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Un viaggio artistico negli anni '60: a KN va in scena «Atelier900»

Venerdì 27 ottobre lo SpazioKN di Trento ospiterà una mostra dei più noti artisti contemporanei trentini degli anni '60 fotografati nei loro studi da Giorgio Rossi

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Sembra di essere catapultati in un mondo lontanissimo quando si osservano gli scatti che il fotoreporter storico del quotidiano «L’Adige» Giorgio Rossi aveva rubato negli studi di artisti come Luigi Bonazza, Guido Polo, Bruno Colorio, Attilio Lasta, Aldo Schmid e Luigi Senesi.
Siamo negli anni Sessanta, in pieno fervore creativo, in un momento nel quale le ricerche di artisti formatisi nella prima metà del Novecento convivono e s’incrociano con proposte formali legate alle nuove istanze della contemporaneità.
«L'idea della mostra, realizzata in collaborazione con il Club Fotoamatori di Mattarello, nasce dalle fotografie che Giorgio Rossi scattò su sollecitazione di Rinaldo Sandri, all'epoca cronista culturale del giornale L’Adige, spiega il curatore di Kn Federico Mazzonelli.»
«Tra il 1967 e il 1968 Rossi riprende al lavoro nei loro studi alcuni dei più noti artisti locali. Le fotografie sono in bianco e nero, essenziali nel ritrarre lo spazio e la fisicità del lavoro artistico. Sono immagini che conservano un grande fascino e in cui l'estro del fotografo gioca a riflettersi nell'atto creativo, restituendo l’immediatezza di gesti e situazioni.»
I ritratti degli artisti saranno affiancati dalle loro opere, in un gioco di specchi e rimandi in cui la distanza temporale e fisica degli spazi – che restituiscono un approccio all’arte molto diverso da quello attuale – si annulla di fatto nello stesso prodotto artistico.
 

 
«I piani visivi e immaginativi che si dischiudono sono molteplici», continua Mazzonelli.Ed è cosi che il visitatore potrà rivedere la marina, presente nella fotografia alle spalle del pittore, dipinta a Lerici da Carlo Bonacina nel ’63, oppure ammirare opere come la xilografia del 1938 La carovaniera di Gondar che Bruno Colorio esporrà nella Biennale di Venezia del 1940, o ancora la visionaria e rarissima incisione Il fantasma sopra la città (foto qui sopra) di Guido Polo del 1929. A fare da contraltare, oltre alle raffinate nature morte di Attilio Lasta e ai paesaggi di Luigi Bonazza, sul fronte della ricerca pura nella dimensione del colore, due intense opere del periodo di Astrazione Oggettiva di Aldo Schmid (foto pié di pagina) e Luigi Senesi.»
Giorgio Rossi (foto di copertina) fu il primo fotoreporter assunto in un giornale e lavorò per «L'Adige» dal 1954 al 1992.
Riservato e attento anche nelle situazioni di cronaca più scabrose e delicate, documentò il Trentino che cambiava con sensibilità e partecipazione.
La mostra sarà visitabile dal 27 ottobre al 19 novembre (da martedì a sabato, ore 17-19.30). Opening (con aperitivo) venerdì 27 ottobre dalle ore 18.

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