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La famiglia del piccolo Adan sarà ospitata a Trento

In accordo fra le due Province che hanno offerto la disponibilità per un luogo a scelta dei profughi iracheni

È stato ribadito stamane, nell’ambito dell’assemblea di fine anno del GECT: la parola solidarietà è un fondamento della stessa Euregio.
Con questo spirito Trento, Bolzano ed Innsbruck hanno gestito assieme situazioni delicate come la questione del Brennero, o azioni solidali come la costruzione dello studentato di Camerino.
Ed ora un nuovo esempio, affrontato anche questa volta di comune accordo fra Trentino e Alto Adige, uniti nel tendere una mano alla famiglia irachena del piccolo Adan, lo sfortunato ragazzo disabile morto la settimana scorsa a Bolzano.
 
Oggi, i presidenti Ugo Rossi e Arno Kompatscher hanno confermato la disponibilità ad ospitare i genitori ed i fratelli di Adan.
La famiglia irachena, che ha richiesto protezione internazionale, ha scelto di essere ospitata in un appartamento che si è reso disponibile a Trento, messo a disposizione nell’ambito del sistema straordinario di accoglienza nazionale (SPRAR).
Analoga offerta era giunta anche dalla Provincia altoatesina e comunque la decisione è stata condivisa fra i servizi di Trento e di Bolzano.
 
Come si ricorderà, la famiglia era scappata da Kirkuk (città a circa 250 km da Baghdad) nel dicembre 2015 per recarsi in Svezia.
Dopo quasi due anni di attesa, nel febbraio 2017 aveva ricevuto il diniego alla richiesta di protezione e aveva deciso di lasciare quel paese, riuscendo poi ad arrivare a Bolzano ai primi di ottobre.

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