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Tristano e Aida danzano sulle note di Wagner e Verdi

«La doppia notte - Aida e Tristan» va in scena venerdì 2 febbraio a Riva del Garda

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Tristano e Aida, Wagner e Verdi: un unico atto per una doppia notte.
E' la proposta della Compagnia «Artemis Danza» di Monica Casadei che sarà venerdì 2 febbraio 2017 sul palcoscenico del Palazzo dei Congressi di Riva del Garda con «La doppia notte – Aida e Tristan», spettacolo inserito nel calendario della Stagione regionale della Danza 2017/2018 organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara.
«La doppia notte» riprende le partiture originali del Tristano e Isotta di Richard Wagner e di Aida di Giuseppe Verdi fondendole magistralmente nell’inedita elaborazione musicale curata da Claudio Scannavini, eseguita dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Felix Krieger.
Due drammi, quelli dei protagonisti, opposti e contrapposti, eppure congiunti da un destino tanto intimo e profondo, quanto universale: amore e morte.
 
Un «Verdi - Wagner» nel quale gli eroi e le eroine di Aida e di Tristano e Isotta sono muti, senza voce.
I personaggi, privati del verbo, si fanno corpi, potenti e vigorosi quanto evanescenti, metafore di tutte le storie d’amore e di morte, strumenti di un viaggio nei misteri più profondi dell’animo umano.
Amore fatale, amore irresistibile, amore disperato, amore inafferrabile di giorno, ma compiuto nella notte.
Notte metafisica e leggendaria quella di Tristano; notte intima e psicologica di Aida.
Una «Doppia notte» che è aria, a volte un soffio leggero, altre volte un vento impetuoso.
 
E’ armonia ipnotica e appassionata in cui Wagner confluisce in Verdi e Verdi in Wagner i cui mondi trovano equilibrio nella danza energica e vigorosa della regista e coreografa di Monica Casadei.
Le foreste secolari di Tristano o i colonnati in pietra di Aida, sono assenti. La staticità è bandita. Siamo in un mare tempestoso e in un deserto inospitale, luoghi dell’instabilità, della perdita di riferimenti, degli orizzonti sconfinati.
Luoghi fatti di acqua e sabbia, elementi che, soggetti ai capricci dell’aria, sono in perenne movimento e in continua trasformazione.
Così mutabile è la natura che, superando gli orizzonti fisici dello spazio, si staglia sullo sfondo come un grande dipinto.
 
Le luci poetiche di Daniele Naldi e le oniriche immagini di deserti e mari della fotografa Fabian Albertini, narrano un flusso continuo, che cambia impercettibilmente da un’ immagine all’altra, interpretando questa passione travolgente ed estatica.
La scena non è dunque il luogo delle linearità narrative o delle certezze fisico-geografiche, ma delle irrequietezze dell’anima, della grandiosità dell’amore.
In un connubio perfetto fatto di cieli e nubi inquiete che, proiettandosi sul palco, ne rendono evanescenti i confini, emergono le romantiche tracce cromatiche dei corpetti d’ispirazione ottocentesca, realizzati da Silvana Ceriati, che cingono le danzatrici in scena.
Venerdì 2 febbraio a Riva del Garda, dove il sipario si alzerà su «La doppia notte» alle ore 21.00, saranno in scena venti danzatori: Kehinde Agboola Awaiye, Antonio Bissiri, Francesca Cerati, Elena Cestaro, Francesco Colaleo, Vittorio Colella, Alice D’Altoè, Andrea Dionisi, Gloria Dorliguzzo, Maxime Freixas,Chiara Montalbani, Gioia Maria Morisco, Sara Muccioli, Giulio Petrucci, Andrea Rampazzo, Francesca Ruggerini, Angela Valeria Russo, Emanuele Serrecchia, Filippo Stabile e Francesca Ugolini.

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