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«La fabbrica dei preti» il nuovo monologo di Giuliana Musso

Sarà ospitato mercoledì 13 dicembre al Teatro di Pergine per la stagione 2017-2018

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Un'interprete e un'autrice indiscussa del teatro civile come Giuliana Musso porterà sul palcoscenico perginese mercoledì 13 dicembre 2017 alle ore 20.45 il suo nuovo capolavoro, La fabbrica dei preti.
A differenza di quanto possa suggerire il titolo dello spettacolo, non si tratta di una rappresentazione solo sui preti, ma ci si trova ad affrontare un mondo che stava cambiando in modo folle.

Giuliana Musso nella sua nuova produzione interpreta tre anziani preti che si raccontano con franchezza: la giovinezza in un seminario, i tabù, le regole, le gerarchie, e poi l'impatto col mondo delle donne, le frustrazioni ma anche la ricerca e la scoperta di una personale forma di felicità umana.
Lo sfondo di ogni racconto è quella stessa cultura cattolica che ha generato il nostro senso etico e morale e con esso anche tutte le contraddizioni e le rigidità che avvertiamo nei nostri atteggiamenti, nei modelli di ruolo e di genere, nei comportamenti affettivi e sessuali.
 
 Queste le parole dell'attrice 
«I seminari degli anni ’50 e ’60 hanno formato una generazione di preti che sono stati ordinati negli anni in cui si chiudeva il Concilio Vaticano II e si apriva l’era delle speranze post-conciliari. Una generazione che fa il bilancio di una vita. Una vita da preti che ha attraversato la storia contemporanea e sta assistendo al crollo dello stesso mondo che li ha generati.»
«La dimensione umana dei sacerdoti è un piccolo tabù della nostra società sul quale vale la pena di alzare il velo, non per alimentare morbose curiosità ma per rimettere l’essere umano e i suoi bisogni al centro o, meglio, al di sopra di ogni norma e ogni dottrina. I seminari di qualche decennio fa hanno operato per dissociare il mondo affettivo dei piccoli futuri preti dalla loro dimensione spirituale e devozionale. Molti di quei piccoli preti hanno trascorso la vita cercando coraggiosamente uno spazio in cui ciò che era stato separato e represso durante la loro formazione si potesse riunire e liberare. A questi preti innamorati della vita ci piacerebbe dare voce e ritrovare insieme a loro la nostra stessa battaglia per tenere insieme i pezzi (vedi).»
Attraverso un lavoro d’indagine, narrazione, poesia di immagini in bianco e nero e canzoni d’autore Giuliana Musso si presta completamente a raccontare un mondo, questo mondo dei seminari negli anni '50 e '60.

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