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Industria 4.0, preparati al futuro – Di Daniele M. Bornancin

Un’occasione per la crescita delle piccole e medie imprese

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Per le imprese è quasi un obbligo strutturarsi con il sistema della produzione elettronica e digitale, con piattaforme informatiche inserite nelle aree produttive; come dire che non può esserci futuro per le imprese senza innovazione.
Da questo nasce la necessità di avvicinare il mondo delle nuove tecnologie a quello delle imprese. Uno sforzo notevole soprattutto per le piccole e medie imprese, che devono rimanere al passo con i tempi per soddisfare il mercato.
Confindustria Trento, in collaborazione con HIT Hub Innovazione Trentino, Polo Meccatronica e Trentino Sviluppo, ha organizzato un momento per riflettere e conoscere quelle che sono le opportunità per le aziende, dettate dal Piano Nazionale Industria 4.O.
 
Una rivoluzione industriale che sta conquistando il mondo dell'imprenditoria italiana, un’industria automatizzata che mette al centro l'acquisto di macchinari altamente innovativi, formando personale grazie all'attivazione di percorsi di formazione continua per creare capacità, competenze che, insieme all'esperienza, riescano a essere peculiarità indispensabili per affrontare la costante competitività europea e internazionale.
Un processo che trova il suo apice in una nuova concezione d’industria.
L'incontro trentino della presentazione del Piano Nazionale è stata l’occasione per una serie di riflessioni, di momenti di confronto, di esempi attivati, di argomenti esposti da parte di varie figure di spicco; che vengono di seguito riassunte.
 
Ha aperto i lavori Stefan Pan, Vicepresidente nazionale di Confindustria e Presidente di Confindustria Trentino Alto Adige, che ha messo in evidenza l'importanza del cambiamento veloce che come sfida richiede alle aziende preparazione e collaborazione con le università locali e i centri di ricerca, quali forze del territorio.
Una sfida culturale, un treno meraviglioso che sta passando e che, gli imprenditori devono essere pronti e consapevoli di prendere. Un progetto per il futuro.
Ha inoltre comunicato che Confindustria italiana, francese e tedesca hanno istituito un gruppo di lavoro per la creazione di un modello europeo di digitalizzazione e informatizzazione dell'industria.
 
Marco Podini, Vicepresidente di Confindustria Trento, ha toccato i pregi di questo Piano nazionale di politica industriale, che riguardano il guardare avanti a tutto tondo, quindi non solo all'industria, ma anche alla formazione universitaria e tecnica, all'innovazione, ossia a fornire gli strumenti migliori a chi concretamente dovrà sviluppare le tecnologie.
Il Piano Nazionale è uno sforzo comune d’indirizzi per la trasformazione industriale che caratterizzerà il futuro; trasformazione legata all'elettronica, alla rete d’internet, all'espansione informatica, al sistema connesso e globalizzato che nei prossimi anni avranno un’accelerazione importante e per certi aspetti anche preoccupante per la caratterizzazione occupazionale delle imprese.
Un cambiamento che andrà a interessare il rapporto tra produttore e consumatore.


 
Da solo il computer produce cose spesso incredibili, di collegamento fra vari Paesi, con culture differenti, ed è entrato con una certa crescita tra le modalità di acquisto di prodotti, dall'alimentare all'abbigliamento, dal cosmetico al calzaturiero, ai giochi, ai farmaci, al nutrito campo delle vacanze. Ecco perché tutti dobbiamo essere più aperti, più pronti, più dinamici.
Anna Gervasoni, Presidente di Hub Innovazione Trentino, Fulvio Rigotti per Trentino Sviluppo e Alessandro Olivi, Vicepresidente della Giunta Provinciale hanno sottolineato le caratteristiche del sistema trentino, in particolare per ciò che attiene l’ormai consolidata presenza d’istituti di ricerca e tra le peculiarità una politica industriale che ha fondato il proprio agire sugli investimenti in ricerca, in trasferimento tecnologico, in nuove strutture d’incubazione d’imprese, e di alta formazione.
 
Gervasoni ha esposto i servizi offerti alle imprese da Hub, la nascita di diverse star up già presenti nei mercati nazionali e internazionali, nel campo aerospaziale, della meccatronica e dell’informatica, delle scienze alimentari, dove fanno parte laureati dell’università trentina.
Ha quindi fatto notare l’importanza delle collaborazioni tra realtà e strutture diverse (Università, FBk, FEM) per migliorare ancora il «lavorare in rete» e per valorizzare il sistema della ricerca trentina.
 
Olivi, ha descritto il ruolo dell'industria in Trentino, come settore da anni rilevante per lo sviluppo della realtà sociale ed economica locale.
Questa sfida deve coinvolgere tutti, anche nei rapporti tra pubblico e privato, tra amministrazioni e imprese.
Il Trentino, solo se unito, può cogliere questa sfida, ma deve attivare una forte apertura, uno stimolo per cogliere le nuove opportunità.
Deve creare un’innovazione nel sistema, ossia l'incontro tra infrastrutture tecnologiche, ricerca e imprese, dove ognuno deve fare bene la propria parte e diventare utile a rendere il territorio più attrattivo.
 
