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Istat: «crescita significativa, salgono reddito e potere d'acquisto»

La pressione fiscale è stata pari al 40,3%, in riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

A dicembre 2017, secondo le stime preliminari, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e dello 0,9% rispetto a dicembre 2016 (come a novembre).
In media, nel 2017 i prezzi al consumo registrano una crescita dell'1,2% dopo la lieve flessione del 2016 (-0,1%). L'«inflazione di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si attesta a +0,7%, un tasso solo di poco più elevato rispetto a quello del 2016 (+0,5%).
La stabilità dell'inflazione a dicembre 2017 è la sintesi di dinamiche opposte. L'accelerazione della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,8%, da +2,2% di novembre) è infatti bilanciata dal rallentamento della crescita dei prezzi sia dei Beni alimentari non lavorati (+2,5%, da +3,2% del mese precedente) sia dei Beni energetici non regolamentati (+4,4% da +5,0% di novembre).
Pertanto, a dicembre sia l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia quella al netto dei soli beni energetici confermano le stesse variazioni registrate nel mese precedente (rispettivamente +0,4% e +0,6%).
 
L'incremento su base mensile dell'indice generale è dovuto prevalentemente agli aumenti dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%), cui si accompagna quello degli Energetici non regolamentati (+0,6%), degli Alimentari non lavorati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi +0,4%).
Su base annua, la crescita dei prezzi dei beni decelera e si attesta a +1,1% (da +1,3% di novembre) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera di un decimo di punto percentuale (+0,6% da 0,5%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si conferma quindi negativo e pari a -0,5 punti percentuali (era -0,8 a novembre).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile e dell'1,3% su base annua (da +1,6% di novembre).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,1% in termini congiunturali e dell'1,5% in termini tendenziali (da +1,7% di novembre).
Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'1,0% su base annua (era +1,1% a novembre). La variazione media annua del 2017 è pari a +1,3% (era -0,1% nel 2016). 
 
I Conti delle Amministrazioni pubbliche (AP), delle Famiglie e delle Società, sono elaborati in milioni di euro a prezzi correnti e sono parte dei Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle Famiglie e alle Società in forma destagionalizzata.
Nel terzo trimestre del 2017 l'indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al 2,1%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2016 (quando era stato del 2,4%).
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un'incidenza sul Pil dell'1,2% (1,4% nel terzo trimestre del 2016).
Il saldo corrente delle AP è stato anch'esso positivo, con un'incidenza sul Pil dell'1,3% (0,6% nel terzo trimestre del 2016).
 
La pressione fiscale è stata pari al 40,3%, in riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,5 punti percentuali, salendo all'8,2%.
A fronte di una diminuzione dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi, il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,8%.
La quota di profitto delle società non finanziarie è risultata pari al 41,3%, diminuendo di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 20,7%, è aumentato di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

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