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La Finanza di Trento sequestra 150.000 litri di spumante

Otto indagati per bancarotta fraudolenta: stavano cercando di distrarre lo spumante di un'azienda fallita

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Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trento ha sequestrato circa 150.000 litri di pregiato spumante DOC, per un valore, alla produzione, di oltre 1,5 milioni di euro, prodotti da una nota casa vitivinicola trentina, in fallimento dalla fine del 2017.
Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trento, è emerso che i titolari dell’azienda vinicola, indagati per bancarotta fraudolenta, stavano tentando di far uscire dai magazzini dell’impresa, in modo illecito, grandi quantità di spumante dall’elevato valore commerciale.
L’azienda è sotto procedura fallimentare ed è attualmente gestita da un curatore nominato dal Tribunale di Trento: la vendita delle giacenze di magazzino del pregiato spumante sarebbe servita, una volta messa regolarmente in commercio, per soddisfare i creditori dell’azienda in bancarotta, tutelati dal curatore stesso.
 
Per evitare ciò, gli ex titolari dell’azienda, in prossimità della dichiarazione di fallimento, hanno creato una società con la quale avevano stipulato un finto contratto di affitto di azienda.
In forza di tale contratto, gli indagati avevano iniziato ad asportare, dai locali aziendali, gran parte del prezioso vino spumante DOC ancora giacente all’atto del fallimento.
La Guardia di Finanza, però, grazie all’esame dei documenti di magazzino e ai controlli delle pattuglie su strada sul movimento delle merci, ha approfondito le investigazioni e ha segnalato la circostanza alla Procura, ottenendo dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Trento un decreto di sequestro preventivo di tutte le giacenze di magazzino sottratte.
 
In questo modo, a tutela dei creditori dell’azienda fallita, sono state sequestrate 200.000 bottiglie di spumante DOC, del valore commerciale di oltre un milione e mezzo di euro, la gran parte delle quali ancora classificate come base spumante in fase di affinamento, che verranno successivamente rimesse nella disponibilità del Curatore fallimentare dell’azienda vinicola.
Per questa vicenda sono indagate otto persone per bancarotta fraudolenta. Le indagini proseguono per stabilire se le operazioni di sottrazione dei beni all’attivo patrimoniale dell’azienda siano state ideate solo dai soggetti falliti o con il concorso di professionisti del settore.
Il delitto di bancarotta fraudolenta punisce con la reclusione fino a dieci anni l’imprenditore dichiarato fallito che abbia compiuto uno o più atti per nascondere, distruggere o vendere senza autorizzazione, in tutto o in parte, i beni dell’azienda fallita, per diminuire il valore del patrimonio che serve per soddisfare i creditori.

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