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Giunge nella capitale argentina la delegazione trentina

Buenos Aires e Trentino: due autonomie, entrambi protagonisti del proprio futuro

«Fare il proprio dovere, ad ogni costo.»
La frase richiama uno degli insegnamenti più noti di Alcide De Gasperi che il presidente della Provincia autonoma a di Trento, Ugo Rossi, ha voluto ricordare partecipando questo pomeriggio a Buenos Aires alla conferenza organizzata dall'Archivio nazional de la memoria in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a 25 anni dalla tragica scomparsa.
All'incontro, al quale era presente tra gli altri anche l'ambasciatrice italiana Teresa Castaldo, hanno partecipato anche la consigliera provinciale Lucia Maestri, assieme alla delegazione trentina in missione in questi giorni in Sudamerica, ed alcuni dei consultori trentini che domani animeranno il più importante appuntamento annuale per l'emigrazione trentina.
 
Quello della lotta alla mafia diventa il paradigma del rifiuto di qualsiasi forma di inquinamento della democrazia.
De Gasperi ne diventa quindi un simbolo, come pure i due giudici perché è proprio attraverso l'esercizio di una giustizia libera che si difende l'ideale democratico.
«Ciascuno di noi – ha commentato Rossi – ha un dovere da compiere: quello di essere un cittadino serio, obiettivo che si raggiunge anche rispettando le regole, a partire da quelle semplici, come dare la precedenza ai pedoni sulle strisce o non gettare i rifiuti per strada.
«È una questione anzitutto culturale, ed è solo facendo crescere questa cultura che anche fenomeni gravi come quello della mafia possono essere debellati.»
 

 
Richiamando la visita effettuata poco prima all'ESMA, il museo sorto nel luogo che fu il più grande centro clandestino di detenzione, tortura e sterminio durante l'ultimo governo militare argentino (1976-1983), Rossi ha quindi aggiunto «Abbiamo visto come dalla tragedia dei desasparecidos l'Argentina abbia saputo consegnare al mondo un grande esempio: non lasciare spazio alla vendetta ma affidarsi alla giustizia ed alle sue regole.
«Quella stessa giustizia alla quale gli stessi Falcone e Borsellino hanno dato la vita. Solo così possiamo guardare al futuro con fiducia.»
 
L'appuntamento promosso all'archivio della memoria chiudeva una giornata ricca di incontri importanti per la delegazione trentina che, trasferitasi da Cordoba, è stata accolta a Buenos Aires nella sede della Legislatura dal deputato Octavio Calderon.
È stata l'occasione per ricordare il legame molto forte tra Italia e Argentina.
«Anche i trentini – ha detto Rossi – hanno contribuito allo sviluppo di questo paese. A modo loro, a volte con timidezza iniziale ma grande senso del lavoro, dell'impegno e dell'affidabilità.
«E al tempo stesso anche di solidarietà, una caratteristica che contraddistingue anche le iniziative che la Provincia autonoma continua a promuovere attraverso le proprie associazioni.»
 
Un piccolo contributo, che viene da un territorio piccolo.
«Contiamo appena cinquecentomila abitanti – ha spiegato Rossi – ma l'autonomia speciale attraverso la quale questa comunità si autogoverna potrebbe essere un esempio interessante anche per altri, se vediamo l'autonomia come il modo con cui un popolo può davvero scegliere la sua strada verso il futuro.»

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