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Presentazione «Frida Kahlo, il Dolore per l’Arte»

Sabato 10 marzo ore 20.30 Teatro «Gigi Cona» di Gardolo

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È quasi impossibile distinguere Frida Kahlo artista dal personaggio Frida.
Tra le donne più amate e fotografate del suo tempo, è diventata oggi una figura di grande culto.
Pittrice di grande talento, corteggiata dai surrealisti, amata da intellettuali ed artisti, ricercata da Picasso e Kandinskij.
Una vita, la sua, intensa e crudele, caratterizzata da tormenti e forti emozioni. Ma la sua arte è testimonianza di un successo raggiunto che la salva dall’essere considerata sia una «vittima» che un’«icona con disabilità», a dispetto di una cultura patriarcale, di un marito infedele e di un orribile incidente che la devastò per tutta la vita.
Fin dagli esordi la sua arte ha rispecchiato un’analisi lucida e minuziosa delle sue passioni e della propria identità femminile.
 
Con tenerezza, rabbia e dolcezza, allo stesso tempo, ha intrecciato i temi del corpo, della malattia e del dolore per tutta la vita, trasformando la sofferenza in arte.
Frida disegna l’intensità e la debolezza del genere umano. I numerosi autoritratti, inusuali e pieni di colore, ci fanno percepire quanto questo corpo di donna ferita, sia stato centrale nella sua arte e nella sua esistenza.
Frida era una donna con una forza speciale, probabilmente necessaria per dover affrontare sia i problemi di salute che quelli più strettamente personali.
L’essersi sottoposta a più di trenta operazioni chirurgiche, o l’accanimento con cui cercò di portare a termine ben quattro gravidanze, senza riuscirvi, mostra la determinazione nel voler superare la barriera del suo corpo fragile, ritenuto un ostacolo per la sua forte personalità e l’enorme sete di vita.
Anche la relazione con il celebre pittore Diego Rivera, vissuta tra feroci delusioni e sconfinata gioia, fa emergere l’intensa passionalità con la quale seppe affrontare le derive frustranti dove la portò questa straordinaria unione.
 
Nelle pagine del suo Diario, tenuto negli ultimi dieci anni di vita, Frida dichiara la sua passione senza riserve nei confronti del marito e solamente dopo l’amputazione della gamba destra, un anno prima di morire, appare l’ineluttabile sconforto che la fa sentire inadeguata e desiderosa di andarsene.
La Circoscrizione di Gardolo ha voluto omaggiare questa grande donna con la Compagnia teatrale «Appunti e scarabocchi» che porta in scena l’arte, la vita, la poesia e le sue frasi celebri per continuare ad alimentare il mito di Frida Kahlo.
Con Vito Basiliana, che ha curato anche la regia, ci saranno anche Cristina Franzoi, Alessandra Cervone e Beatrice Ricci, accompagnati dal mandolino di Franco Giuliani e dalla chitarra di Tiziano Rossato.
A completare la performance sono previste la proiezione di immagini della grande artista e delle sue opere più famose, nonché l’esecuzione dal vivo di alcune musiche del suo tempo.

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