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20° Religion Today Filmfestival, espressi i vincitori

«I venti anni che hanno cambiato il mondo 13-22 ottobre 2017»

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Si sono espresse assegnando premi e menzioni speciali dopo giorni di intenso lavoro le giurie del 20° Religion Today Filmfestival.
La giuria internazionale era composta da Benjamin Freidenberg, regista e studioso, programmer del Jerusalem Film Festival e membro della Israel Film Academy; Goran Radovanovic, regista serbo vincitori di molti premi, membro della Eurpean Film Academy di Berlino; Bernadette Schramm, coordinatrice del programma Refugee Voices in Film; Ahmed Muztaba Zamal, presidente della Rainbow Film Society, fondatore e direttore del Dhaka International Filmfestival; Antonio Urrata, già direttore generale della Fondazione Ente dello Spettacolo e del Tertio Millennio Film Fest, dal 2009 è delegato europeo SIGNIS per il cinema.
 
La ha conferito il premio come miglior film a «RETURNEE», lungometraggio kazako di Sabit Kurmanbekov.
Miglior cortometraggio è invece «THE CHOP», firmato dal regista inglese Lewis Rose.
Il premio per il miglior documentario è invece per «A157», documentario iraniano di Behrouz Nouranipour.
Due le menzioni speciali: la prima al documentario «LIBERAMI» di Federica Di Giacomo, già vincitore lo scorso anno del premio Nuovi Orizzonti a Venezia, la seconda al film estone «COME BACK FREE» di Ksenia Okhapkina.
 
Il Gran Premio «Nello spirito della Fede in memoria di Davide Zordan» è stato assegnato al film di Ermanno Olmi sulla figura del Cardinal Martini, «VEDETE, SONO UNO DI VOI».
Stasera al Teatro San Marco il festival chiuderà con una serata dedicata alle migrazioni e il concerto live Stregoni con Johnny Mox e Above The Tree che sulle tracce conservate nei cellulari dei migranti costruiranno inedite composizioni.
Al termine la proiezione del film vincitore del Gran Premio Nello spirito della fede, VEDETE, SONO UNO DI VOI.
 
Religion Today Filmfestival non ha ancora terminato i suoi appuntamenti.
Dalle 15.30 di domani, domenica 23 ottobre, al Teatro San Marco, infatti verrà proiettata una selezione dei film premiati.
Lunedì il primo appuntamento fuori provincia, a Merano, e nel mese di novembre la trasferta romana, prima di riprendere gli scambi con i partner internazionali, da Gerusalemme a Dacca.
 
La ventesima edizione Religion Today Filmfestival si sta concludendo tra la soddisfazione degli organizzatori.
A testimoniare il successo, insieme ai numerosi commenti positivi da parte di pubblico in sala, anche i numeri:
- 41 film in concorso provenienti da 28 paesi diversi
- 40 ospiti dall'Italia e dal mondo
- 5 matinée per le scuole a Trento, Arco, Pergine e Borgo Valsugana, per un totale di circa 2.000 studenti di ogni ordine e grado
- 2.000 presenze già raggiunte con il coinvolgimento di vecchi e nuovi cittadini.
Risultati che è stato possibile raggiungere soltanto grazie ad una rete sempre più fitta di collaborazioni e di partner che hanno arricchito il Festival di nuovi sguardi ed esperienze.
 

 
 I VINCITORI 
I PREMI DELLA GIURIA INTERNAZIONALE
Gran Premio Nello Spirito della Fede in memoria di Davide Zordan
VEDETE SONO UNO DI VOI, Ermanno Olmi, Italia, 2017, 80’
In questo magistrale documentario, il bisogno di pace si evince tramite l’analisi dell’attualità della società italiana, dei propositi e della spiritualità colma di speranza.
 
