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Uno strepitoso Argentario piega 3-2 Ospitaletto

Al PalaBocchi arriva il quinto successo consecutivo con una partita mozzafiato

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Nel corso di una stagione ci sono vittorie che valgono più di altre, perché ottenute con il cuore, con la grinta e, perché no, con quel pizzico di incoscienza tipica dei vent’anni.
E così, contro Ospitaletto in un PalaBocchi gremito, è andata in scena una partita mozzafiato.
Dopo cinque entusiasmanti set l’Argentario VolLei ha saputo piegare 3-2 (21-25, 25-17, 25-20, 7-25, 17-15) la formazione bresciana, guadagnando due punti d’oro per la corsa play-off. Salgono così a dodici le vittorie stagionali, a cinque quelle consecutive.
E il PalaBocchi si conferma ancora una volta autentico fortino.


 
 La cronaca 
L’Argentario VolLei di Maurizio Moretti scende in campo con la formazione tipo: Bonafini in regia, Visintini opposto, Giorgia Mazzon e Pucnik in banda, Alessia Mazzon e Barbazeni al centro, Dorigatti libero. Dall’altro lato, Irene Bonfadini risponde con Marini al palleggio, Gotti opposto, Viganò e Pionelli schiacciatrici, Mazzoleni e Raccagni centrali, Pontil Scala libero.
 
Fin dall’avvio le bresciane spingono in battuta (12 punti totali a fine match), mettendo in difficoltà la ricezione delle trentine, che perdono terreno dopo un paio di attacchi finalizzati dall’opposto Sara Gotti (5-8).
Gli scambi sono lunghi e le azioni non si risolvono quasi mai al primo attacco. Il distacco rimane pressoché invariato (11-15) e la frazione si trascina verso il finale, ma l’Argentario non molla e il muro a due di Alessia Mazzon e Pucnik fissa il punteggio sul meno uno (20-21).
Ospitaletto è però bravo a spegnere sul nascere ogni tentativo di recupero e il muro di Mazzoleni e l’ace di Gotti chiudono la frazione con il punteggio di 21-25.
 
L’inizio del secondo periodo è più equilibrato (8-8) e le due formazioni, attente in difesa, concedono poco. Con sempre più insistenza però l’Argentario, Visintini nello specifico, cerca, e trova, il mani out ospite e inizia a raccogliere punti pesanti (16-11). Il distacco diventa incolmabile (22-13) e il primo tempo di Alessia Mazzon congela il punteggio sul 25-17.
 

 
L’avvio del terzo set è da incubo. Sotto di otto punti a metà frazione (4-12), Bonafini e compagne, scosse da due time out ravvicinati chiamati da Maurizio Moretti, dimostrano un carattere fuori dal comune e compiono un recupero, avviato da tre ace di Pucnik, che ha dell’incredibile.
Irene Bonfadini gioca le carte Casali e Guerini, ma l’Argentario vola ormai sulle ali dell’entusiasmo e l’ace di Giorgia Mazzon f irma il momentaneo più uno (16-15).
Il vantaggio cresce e si concretizza con la vittoria del parziale dopo l’attacco out di Gotti, che porta il risultato sul 25-20.
 
La quarta frazione si apre nello stesso modo in cui era cominciata la precedente, ma in questo caso lo svantaggio diventa incolmabile (1-13).
Le trentine, incapaci di reagire ai colpi dell’esperta Viganò (4 ace consecutivi), sbandano in difesa (4-20) e Maurizio Moretti decide di dare spazio alle seconde linee.
Dentro, nell’ordine, Giulia Bonafini, Ragni, Cardoni, Tiosavljevic e Braida. Il quinto set è dietro l’angolo e a ufficializzarlo ci pensa il lungolinea di Mazzoleni, che chiude 7-25.
Ancora una volta l’avvio trentino è da dimenticare (1-6). Ma, nuovamente, la rimonta è questione di tempo. L’ace di Barbazeni e la fast di Alessia Mazzon riducono a due i punti di svantaggio al cambio campo (6-8), mentre il muro di Visintini e Barbazeni su Pionelli riporta la situazione in parità (11-11).
Il finale è un punto a punto entusiasmante: a chiudere i conti ci pensano Visintini e Alessia Mazzon, che con un pallonetto e primo tempo fanno esplodere il PalaBocchi in un boato di gioia.
 

 
 Le dichiarazioni 
«In partite come queste la tecnica non è sufficiente, ci vuole voglia di vincere, – dichiara l’allenatore Maurizio Moretti. – Ci vuole cuore e ce ne abbiamo messo tanto.
«I momenti critici sono stati diversi ed è grazie a partite come queste che si acquisisce la consapevolezza necessaria per diventare grandi atleti.
«Ci hanno messo sotto pressione costantemente, battendo bene e difendendo ancora meglio.
«Non abbiamo mai messo di spingere e oggi abbiamo dimostrato tutto il nostro carattere.»

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