Chiara Verdecchia, dell'Area Politiche industriali di Confindustria, ha illustrato le caratteristiche del Piano e gli strumenti d'intervento per le imprese. Piano che ha una durata di quattro anni e che è seguito da una c.d. cabina di regia composta di rappresentanti dei ministeri dell'economia e della finanza, dei sindacati e delle categorie economiche.
Leonardo Quattrocchi, docente dell'Università Luiss, ha parlato delle strategie connesse all'utilizzo delle nuove tecnologie e delle possibilità offerte dai nuovi mercati, mostrando come esempio il caso Amazon e il metodo di trasporto e smistamento delle merci.
 
Roberto Busato, direttore di Confindustrai Trento, ha presentato il Digital Innovation Hub Trentino Alto Adige, presente da settembre scorso presso la sede degli industriali di Trento e di Bolzano, una struttura per dare agli imprenditori tutte le informazioni necessarie ad attivare percorsi di avvicinamento e utilizzo di nuove tecnologie.
Ha inoltre indicato, come strategia di Confindustria, il fare sistema partendo dal territorio e collaborando con le varie strutture presenti in Trentino.
Far crescere la conoscenza e diffondere la capacità di cogliere le opportunità offerte dal cambiamento dato dal sistema digitale e informatico, è, di fatto, la missione affidata al Digital Innovation Hub Trentino, una vera porta di accesso per le imprese al mondo d’industria 4,0.
 

 
Chi non sta investendo in nuove tecnologie, non ha capito quali siano le potenzialità, ma nemmeno che il mondo sta cambiando e che il cliente vorrà sempre più prodotti particolari e personalizzati.
Infine, ha proposto una linea da seguire, ossia che per accrescere la conoscenza bisogna partire dai più giovani.
Da ciò è in corso di perfezionamento un progetto con il Muse, per organizzare degli incontri dimostrativi come Digital Innovation Trentino, sulla fabbbrica 4.0 durante le visite al museo, da parte degli studenti degli istituti del nostro territorio.
 
Paolo Gregori ha portato l'esperienza del Polo Meccatronica e ha illustrato l'attività, il numero e la tipologia delle aziende insediate, le applicazioni e i processi, le tecnologie abilitanti del nuovo laboratorio di prototipazione e delle altre apparecchiature per prove sui prodotti del manifatturiero.
Quali sono i punti principali di questo Piano Nazionale?
L'obiettivo è la valorizzazione e la condivisione, con le realtà imprenditoriali, dell’immenso patrimonio di conoscenze, competenze sviluppato presso le Università, i centri di ricerca supportando e affiancando le imprese nel laborioso processo di rinnovo del proprio sistema produttivo e gestionale.
Tra gli strumenti, per le imprese che investono in nuove tecnologie, sono state adottate agevolazioni riguardanti l'iperammortamento pari al 250% del valore ammortizzabile di beni innovativi, detrazione fiscale fino al 30% pari a 300.000 euro/anno.
 
Per i progetti di ricerca e innovazione sono previsti gli strumenti del credito d'imposta pari al 50% per le spese interne ed esterne, per la realizzazione di ricerche applicate, finalizzate al miglioramento del processo produttivo o alla nascita di nuovi prodotti con l'impiego di strumenti e apparecchiature ad alta innovazione tecnologica.
Tale credito d'imposta è un valore che l'azienda recupera direttamente sul versamento dell'imposta scontandola dal modula F24, sarà allegato alla dichiarazione dei redditi dell'anno in oggetto e non concorre alla formazione del reddito, né alla formazione delle tasse imponibili Irap.
Una serie di altri provvedimenti riguardano: programmi di «acceleratori d'impresa», ossia il finanziamento per la nascita di nuove piccole imprese, fondi d'investimento per l'industrializzazione d’idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico, fondi dedicati a startup, supporto alle sperimentazioni e produzioni di nuove tecnologie, aiuti all’alta formazione e formazione continua dei dipendenti e collaboratori delle aziende.
 
Una serie d’indirizzi e strumenti che vanno verso la fabbrica intelligente, una svolta sia culturale, sia gestionale anche per le imprese operanti in trentino, una sfida che sicuramente vale la pena di cogliere per creare uan sorta di eccellenze aziendali, che possano identificare ancora meglio le potenzialità, ma anche le caratteristiche di una comunità non ferma, ma che dovrebbe sempre essere aperta e attiva.
Certo, il futuro delle tecnologie sta già cambiando le nostre abitudini, i nostri comportamenti, ma queste tecnologie devono essere utilizzate anche nelle produzioni in modo ottimale.
 
Questo Piano Nazionale, considerato come un cassetto digitale dell'imprenditore, diventa passo dopo passo una piccola grande rivoluzione quotidiana che forse semplifica la vita delle imprese, ma che comunque contribuisce alla crescita complessiva.
Una tappa che vuole aiutare le aziende soprattutto quelle più piccole e meno propense ad utilizzare sistemi di digitalizzazione e d’innovazione, ma se realmente accompagnate in questo processo possono ancora di più qualificare il manifatturiero italiano e trentino.
Tutto questo comunque, al di là delle impressioni e delle considerazioni, deve essere considerato come un approccio irrinunciabile per tutte le imprese del tessuto economico del nostro Paese.
 
A cura di Daniele Maurizio Bornancin

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