Miglior Cortometraggio
THE CHOP, Lewis Rose, UK, 2016, 17’
Una commedia ben realizzata che narra della possibile convivenza tra Ebrei e Musulmani in una società multiculturale. La morale di questo divertente corto ci incoraggia: ognuno di noi è libero di trovare il proprio cammino.
 
Miglior Documentario
A157, Behrouz Nouranipour, Iran, 2016, 70’
Con un approccio molto delicato viene descritto il tragico scenario della guerra attraverso le voci di bambini e giovani indifesi. La narrazione riesce ad affrontare con successo le sfide e le realtà vissute dai rifugiati.
 
Miglior Film
RETURNEE, Sabit Kurmanbekov, Kazakhstan, 2017, 95’
Lo splendido scenario cinematografico si presta nel rendere al meglio le dinamiche conflittuali di una famiglia che fa il proprio ritorno a casa da una zona di guerra. La genuina interpretazione del protagonista Kazako ci coinvolge in un viaggio commovente fatto di solidarietà.
 
Menzione speciale
LIBERAMI, Federica Di Giacomo, Italia, 2016, 89’
Il contrasto tra preti psicologi e pazienti “ossessivi” aiuta a trattare il tema tetro e spaventoso dell’esorcismo con saggia ironia.
 
Menzione speciale
COME BACK FREE, Ksenia Okhapkina, Estonia, 2016, 52’
Questo film evidenzia l’unicità del Sufismo e della sua spiritualità insieme alla tradizione della cultura Cecena. Tematiche sempre più importanti per l’ambiente politico e sociale odierno.
 

 
 I PREMI DELLA GIURIA SIGNIS 
VEDETE SONO UNO DI VOI, Ermanno Olmi, Italia, 2017, 80’
Un documentario che riassume la straordinaria carriera di Ermanno Olmi e che offre un ritratto del cardinale Carlo Maria Martini quale figura emblematica della chiesa cattolica contemporanea e della società italiana. Un’opera che commuove e in cui tutti gli aspetti tecnici danno vita ad un film di lucida e profonda poesia.
 
Menzione speciale
RETURNEE, Sabit Kurmanbekov, Kazakhstan, 2017, 95’
Un film edificante sullo sfondo dei meravigliosi scenari dell’Asia Centrale, dove l’amore di un figlio per suo padre è più importante della sua stessa vita. Se nel cuore di ogni rifugiato alberga il desiderio di tornare al proprio paese d’origine, per farlo occorre percorrere un lungo e duro cammino che non sempre porta al paradiso sperato.
 
Premio speciale 20° Religion Today Filmfestival
THE CHOP, Lewis Rose, UK, 2016, 17’
Nelle divertenti avventure di un macellaio kosher si manifestano innumerevoli questioni interculturali e intergenerazionali. Il protagonista del film capisce che quella che considera una cultura estranea ed avversa è molto simile alla propria e scopre una pratica via per superare le reciproche differenze.
 
 I PREMI DELLE GIURIE SPECIALI 
Premio Nuovi sguardi
Giuria speciale FSC Università Pontificia Salesiana
A NEW HOME, Žiga Virc, Slovenia, 2016, 14’
Per la capacità di sviluppare un argomento complesso e attuale come quello dei pregiudizi razziali e dell'accoglienza dei rifugiati con profondità senza incedere o eccedere in prese di posizioni che rischiano di accendere un confronto senza frutto. Il film si pone così come valido strumento per la riflessione sull’integrazione che ha come obiettivo il rispetto delle diversità e la promozione della dignità umana. Il tutto con ottime risoluzioni tecnico-espressive.
 
Menzione speciale
THE CHOP, Lewis Rose, UK, 2016, 17’
Per la leggerezza e la simpatia con cui l’autore è riuscito a raccontare una storia di dialogo e comprensione tra culture religiose troppo spesso in contrasto, ma con una tradizione di rispetto e di tolleranza auspicabile per il futuro.
 
