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Davide Chini, di soli 23 anni, ucciso sul lavoro da un tronco

Il cordoglio del presidente Dorigatti di fronte alla tragedia che ha colpito la famiglia

Davide Chini, un giovane 23enne di Taio, ha perso la vita ieri schiacciato da un tronco mentre insieme ad altri boscaioli stava lavorando in un bosco in Val Camonica.
La tragedia è accaduta all’improvviso, quando un faggio di grosse dimensioni è sfuggito al controllo degli operatori ed è andato a sbattere sul povero ragazzo della Val di Non.
La notizia, come si può immaginare, ha sconvolto tutta la sua vallata e il Corpo dei Vigili del Fuoco volontari di Taio, presso i quali era volontario, ha espresso il proprio dolore per una perdita improvvisa e assurda come quella che si è consumata.
Il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dori9gatti jha espresso pubblicamente il proprio cordoglio nel comunicato che riportiamo qui di seguito.

Esprimo il cordoglio dell’intero Consiglio provinciale e mio personale per la morte del giovane boscaiolo trentino Davide Chini, deceduto ieri mentre era impegnato nel taglio di una porzione di bosco in Val Camonica.
Una tragedia che si aggiunge, purtroppo, al già vasto repertorio degli infortuni sul lavoro che colpisce anche la società trentina e che impone un’ennesima presa di coscienza sull’importanza della tutela della sicurezza e della prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro. Il caso del giovane lavoratore evidenzia anche che il rischio di perdere la vita, oltre alla salute, aumenta per chi svolge lavori usuranti.
Davide aveva solo 23 anni ed un grande cuore che metteva a disposizione del volontariato e del corpo dei vigili del fuoco. Comprendiamo il dolore della famiglia alla quale esprimiamo la più forte solidarietà in questo momento drammatico.
Se consideriamo, inoltre, che il pericolo di subire un incidente è maggiore per chi è impegnato in attività produttive in quota, non si può non sollecitare la politica, le Istituzioni e tutta la società trentina a rivolgere maggiore attenzione al fine di evitare le conseguenze più gravi sul futuro dei lavoratori e delle lavoratrici. Penso, pertanto, alla promozione della cultura della sicurezza ed a un surplus  di investimenti per garantire la piena tranquillità per chi svolge le proprie attività lavorative.
 
Bruno Dorigatti
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