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I sindacati: «Le promesse nebulose non bastano»

Secondo sciopero di Capitreno e Macchinisti di Trenitalia del Trentino e dell’Alto Adige

Le organizzazioni sindacali del Trentino e dell’Alto Adige (FILT CGIL, FIT CISL, UILT UIL, UGL, ORSA e Fast) e i rappresentanti aziendali dei lavoratori, hanno proclamato uno secondo sciopero di 8 ore del personale dei treni per il giorno mercoledì 06 dicembre 2017.
L’astensione sarà dalle ore 9.01 alle ore 17.00 e riguarderà tutti i treni di Trenitalia circolanti in regione fino a Verona e Bassano.
Sono esclusi dallo sciopero i treni Eurocity da e per Monaco, le frecce da e per Roma e i treni regionali di SAD e Trentino Trasporti.
Dopo il primo sciopero effettuato il 7 settembre scorso con un’adesione altissima, ci si aspettava che istituzioni e Trenitalia mettessero in campo provvedimenti immediati volti a salvaguardare il personale che opera sui treni e di riflesso l’incolumità dei viaggiatori.
 
Ma le aggressioni verbali e fisiche continuano, e le soluzioni date rimangono a lungo termine (tornelli, videosorveglianza, etc.).
Quelle a breve termine, risultate efficaci, sono temporanee (squadre di controllo ed antiaggressione).
Per rivendicare azioni concrete, fattibili, strutturali, ma soprattutto immediate e fare in modo che il problema non venga tralasciato, è stata proclamata una seconda azione di sciopero con le seguenti motivazioni:
- maggiori controlli a terra, in località strategiche, insieme a Polfer o altro personale appositamente formato così come più personale Trenitalia sui treni più «caldi»;
- più coordinamento tra azienda e Polfer per garantirne la presenza su determinati treni da e per Verona;
- una postazione definitiva in loco di una squadra antiaggressione;
- correttivi nelle norme per far in modo che non vi sia abuso dei biglietti gratuiti (ad esempio prevedendone il ritiro e maggiori controlli dagli enti che le emettono);
- obbligo di avviso al capotreno di tutte le forze dell’ordine che viaggiano a titolo gratuito a bordo treno in borghese.
 
Ciò significherebbe sia garantire la sicurezza del personale che vuole fare il suo mestiere che fornire un viaggio tranquillo ai viaggiatori.
Purtroppo il gesto di regolarizzare qualcuno che non ha il biglietto e non vuole pagarlo, spesso sfocia in atti di violenza gratuita.
Limitarne la presenza vuol dire avere un sistema di trasporto pubblico efficiente per tutti.
Se non si interviene ora, la situazione potrebbe peggiorare. A beneficio di pochi, a svantaggio di molti.

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