Premio Popoli e Religioni e Società
Giuria CinemAMoRe – coordinamento filmfestival trentini
Ex aequo
COLDNESS, Bahram & Bahman Haj Abol Loo Ark, Iran, 2015, 87’
Per la delicatezza con cui affronta il disagio del bambino accomunato a quello della madre e descritto anche attraverso l'uso di immagini dalla grande valenza espressiva. Dialoghi puliti e tanto vicini al reale, rafforzati da una recitazione senza sbavature e da sguardi e inquadrature dal forte impatto comunicativo.
THE DEVIL AND THE HOLY WATER, Diego Maria Malara, Finlandia/Etiopia, 2016, 12’
Per l’originalità della storia raccontata, per l’accurato lavoro documentaristico di raccolta e montaggio di uno straordinario materiale visivo, per la suggestiva riflessione sulla società contemporanea, Etiope e non solo.
 
Premio Migrazioni e convivenza
Giuria Cinformi – Centro informativo per l’immigrazione P.A.T.
Ex aequo
A NEW HOME, Žiga Virc, Slovenia, 2016, 14’
In perfetto equilibrio tra angoscia e riflessione, "A new home" propone con merito un rovesciamento di stile e baricentro nel racconto delle migrazioni forzate. L'obiettivo non scava nella paura fondata di chi arriva ma in quella indotta e/o autocostruita di chi "accoglie". Un contributo tecnicamente ben realizzato ad un dibattito - quello sulle migrazioni - che richiede nuovi e più efficaci approcci narrativi capaci di raggiungere anche un pubblico diverso, distratto e ostile.
IL POTERE DELL’ORO ROSSO, Davide Minnella, Italia, 2015, 19’
In pochi gustosissimi minuti, densi anche di citazioni stilistiche, trovano spazio alcuni fra i temi chiave del fenomeno migratorio: pregiudizi, stereotipi, incontro, dialogo, lavoro e, naturalmente, la necessità della casa. Un "concentrato" condito da un efficace umorismo che strizza l'occhio anche ai più giovani, per i quali la pellicola rappresenta un efficace strumento didattico.
 
 Premio Sfide 
Giuria interreligiosa Comune di Arco
MARY MOTHER, Sadam Wahidi, Afghanistan, 2016, 20’
Per l'intensità di un ritratto femminile che combina l'omaggio all'amore materno e al suo coraggio inflessibile. Per la sottile ironia, capace di rivelare la meschinità e la violenza del fanatismo maschile e misogino dei combattenti talebani, rilanciando così la lunga lotta per l'emancipazione delle donne afghane.
 
 Premio Nello Spirito della Pace 
Giuria Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani
PAKO, Walid Taher, Iraq, 2015, 65’
Per la capacità di affrontare con attenzione tematiche come la diserzione e la depressione post bellica, cogliendo il punto di vista del soldato. La paralisi e il senso di impotenza che si generano in lui, inoltre, mettono in forte evidenza il positivo ruolo della donna, capace di affrontare difficoltà e pregiudizi di una società tradizionalista.
 
Menzione speciale
CHOCOLATE WIND, Ilia Antonenko, Russia, 2016, 24’
Per la profonda capacità di affrontare un tema complesso come quello del reclutamento da parte dell’Isis, in modo fruibile da tutti, creando un’intrigante suspense che tiene legati allo schermo e rendendo il finale particolarmente efficace e incisivo. Il film rappresenta un’importante riflessione sul labile confine che separa ognuno di noi da ogni fondamentalismo.
 
 Premio Migliore Colonna Sonora 
Giuria Conservatorio «A.F. Bonporti»
IMAGINE, Ilshat Rakhimov, Russia, 2017, 15’
Per l'indubbio valore musicale, per la citazione che contiene, ma soprattutto per il valore che il regista ha voluto dare alla colonna sonora, che rappresenta in questo film un elemento indispensabile nell’economia narrativa del lavoro di Rachimov.

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