La Guardia di Finanza di Trento lo ha smascherato subito
Sventato un tentativo di truffa milionaria con i «gratta e vinci» messo in campo da un cittadino serbo residente a Pergine Valsugana
La Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Trento ha sventato una truffa da un milione di euro perpetrata da un cittadino serbo di 71 anni residente a Pergine Valsugana, attraverso la falsificazione di due biglietti tipo gratta e vinci, della serie Nuovo Maxi Miliardario.
I Finanzieri sono partiti da una segnalazione della società «Lotterie Nazionali Srl», concessionaria delle lotterie statali, indirizzata alla Procura di Trento, attestante la ricezione, per il successivo incasso, di una presunta vincita da un milione di euro, di due tagliandi del gratta e vinci apparentemente sospetti.
Le Fiamme Gialle in poco tempo hanno individuato l’autore del tentativo di truffa in Z.D., cittadino serbo residente a Pergine Valsugana, che si era inventato un ingegnoso espediente per cercare di frodare le lotterie nazionali: recuperando dai cestini della spazzatura, posizionati nei pressi delle Tabaccherie di Pergine, svariati tagliandi gratta e vinci del tipo Nuovo Maxi Milionario non vincenti, era riuscito, ritagliandoli e ricomponendoli in modo accurato, a realizzarne due, ricreando due combinazioni vincenti da 500.000 euro ciascuna.
Ritenendo di aver assemblato i due gratta e vinci in maniera credibile, dato che i relativi codici di controllo, essendo stati ricavati da tagliandi originali, sembravano autentici, il serbo si è presentato presso uno sportello bancario autorizzato di Pergine, chiedendo di poter riscuotere il milione di euro.
A fronte dei dubbi dello sportellista, insospettitosi dalla presenza sui biglietti di alcune abrasioni, Z.D. si è giustificato sostenendo di averli strappati per sbaglio e di essersi accorto solo in un secondo momento della vincita. I tagliandi sono stati quindi inoltrati al concessionario nazionale per un secondo esame e per il necessario via libera finale al pagamento.
Le condizioni in cui erano stati presentati i biglietti non hanno però lasciato dubbi alla società concessionaria delle lotterie nazionali: a Z.D. è stato negato il pagamento e contestualmente è stata inoltrata una segnalazione alla Procura di Trento.
Nei confronti di Z.D. è stato emesso un decreto penale di condanna per tentata truffa aggravata a fronte del quale dovrà versare alle casse dello Stato 6.300 euro di pena pecuniaria.
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