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Sait, un anno magro il 2017 per gli esuberi

Come mettere in guardia le famiglie che devono affrontare difficoltà economiche

Si concludono domani le festività Natalizie, ma non per tutti è stato un Natale felice.
Soprattutto per quelle famiglie che si trovano ad affrontare una grave una difficoltà economica, i regali sotto l’albero sono stati uno degli ultimi pensieri.
Di questi tempi sono davvero tante le persone che vanno a valutare preventivi per ottenere prestiti con tassi convenienti, soprattutto sul web.
Nello specifico proprio nel periodo in corso oltre alle normali esigenze familiari, in tanti cercano un modo per far vivere la magia delle feste soprattutto ai più piccoli.
Anche in Trentino le cose non vanno bene per tutti particolarmente per i dipendenti in esubero della Sait.
 
 La crisi della Sait 
Era solamente aprile quando su diversi lavoratori della Sait si è abbattuta una notizia drammatica: la lettera della cassaintegrazione.
Questa era stata consegnata a mano a ben 130 lavoratori che tra le lacrime erano venuti così a conoscenza di quanto gli stava accadendo.
Soprattutto i commerciali e gli amministrativi non si aspettavano questo esito, sebbene la crisi fosse nota ai dipendenti.
Chiaramente però si va sempre a pensare che si inizi a tagliare dalle posizioni della produttività, non dal settore amministrativo.
Invece ad aprile la doccia fredda: anche chi pensava di avere un posto intoccabile si è ritrovato senza il suo lavoro, perfino chi lavorava in Sait da quando era poco più che un adolescente.
Ad aver causato la crisi sono stati diversi fattori, tra i quali ha avuto un peso rilevante la crisi economica che ha investito tutto il Paese e che ha segnato profondamente la Sait.
Ma ad aver spezzato le gambe ai dipendenti è stato soprattutto il fatto che i problemi non sono stati da subito manifesti, ma sono precipitati nell’ultimo anno.
Quando era iniziato a dilagare un sentimento di incertezza, tuttavia, si pensava a un riassetto che avrebbe visto un esubero si e no di una quarantina di persone, non certo di 130.
 
 Cosa accade oggi 
Oggi, invece, dopo un primo ridimensionamento a 116 dipendenti, gli esuberi sono stati «concordati» a 80. Un accordo raggiunto solo dopo durissime polemiche che avevano tutta l’aria di dover degenerare.
Fortunatamente la vicenda sembra aver trovato una dimensione accettabile quasi per tutti. Quindi, secondo gli accordi, 80 dipendenti perderanno il lavoro, ma 20 verranno ricollocati nelle cooperative del sistema quindi stiamo parlando di 60 famiglie che non trascorreranno, comunque, un bel Natale, e oggi questo non è accettabile in una regione che da sempre vanta un’economia brillante e stabile.
Il Sait mette, inoltre 1,3 milioni di euro a sostegno di quei lavoratori coinvolti nel ridimensionamento aziendale e la Federazione erogherà incentivi alle cooperative che saranno disposte ad assumere, così come verranno erogati contributi per chi vorrà costituire una nuova cooperativa e lavorare in proprio.

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