«L'alternativa alle divisioni in Europa si chiama autonomia»
Lo ha ricordato il presidente Dorigatti all'ultima rappresentazione di «Gaddus alla Guerra Grande» offerto dalla presidenza del Consiglio provinciale
«La guerra non è mai un mezzo per arrivare alla pace. Perfino un convinto interventista come Carlo Emilio Gaddda, arruolatosi volontario con il Regio esercito e partito per il fronte, si rese conto di questa verità e ne volle lasciare traccia in un diario scritto durante la disfatta italiana sull'Isonzo del 1917, di cui fu testimone diretto, e poi da deportato nel periodo della prigionia in Germania.»
È questo per il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, il messaggio più prezioso da cogliere in «Gaddus alla Guerra Grande – Monologo per un attore e un mimo», proposto ieri sera per l'ultima volta al teatro Cuminetti di Trento dalla Compagnia Marco Gobetti. Il dramma, liberamente ispirato al «Giornale di guerra e di prigionia» di Gadda, era stato offerto gratuitamente al mattino anche agli studenti delle superiori dalla presidenza del Consiglio provinciale, in occasione del centenario del primo conflitto mondiale.
«Fare memoria di quell'evento devastante – ha osservato Dorigatti introducendo lo spettacolo serale, – è necessario per evitare oggi altri conflitti e promuovere un futuro di pace.
«La storia europea – ha concluso – insegna che i nazionalismi portano alla guerra. E che l'alternativa alle divisioni e ai nuovi muri in Europa esiste e si chiama autonomia.»
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