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Seminario Iprase «La professione docente prospettiva 2030»

Il presidente e assessore all’Istruzione Ugo Rossi apre i lavori: «Una scuola che si apra sempre più alla società, guardi al futuro col vostro aiuto e spirito costruttivo»

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«Vorrei che attraverso di voi giungesse a tutti i vostri colleghi un augurio e un ringraziamento a nome del presidente, dell'assessore all'istruzione e credo, di poterlo fare, anche a nome delle famiglie trentine che affidano a voi il futuro dei loro figli», ha detto il presidente Rossi intervenendo al seminario, importante momento formativo per docenti, organizzato da Iprase.
«I dati di fatto ci dicono che, pur con tante criticità, la scuola trentina è in buona salute. Ma, certamente, possiamo fare ancora di più e dare quelle risposte che i nostri ragazzi meritano.
«Certo è importante l'allocazione delle risorse da parte dei decisori politici ma senza di voi, non potremmo raggiungere questi obiettivi. Oggi siamo qui per guardare al futuro e vedere se ci sono possibilità di cambiamento.»
 
«Siamo qui anche in virtù di un portato legislativo che permette di continuare a finanziare e sostenere le attività formative di Iprase, un unicum a livello nazionale, – ha continuato il presidente Rossi. – Il tema ora, è guardare avanti e tirar fuori il meglio dei professionisti, motore per le sfide del futuro. Grazie a Iprase per aver accolto gli stimoli della legge.
«Abbiamo davanti importanti sfide, c'è il rovesciamento della piramide demografica e questo non può che detestare preoccupazioni a vari livelli. Se calano le nascite abbiamo davanti un grande punto interrogativo che sarebbe comodo nascondere, noi preferiamo invece dichiarare questa criticità e stiamo pensando di trovare, assieme, soluzioni che possano favorire tante opportunità.
«In sintesi il ragionamento è: se calano i ragazzi bisogna modificare le politiche familiari e se guardiamo al tema della scuola forse una modalità è quella di pensare ad un cambiamento ulteriore del sistema scolastico per metterlo nelle condizioni di accompagnare le famiglie.»


 
«Immaginare una scuola che dia risposta più completa con tutte le modalità che le nostre famiglie hanno ma che, forse, con la scuola possono rispondere meglio, – ha proseguito ilo Presidente. – Una scuola che si apre sempre di più alla società e individua delle tematiche (lingue, collegamento con il mondo del lavoro), attorno alle quali possiamo immaginare risposte anche a difficoltà occupazionale, per esempio.
«Una scuola che si specializzi, che accompagni i ragazzi nella società, – ha continuato il presidente. – Questo sforzo la scuola trentina lo vuole fare, lo sta già facendo, per esempio i nostri organici sono calcolati in maniera diversa, e continueremo a farlo.
«Dentro questo ci sono i contenuti veri, la professionalità, la vostra sfera, quella dei dirigenti, dell'Iprase. Abbiamo cercato di dare un miglior collegamento a tutto questo, di individuare alcune buone pratiche che possano tradursi in paradigmi.
«L'augurio è che vi possiate sentire parte di questo ragionamento, che ci possa essere la vostra buona fede, che possiate essere stimolatori di criticità con lo spirito costruttivo.»
 
All'incontro è intervenuta anche la dirigente generale del dipartimento conoscenza Livia Ferrario che ha parlato di «costruire un tessuto forte di professionisti, senza di voi non saremmo in grado di vivere la scuola del futuro» e ha posto l'attenzione sulla «capacità di interazioni fra scuola e lavoro nuovo».
Il seminario ha visato gli interventi di Roberto Poli, Marco Bardelli, Michael Schratz. In chiusura, una tavola rotonda moderata da Paolo Ghezzi con gli interventi di Armando Persico e di alcuni docenti del sistema educativo di istruzione e formazione della Provincia autonoma.

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