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Leone d'oro, Lia Beltrami vince il «Premio per la pace»

Il prestigioso riconoscimento consegnato all’illustre trentina dalla Fondazione Foedus

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Arriva direttamente da Venezia il Leone d'oro per la Pace, nuovo riconoscimento che premia i migliori progetti nati attraverso arte e cultura.
Ad aggiudicarselo, nella sua prima edizione, Lia Beltrami, rappresentante di «Donne di fede per la pace».
Un progetto, nato a Trento, che ha riunito diverse donne, leader in cinque comunità religiose della Terra Santa.
Dando così vita a più incontri dedicati ad abbattere i muri del pregiudizio, nel tentativo di costruire un dialogo in zone tristemente note per conflitti e tensioni.
Negli anni il gruppo si è aperto poi ai cinque continenti, diffondendo la straorinaria esperienza.
Obiettivo delle Donne di Fede per la Pace è inoltre  quello di trasmettere alle giovani e ai giovani una cultura del dialogo e della pacifica convivenza, ispirandoli ad azioni concrete.
 

 
A premiare l'associazione durante la cerimonia ufficiale, in programma sabato 30 settembre presso il centro congressi della Caserma Cornoldi di Venezia, il presidente della Fondazione Foedus, Mario Baccini.
«Il significato di questo premio – spiega Baccini – è quello di voler tenere sempre viva l'attenzione sul messaggio che siamo in grado di trasferire attraverso l'arte e la cultura: quello della fratellanza tra in popoli in un momento storico difficile.
«Questo prestigioso riconoscimento viene attribuito per la prima volta nella storia come simbolo della Pace e abbiamo scelto che a rappresentarlo nel mondo siano la dottoressa Beltrami e le donne di fede per la pace, un esempio di come le migliori intelligenze e sensibilità superino le differenze culturali, religiose e sociali a vantaggio dell'umanità.
«La Foedus inoltre si occupa di promuovere il meglio dell'italianità nel mondo e siamo orgogliosi che questa iniziativa abbia preso vita nel nostro Paese.»
 

 
Entusiasmo ma anche tanto senso di responsabilità invece nelle parole Lia Beltrami, che si aggiudica la storica statuetta per la prima volta.
«Ricevere questo riconoscimento – aggiunge Lia Beltrami – è sicuramente un onore per noi e per il lavoro del nostro gruppo.
«Oggi però si rinnova con esso anche la responsabilità che abbiamo di creare un’unione sempre più salda nei principi che ci hanno ispirato e nella volontà ampliare la nostra opera nel mondo.»

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