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Scatta l’operazione «Fazer», bloccata banda di rapinatori

I Carabinieri hanno arrestato quattro cugini rom specializzati in furti a gioiellerie. Avevano commesso un errore

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L’errore è stato decisamente grave, oltre che grossolano, quello commesso dalla banda di quattro cugini Rom, residenti due a Trento, uno a Verona e uno a Vicenza.
Hanno usato una moto di proprietà, una Fazer della Yamaha, e per gli investigatori è stato una sorta di gioco dell'oca. Visualizzando le riprese della telecamera dove è accaduta la rapina, sono riusciti poi a seguire l’intero itinerario dei malandrini setacciando tutte le telecamere che hanno ripreso la moto.
 
La rapina era stata commessa la sera del 2 agosto a Lavis, dove un rappresentante di gioielli stava per recarsi al negozio Obrelli. Non appena aperto il bagagliaio, due uomini col viso travisato gli hanno portato via la borsa contenente il campionario.
L’uomo ha fatto resistenza, ma è stato minacciato con un’arma. Insomma, una rapina vera e propria.
In tutto il danno è stato di circa 5.000 euro.
 
Chiamati i carabinieri e sporta la denuncia, i militari hanno seguito la pista della moto e all’alba di ieri hanno arrestato i quattro banditi. Oltre ai motociclisti c'erano i supporter, a loro volta evidentemente ben informati da qualcuno.
Si tratta di quattro rom che, secondo la descrizione puntuale fatta dal GIP di Trento Marco La Ganga, sono «recidivi reiterati, dotati di spiccata professionalità operativa, con una naturale propensione per i reati predatori».
Non solo, sempre leggendo la descrizione del GIP, i quattro non avevano altra fonte di reddito definibile lecita e comunque «privi di scrupoli e socialmente pericolosi».
 
Una volta catturati, i Carabinieri hanno accertato che erano gli stessi arrestati per la rapina commessa al Mercatone Uno tre anni fa.
Insomma, La Ganga aveva ragione a definirli professionisti dei reati predatori.
Adesso sono finiti nelle carceri di Trento, di Treviso e di Verona.
Ultimo particolare, uno dei quattro aveva una carta d’identità che alla voce Professione aveva ironicamente indicato «operatore di borsa». Borsaiolo, insomma.

Il capitano Andrea Oxilia.
 

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