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Ossanna: «I confini non più barriere, ma luogo di incontro»

Il Vicepresidente del Consiglio regionale alla commemorazione per i caduti della I Guerra mondiale, presso il cimitero internazionale di Amras, Innsbruck

Si è rinnovata anche quest'anno la tradizionale cerimonia di commemorazione dei caduti di tutte le guerre, presso il Cimitero Internazionale di Amras, vicino ad Innsbruck.
Un momento di riflessione, alla quale partecipano molte autorità provenienti dai tanti luoghi da cui provenivano i giovani che persero la vita un secolo fa, durante la Prima Guerra mondiale, e che qui hanno trovato il luogo dell'eterno riposo.
A rappresentare il Trentino-Alto Adige/Südtirol, il Vicepresidente del Consiglio regionale, Lorenzo Ossanna.
 
«La memoria – ha commentato Ossanna – è il bene più prezioso che possiamo trasmettere alle nuove generazioni e questo evento rappresenta un momento di straordinaria importanza non solo per ricordare coloro che hanno perso la vita un secolo fa, ma soprattutto affinché quei tragici eventi possano essere scongiurati in futuro.
«Non dobbiamo mai dimenticare che ciascuna delle croci che qui vediamo ha un volto e un nome, una famiglia che hanno lasciato per sempre, un futuro che non hanno mai vissuto.
«Essere qui tutti insieme, i nemici di un tempo ora uniti nel nome della pace e della fratellanza, è l'onore più grande che possiamo rendere loro.
«Desidero quindi ringraziare Herman Hotter e tutta la Croce Nera Austriaca per il grande impegno con il quale si prodigano per dare dignità alle sepolture e soprattutto al ricordo dei caduti.»
 
«Per noi Trentini – ha proseguito – la Prima guerra mondiale ha rappresentato una cesura storica senza precedenti e a lungo la memoria dei nostri caduti è stata obliterata.
«Per questo va reso merito a tutte quelle persone che, volontariamente, si sono dedicate al recupero di quanto perduto, tra le quali mi preme ricordare la Fondazione Michael Gaismayr che ha voluto qui dedicare un monumento ai più di 11.000 caduti trentini con la divisa grigio-azzurra dell'esercito austroungarico.
«Il nostro dovere, come rappresentanti delle Istituzioni, è continuare a far sì che la memoria non vada mai perduta, che i giovani di oggi possano conoscere quanto accaduto.
«Le nuove generazioni, in un momento dove il populismo rischia di riportare in vita idee nazionaliste superate dalla storia, devono comprendere e apprezzare sempre più il valore dell'Europa unita, che ci ha permesso di superare quei confini, linee tracciate sulla carta che per molto tempo ci hanno diviso e che oggi devono essere invece il luogo dello scambio e dell'incontro, dove parlare insieme di futuro e di Pace.»

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