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I nostri amici a quattro zampe/ 20 – Di Fabrizio Tucciarone

Oggi parliamo della sterilizzazione del cane: quando e perché farla

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La sterilizzazione del cane è uno degli interventi chirurgici più eseguiti, soprattutto nelle femmine quasi sempre con l’intenzione di evitare gravidanze indesiderate dell’animale.
Nonostante si tratti di un’operazione abbastanza semplice, sono in molti a interrogarsi sulle questioni etiche ed etologiche che lascia aperte: a che età è meglio sottoporre l’animale a questo intervento? A quali rischi si va incontro? È giusto farlo?
Il termine sterilizzazione viene utilizzato per entrambi i sessi. Tuttavia, è più corretto parlare di sterilizzazione per la femmina e castrazione per il maschio, poiché si tratta di due operazioni differenti.
Nel caso delle cagne, l’intervento consiste nell’asportazione delle ovaie (in tal caso si chiama ovariectomia), oppure nella rimozione contemporanea delle ovaie e dell’utero (ovarioisterectomia); per il maschio l’intervento prevede invece che vengano asportati i testicoli (orchiectomia).
 
 STERILIZZAZIONE DEL CANE FEMMINA 
Perché sterilizzare la cagna.
I motivi per i quali i proprietari di cani richiedono l’esecuzione di tali interventi sono solitamente legati alla volontà di facilitare la convivenza con i propri amici a quattro zampe e, soprattutto, al desiderio di prevenire, per quanto possibile, l’insorgenza di varie patologie (mastiti, infezioni uterine ecc.) fra le quali una delle più gravi è senz’altro il tumore mammario.
Gli studi mostrano che tale rischio viene ridotto allo 0,5% se l’intervento di sterilizzazione viene effettuato prima del primo calore e all’8% nel caso in cui la cagna venga sterilizzata prima del secondo.
Se invece la sterilizzazione viene effettuata dopo che l’animale ha superato i 30 mesi di età, non si riscontrano benefici significativi relativamente al rischio in questione.
 
Ovariectomia vs Ovaristerectomia.
Studi recenti effettuati da ricercatori nordeuropei tendono a consigliare l’ovariectomia come l’intervento di sterilizzazione di prima scelta nel cane femmina sano e riservano l’intervento di asportazione di ovaie e utero alle cagne affette da patologie uterine e a quei casi in cui vi siano indicazioni specifiche che rendano consigliabile questa scelta (patologie congenite dell’utero, piometra, iperplasia cistica dell’endometrio, neoplasie uterine, prolasso uterino e rottura dell’utero).
L’ovarioisterectomia è un intervento chirurgico caratterizzato da maggiori invasività e durata e conseguentemente è legato a un superiore rischio di complicazioni post-operatorie.
La scelta del tipo di intervento chirurgico, comunque, è di stretta competenza del medico veterinario che, grazie alla sua esperienza, sarà in grado di suggerire al proprietario dell’animale la scelta più idonea alla singola circostanza.
 
Sterilizzazione: quali dubbi?
Non mancano ovviamente i dubbi relativi ai vari problemi ai quali il proprio cane potrebbe andare incontro dopo la rimozione di ovaie o di ovaie e utero.
Uno dei dubbi riguarda la tendenza all’aumento ponderale; in effetti, il rischio sussiste.
Molte ricerche hanno infatti mostrato che in diverse cagne sterilizzate si registra un aumento di peso che va dal 20 al 60% circa.
C’è però da dire che ciò vale per quei cani che non hanno un’alimentazione bilanciata e che non svolgono un adeguato esercizio fisico.
 
Un problema sul quale molti si interrogano è relativo al rischio di incontinenza urinaria acquisita in seguito all’intervento di sterilizzazione; il rischio, in effetti, anche in questo caso, è reale e secondo le ricerche più recenti si aggira tra il 5 e il 20% nel corso della vita dell’animale; va comunque precisato che il rischio è influenzato anche da numerosi fattori fra i quali si segnalano la razza, il peso, la posizione della vescica internamente all’addome ecc.
Per quanto i dati presenti in letteratura non consentano di stabilire con assoluta certezza se il rischio di andare incontro a incontinenza urinaria sia inferiore, nei soggetti sottoposti a ovariectomia, rispetto a quello corso dalle cagne sottoposte a ovarioisterectomia, alcuni ricercatori (Noakes et al., 2008) sono più propensi a ritenere la rimozione delle ovaie meno rischiosa relativamente a questo particolare problema.
Inoltre l’intervento eseguito dopo il primo calore riduce ulteriormente l’incidenza di incontinenza urinaria.
 
Un’altra preoccupazione dei proprietari è relativa ai cambiamenti caratteriali che si verificano in seguito all’intervento di sterilizzazione.
Anche in questo caso il rischio è reale ma, a onor del vero, i dati presenti in letteratura mostrano una notevole variabilità visto che si parla di mutamenti caratteriali che si verificano in un numero di casi che va dal 5 al 30%.
 
Sterilizzazione del cane femmina: quando?
Il periodo migliore per effettuare l’intervento chirurgico, in linea generale, è quello che va dai 6 ai nove mesi di età. Ma considerando quanto detto circa l’incontinenza urinaria, sarebbe opportuno far fare alla cagna almeno un calore, per diminuirne la percentuale di insorgenza.
Inoltre la cagna deve essere in anaestro, ovvero non deve essere in calore.
Prima di tutto questo, è opportuno eseguire la preparazione alla chirurgia con visita anestesiologica e indagini strumentali correlate alla valutazione del rischio anestesiologico del paziente.
 
 STERILIZZAZIONE CANE MASCHIO 
Fra i vantaggi della castrazione dei cani maschi vengono segnalati il controllo della sovrappopolazione e la prevenzione dell’ipertrofia prostatica benigna e delle cisti prostatiche.
Si hanno anche notevoli benefici relativamente all’insorgenza di prostatiti, di tumori testicolari e di tumori delle ghiandole anali.
Per quanto riguarda il rischio di insorgenza di neoplasie prostatiche, le opinioni sembrano discordanti; alcuni autori ritengono che la castrazione comporti un aumento del rischio di contrarre tale patologia, mentre altri ritengono sia vero il contrario.
Giova comunque ricordare che il tumore alla prostata, pur essendo una patologia molto seria, ha nei cani un’incidenza molto bassa (0,02-0,06%).
Alcuni autori fanno notare come con la castrazione vengono a diminuire alcuni comportamenti fastidiosi quali l’abitudine a vagabondare causata dal richiamo di cagne in calore, la marcatura del territorio con l’urina, l’abitudine a montare il proprietario od oggetti vari ecc.
La castrazione del cane maschio (od orchiectomia) è un intervento definitivo poco invasivo e relativamente semplice che consiste nella rimozione dei testicoli.
Generalmente si consiglia di effettuarlo quando il cucciolo ha compiuto gli 8-9 mesi di vita.

Dott. Fabrizio Tucciarone
(Veterinario alla TrentoVet)

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