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Trento, «La tovaglia di carnevale» 2018

Il grano, la semina e Pulcinella mugnaio: venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 febbraio

«Il Carnevale, condiviso e festeggiato in gran parte del mondo – ha afferamto Veronica Risatti – ha perso il suo valore sociale laddove si è affievolita la percezione del legame indissolubile che esiste tra la sopravvivenza della comunità e i cicli del mondo agrario.
«Dimenticata questa condizione, il Carnevale, come il Capodanno e altre festività, si è trasformato, perlopiù nei centri urbani, in un grande evento di massa fatto di carri e sagre comunitarie.
«Tuttavia, a un occhio ben allenato, anche in questa forma sono riconoscibili degli elementi che si perdono nella notte dei tempi, come il lancio dei coriandoli, gesto della semina propiziatoria, o le "sbigolade" o "gnoccolade", legate all'importanza del grano: seme che muore prima di germogliare.»
L'edizione 2018 della “Tovaglia di carnevale” si concentrerà proprio sulla simbologia legata al grano e al suo ciclo di morte e rinascita, evocando i primordi della cultura classica a cui l'occidente è strettamente legato.
 
Venerdì 9 febbraio durante la “Cena da Crepa Panza”, attraverso gli interventi del dott. Luca Gatta dell'Università degli Studi di Napoli e le primizie teatrali delle attrici della Bottega Buffa CircoVacanti, si aprirà un interessante finestra sul Carnevale attraverso il racconto del mito di Demetra e ciò che di esso viene perpetuato nei Carnevali dell'Arco alpino e appenninico fino ad arrivare in teatro attraverso una delle maschere princiche della Commedia dell'Arte: Pulcinella.
Demetra era venerata sia dai greci che dai romani come la madre del grano, Pulcinella ha la stessa funzione di Hermes: deve riportare Persefone in superficie ovvero garantire che il seme che è stato gettato nel sottosuolo (Ade) germogli.
 
Le simbologie legate al Carnevale assieme all'immaginario legato, invece, a Pulcinella con tutto il ventaglio di rimandi a culture lontanissime, non solo nel tempo ma anche nello spazio, faranno viaggiare il pubblico de La Tovaglia di Carnevale fino in Asia Minore passando per le culle della civiltà greca ed egiziana.
Sabato 10 febbraio 2018 la natura errante della nostra maschera sarà evocata al suono del Saz, antico strumento a corde dell'Asia Minore che ricorda per forma il colascione o calascione napoletano.
A suonarlo sarà il musicista curdo Serhat Akbal, già molto apprezzato sulla scena musicale trentina.
Domenica 11 febbraio, infine, il viaggio attraverso i tempi si chiuderà allo Spazio archeologico del Sas con il burattinaio napoletano Gaspare Nasuto con Pulcinella di Mare un spettacolo di guaratelle tradizionali per le famiglie.

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