importante dell'Istituto Marconi nell'ambito del disegno del Polo della Meccatronica è stato sottolineato dal vicepresidente Olivi.
 
«Per questa scommessa – ha detto – è stata scelta la città di Rovereto perché qui, grazie anche ad una scuola come il Marconi, era presente un notevole capitale umano e di esperienze formative, accanto ad un tessuto produttivo ricettivo ed adatti a cogliere questa opportunità.
«Oggi siamo chiamati a continuare a collaborare perché il Trentino sia sempre più moderno, aperto, internazionale ma soprattutto si caratterizzi sempre più come terra di opportunità, in particolare per i giovani.
«L'occupazione giovanile, anche se i nostri dati sono più confortanti di quelli nazionali, è ancora, e lo sarà nel prossimo futuro, la priorità su cui si deve investire mettendo a fattor comune l'impegno della scuola, delle aziende e delle istituzioni.»
 

 
All'Istituto Comprensivo Don Milani, quasi mille studenti nei settori economico e dei servizi socio-sanitari, la dirigente Daniela Simoncelli ha ricordato la recente possibilità di fare esperienze di alternanza all'estero.
«Questa scuola – ha detto Olivi - ha fatto molto sul tema dell'integrazione e dell'inclusività, rappresentando una delle punte più avanzate del nostro sistema scolastico.
«Dobbiamo continuare ad impegnarci perché la nostra scuola sia sempre più moderna, europea, utile, ricordando che apprendere è un investimento che si fa all'interno di una comunità in movimento e in costante evoluzione.»

In apertura dell'ultimo incontro della mattina uno spot sulla scuola, con protagonista Roberto Vecchioni, proiettato al Don Milani, ha ricordato a tutti che la parola studio, in latino, vuol dire anche amore e allora non bisogna mai smettere di amarla, la nostra scuola.

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